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Celebriamo i nostri primi 25 anni: appuntamento a Firenze il 14 aprile PDF Stampa E-mail
Sabato 09 Febbraio 2019 09:01

I soci dell’Archivio Storico dell’Atletica Italiana «Bruno Bonomelli» si ritroveranno, per l’Assemblea annuale ordinaria, domenica 14 aprile, a Firenze. Comunicheremo in seguito la sede dell’incontro, gli orari, i documenti assembleari, ed eventuali iniziative per l’occasione. Ricordiamo anche che quest’anno ricorrono i 25 anni dalla fondazione della nostra associazione, la cui data di inizio fu il 1° maggio 1994, all’albergo Novotel di Brescia, al termine di un convegno dedicato alla figura di Bruno Bonomelli. Il Consiglio Direttivo dall’A.S.A.I., nel pubblicare questa notizia con largo anticipo sulla data prevista, si augura che in occasione della prossima Assemblea i soci vogliano aderire con una consistente partecipazione.

Ultimo aggiornamento Sabato 09 Febbraio 2019 09:08
 
Alberto Zanetti Lorenzetti ci riporta ai tempi della Guerra Fredda PDF Stampa E-mail
Martedì 05 Febbraio 2019 13:39

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La biblioteca del nostro Archivio Storico si è arricchita di una nuova opera. Quando diciamo «biblioteca» intendiamo riferirci alle pubblicazioni che portano il marchio A.S.A.I. Oltre a quelle curate direttamente da noi (su tutte, la collana, finora nove volumi, in preparazione il decimo, della Storia dei Campionati italiani di atletica leggera) ci sono quelle «private» che alcuni soci danno alle stampe, pagandole o con i propri quattrini o con quelli…di qualcun altro. Ma senza marchio A.S.A.I., ma comunque motivo di apprezzamento per tutti noi.

Alberto Zanetti Lorenzetti, socio fondatore, fu il curatore del primo volume da noi edito, una raccolta di scritti dello storico cui ci ispiriamo: Bruno Bonomelli. E da allora, tutte le sue pubblicazioni hanno mostrato, ben in evidenza, il nostro logo. Anche quando la pubblicazione riceveva il supporto di altre organizzazioni culturali, come in questo caso. La signorilità non è acqua piovana. Poche settimane fa, a Trieste, è venuto alla luce il prodotto finale della ricerca che Alberto ha dedicato allo sport in Venezia Giulia negli anni 1945 – 1954 e che lo ha impegnato vari anni, fra la sua casa di Gambara dove possiede un patrimonio da bibliofilo, Trieste, Rovigno, Roma, e forse qualche altro sito ancora. Possiamo considerare questo lavoro come il naturale proseguimento del grosso tomo che il nostro amico dedicò allo sport in quella area geografica nel 2002: «Olympia Giuliano - Dalmata», una vastissima panoramica di sport, eventi, personaggi. Adesso il taglio è politico – sportivo – sociale, ben sintetizzato nel titolo: «Sport e guerra fredda in Venezia Giulia 1945 - 1954». Lo sport, al contrario di certi luoghi comunissimi, non vive in una campana di vetro, ma è realtà viva che interagisce con ogni componente del mondo reale.

Partner culturale del nostro autore il Centro di Ricerche Storiche di Rovigno, che gli ha sempre offerto la massima disponibilità, grazie anche al sodalizio fra Alberto e il professor Giovanni Radossi, nume tutelare del Centro. Prima di lasciarvi alla lettura dell’articolo del giornale «La Voce del Popolo» che riferisce ampiamente della presentazione del volume, fatta a Rovigno, vorremmo spendere due parole due su Alberto Zanetti Lorenzetti. Di ricerche storico – sportive ne ha fatte parecchie, e tutte di qualità, fin dal primo lavoro tutto bresciano per celebrare i 100 anni della Società Ginnastica Forza e Costanza. Alberto ha sempre fatto ricerca non «copia incolla» come va tanto di moda adesso, non certi banali collage di scritti commissionati ad altri, o peggio ancora, raffazzonate antologie senza nessun reale valore di impegno storico. Che è stato l’insegnamento che Bruno Bonomelli ha trasmesso a Marco Martini, i nostri due migliori storici dell’atletica italiana. Alberto può esserne considerato, a pieno titolo, erede.

Informazioni per chi fosse interessato alla nuova opera di Alberto. il libro può essere scaricato in formato pdf dalla home page del Centro Ricerche storiche collegandosi all'indirizzo:

https://www.crsrv.org/

mentre che è interessato al volume cartaceo può richiedere informazioni inviando una mail a:  Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.
Ultimo aggiornamento Martedì 05 Febbraio 2019 14:31
 
Abbiamo deciso di dare i numeri, ma niente paura, siamo (quasi) innocui PDF Stampa E-mail
Lunedì 04 Febbraio 2019 10:00

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Fra le numerose liste che i nostri appassionati compilatori aggiornano con diligente regolarità ne inseriamo oggi una un po’ speciale. Una statistica che ci riguarda da vicino: quella dei contatti degli utenti di questo nostro spazio che cerca, e quasi mai ci riesce, di coniugare storia, compilazione numerica, attualità. Quindi spazio ai numeri, pur ricordando che questi stessi sono sempre disponibili alla voce «Benvenuti in ASAI», la prima in alto a sinistra. Questi che pubblichiamo oggi si riferiscono alla intera annata 2018. Ci asterremo da qualsiasi commento, meno uno, che non è nostro ma che riferiamo con il © di altri: per essere un sito «di nicchia», si usa dire così, non è niente male con i numeri che produce. Punto a capo, ognuno, se ne ha voglia e tempo (e onestà) faccia le sue considerazioni.

Nell’arco temporale che va dal 7 novembre 2017 al 10 dicembre 2018 sono stati abbattuti diversi «muri»: alla prima data superata quota di 800 mila contatti, al 30 marzo 2018 oltrepassati i 900 mila, e infine, nella notte che ci portava al 5 agosto, il rotondo traguardo: un milione. Non male, che dite?, per essere partiti da 33 mila nell’ottobre 2011. Muretto successivo perforato il 10 dicembre: un milione 100 mila. In tredici mesi sommati 300 mila contatti. Desideriamo ricordare il gesto di apprezzamento che hanno avuto i nostri soci Elio e Marco Forti che, in occasione del raggiunto milione, hanno fatto fare un poster per ricordare l’evento e organizzato un «pizza party» in onore dell’Archivio Storico dell’Atletica Italiana “Bruno Bonomelli”. Un gesto ancor più significativo, nell’assordante silenzio che circonda le nostre iniziative.

Dall’ottobre 2011 a ieri (1° febbraio 2019) sono stati pubblicati oltre 750 contributi fra articoli, compilazioni di liste, biografie, ricorrenze, cronache di vita associativa, e quant’ altro.

Chi tiene aggiornato il sito, lo fa anche per i numeri relativi ai contatti giornalieri, settimanali e mensili. Ed ecco i nostri numeri «primato» fino al 31 dicembre 2018:

-          Contatti giornalieri: max 1.528, venerdì 14 settembre 2018

-          Contatti settimanali: max 6.653, da domenica 30 settembre a sabato 6 ottobre 2018

-          Contatti mensili: max 26.488, luglio 2018

Il totale dei contatti 1° gennaio – 31 dicembre 2018 ammonta a 272.991, così ripartiti: primo semestre 131.199, secondo semestre 141.792.

Questo il dettaglio mensile:

gennaio 21.517

febbraio 18.907

marzo 23.059

aprile 22.291

maggio 22.331

giugno 23.904

luglio 26.488

agosto 24.890

settembre 21.773

ottobre 25.556

novembre 23.892

dicembre 19.193

Niente altro. Solo un ringraziamento a quelli che ci seguono con continuità. Nella foto: il poster a celebrazione del raggiunto traguardo del milione di contatti esibito durante il «pizza party» in onore del nostro Archivio Storico.

Ultimo aggiornamento Lunedì 04 Febbraio 2019 11:28
 
Sei anni di «Trekkenfild», e minacciano di continuare ancora per tanto tempo PDF Stampa E-mail
Venerdì 01 Febbraio 2019 11:27

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Due bei musetti, freschi e giovani, fanno da attrattivo biglietto da visita per il nuovo numero della pubblicazione telematica partorita anni fa, e mantenuta in vita, da Daniele Perboni e Walter Brambilla. Fan sei anni da quando il duo dei nipotini dei Visconti e degli Sforza, pendolari fra un Castello Sforsesco e l'altro, decisero di scendere nell'agone del giornalismo atletico, proprio mentre altri gettavano la spugna o altri ancora gettavano alle ortiche patrimoni di storia. Daniele e Walter hanno cavalcato le opportunità delle nuove tecnologie, così le chiamano. Del resto, come abbiamo fatto noi dell'ASAI, e anche tanti altri. Un piccolo dettaglio: noi e quelli come noi non abbiamo i soldi da sperperare, altri avrebbero invece il dovere di investire i soldi che si ritrovano senza tanto sforzarsi. Troppo dificile, lasciamo perdere. Al momento.

Numero 66, dunque: cross, una delle loro dichiarate passioni, analisi, omaggio a Villalagarina, Poi, qua e là, qualche «silurino» da mandare a destinazione. Chiude una lunga ma sentita galleria di opinioni e di ricordi per una persona che ha abbandonato troppo presto questo mondo: Alessio Giovannini. Chi lo ha conosciuto, anche alcuni di noi dell'Archivio, ne conserva un grande ricordo. La terra ti sia lieve, Alessio.

Ultimo aggiornamento Sabato 02 Febbraio 2019 17:48
 
La marcia prende commiato da Antonio Begni domani a Clusane d'Iseo PDF Stampa E-mail
Lunedì 28 Gennaio 2019 10:58

altSi svolgeranno domani, alle 14,30, nella chiesa parrocchiale di Clusane d' Iseo, i funerali di Antonio Begni, atleta, allenatore e organizzatore con una grande passione per la marcia. Begni aveva sempre svolto la sua attività sia professionale sia sportiva a Palazzolo sull'Oglio, dove aveva organizzato quasi ogni anno una competizione di marcia. Nel 1974, in occasione della sessantesima edizione del Campionato italiano, aveva organizzato la gara valida per il titolo nazionale dei 50 chilometri. La gara fu vinta da Vittorio Visini, ed era il suo quinto titolo su questa distanza. Ma Begni non disdegnava neppure le gare per i giovanissimi, e spesso Palazzolo era sede di qualche prova del Trofeo Frigerio, da cui sono usciti tanti atleti che si sono poi distinti nella attività nazionale ed internazionale. Antonio Begni fu davvero un grande esempio di serietà, passione, umiltà: allenava, e lo fece con grandi soddisfazioni, ma non ha mai chiesto nulla per sé, onori, cariche, riconoscimenti. Con lui se ne va un uomo di cui si sta perdendo traccia, non solo nel mondo dello sport. Fu sempre contornato dall'affetto dei suoi ragazzi e delle sue ragazze, verso i quali aveva sempre un atteggiamento paterno ma allo stesso tempo fermo, come deve essere un allenatore che ha a cuore sia la crescita umana degli suoi allievi ma anche quella tecnica e agonistica. Aveva una attenzione speciale per i giovani, aveva occhio e vedeva chi aveva le qualità per emergere, eppure non ha mai fatto l'allenatore per professione. Antonio godeva della stima incondizionata di Pino Dordoni, con il quale i contatti erano frequenti, improntati a fraterna amicizia.

Ultimo aggiornamento Lunedì 28 Gennaio 2019 16:25
 
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