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Dopo Bruno Zauli anche il marchese Luigi Ridolfi deve soccombere alla dittatura del quattrino PDF Stampa E-mail
Sabato 30 Aprile 2016 12:52

Ci scrive un socio da Firenze, dove si trova in questi giorni per motivi di lavoro.

Un anno fa, di questi stessi tempi, inviai alcune righe al sito della A.S.A.I. per segnalare un curioso - e mortificante - episodio; richiesto al tassista di essere accompagnato allo stadio dell'atletica quel brav'uomo guardò nel retrovisore e mostrò tutta la sua meraviglia: o la mi dica, dove sta questo stadio? Interrogato se conosceva lo Stadio Ridolfi, stessa mimica. Alla fine, a seguito delle mie indicazioni, arrivai dove dovevo andare, seppure con un senso di fastidio.

Quest'anno il colpo di grazia, la categoria dei tassisti non c'entra stavolta. Parlando con conoscenti, ho usato la dizione "Stadio Ridolfi". Eh, no, il marchese Ridolfi è morto e sepolto. Lo sappiamo tutti...No, non hai capito, mi dice il mio interlocutore fiorentino: è morto lo Stadio Ridolfi. Pensando a qualche situazione particolare, a qualche bega locale, non mancano mai negli ambienti dell'atletica, abbozzai una imbarazzata richiesta di spiegazione. "Non esiste più quello che fino a mercoledì scorso abbiamo chiamato Stadio Ridolfi". Come sempre: segui la traccia dei quattrini e arrivi alla risposta. È stato rifatto il manto della pista, c'è la "gabbia" nuova del martello, sono state apportate migliorie un po' ovunque, ma poi bisogna pagare i conti: un totale che si aggira, ci dicono, sui 500 mila Euro. E chi ce li mette? Anzi, chi ce li ha messi? Regione Toscana e le società fiorentine di atletica che fanno pool. A fianco un nome importante dell'abbigliamento e della calzatura sportiva: la ASICS, che per tanti anni in Italia e in Europa ha voluto dire Franco Arese, oggi impegnato a rilanciare un marchio storico finlandese, Karhu, le scarpe dei mitici mezzofondisti del Nord.

Non chiedetemi cifre, che non conosco, quello che ho appreso è che da pochissimi giorni lo stadio fiorentino di atletica con la sua bella pista nuova si chiama ASICS Firenze Marathon Stadium. Non possiamo che rallegrarci per quelle belle corsie rinnovate, che saranno usate da tanti giovani, speriamo. E non possiamo che riconoscere lo sforzo non da poco del mondo atletico, oltre a quello amministrativo. Ma il povero marchese Luigi Ridolfi Vay da Verrazzano, dei marchesi di Montescudaio, in Val di Cecina? Morto e sepolto, appunto. E chissenefrega se ha creato la Fiorentina Calcio, se ha fatto edificare con i suoi quattrini lo Stadio Berta (lui mise i suoi soldi ma non lo chiamò Ridolfi...), poi Comunale, se ha inventato il Maggio Musicale Fiorentino, se se se......facciamo prima: leggetevi "Il Fiorentino, vita e opere del marchese Luigi Ridolfi" scritto da Andrea Claudio Galluzzo nel 1999. O anche tante cose scritte nei libri A.S.A.I. sulla storia dei Campionati italiani di atletica. Ma non si poteva lasciare "Stadio Ridolfi"? Un gesto elegante sarebbe stato, apprezzato sicuramente, poi all'interno potevano riempire di pubblicità, come del resto hanno già fatto.

La stessa fine aveva fatto anni prima un altro uomo che aveva lasciato orme profonde nella storia dello sport italiano: Bruno Zauli, dalla cui visione europea uscì la Coppa Europa di atletica, chiamata, per rispetto, Coppa Europa Bruno Zauli. Poveretto, sostituito nel titolo dalla sigla di un supermercato. Adesso il marchese Ridolfi preso a pedate....da un marchio di scarpe!

A noi della A.S.A.I. resta il malinconico compito di rimuovere, di tanto in tanto, questo strato di polvere appiccicosa che stanno stendendo sulla nostra storia. Ma, ripeto, chissenefrega di storia, rispetto, omaggi alla memoria? Conta el dinè, le cuccalle, come le chiamano a Piacenza. E senza quelle gli stadi non si rinnovano.

Ultimo aggiornamento Martedì 03 Maggio 2016 07:38
 
Nicola Buccomino, socio della A.I.S.A.L. negli Anni '70, ha donato la sua biblioteca atletica a noi PDF Stampa E-mail
Martedì 26 Aprile 2016 09:03

 

Nicola Buccomino

"Regalo riviste "Atletica Leggera", riviste della Fidal "Atletica", almanacchi italiani e mondiali ed altro materiale interessante dal 1972 circa. Svuoto box, in caso contrario sono costretto a buttarli e sarebbe un peccato. Fatemi sapere". Tempo fa arrivò questo messaggio, a firma Nicola Buccomino. Chi era costui? Il cognome ricordava qualcuno, forse conosciuto in ambito lombardo? dirigente? giudice? Quando ce lo siamo trovati difronte è scattato l'interruttore: certo, Nicola Buccomino, addirittura socio della AISAL negli anni '70, quella AISAL di indimenticabili personaggi come Bonomelli,  Emanuele Carli, Salvatore Massara, Luciano Serra, Gianfranco Sozzani, Enrico Arcelli, Claudio Enrico Baldini e tanti, tanti altri. Buccomino, certo, compilatore di liste italiane e mondiali corposissime, persona discreta, quasi ai margini ma operoso sicuramente più di certi quaquaraqua. Dopo una serie di telegrafici messaggi via posta elettronica, il rendez-vous nella sua bella villetta in mezzo al verde a Oreno di Vimercate. Aggiungiamo una curiosità: la stessa località ospita anche la sede della Roberto Vallardi Editore, la casa editrice di libri sportivi che ha pubblicato quasi tutte le opere del nostro presidente onorario Roberto L. Quercetani.

Due soci, partiti da Brescia, Marco Peiano e Ottavio Castellini, per recuperare....due scatoloni per complessivi 150 chili, diceva uno dei messaggi di Nicola! Il quale però aveva dimenticato quanta roba aveva accantonato: gli scatoloni erano ben sei, non facili da maneggiare, ma alla fine è stato più forte il desiderio di salvare il materiale dal cimitero del cassonetto del riciclo, della fatica momentanea. Dopo l'"operazione recupero" una chiacchierata con Nicola, il tempo per un caffè e per un paio di foto a ricordo di questo cordiale incontro. Che noi ci auguriamo sia stato utile non solo per il recupero di una bella montagna di materiale atletico, ma anche di un amico che ritorni ad essere socio attivo della nostra A.S.A.I.

Nella foto: da sinistra, Ottavio Castellini, Nicola Buccomino e Marco Peiano

 

Ultimo aggiornamento Venerdì 29 Aprile 2016 08:07
 
"Sognando Olympia" per far stupire tutti, grandi e piccini, all'insegna dei valori umani e sportivi PDF Stampa E-mail
Giovedì 21 Aprile 2016 11:37

Sognando Olympia

Un gruppo di amici sportivi della sponda bresciana del lago di Garda, quella che va da Salò a Gargnano, passando per Toscolano Maderno, ha partorito una simpatica idea per celebrare questo anno olimpico 2016. Cominciamo col dare qualche dettaglio: la cerimonia di apertura della XXXI Olimpiade a Rio de Janeiro farà sfoggio di tutti i suoi colori, musiche e invenzioni fantasmagoriche (soprattutto per eliminare la tristemente famosa zanzara Zika!) venerdì 5 agosto e passerà le consegne a Tokyo 2020 domenica 21 agosto. L'atletica farà il suo ingresso sulla ribalta venerdi 12. Torniamo sulle sponde del Garda. In questo gruppo di amici ci sono anche alcuni soci della A.S.A.I. Bruno Bonomelli, Elio e Marco Forti in primis. Fa anche piacere scrivere un piccolo appuntino per ricordare che, con il nuovo Statuto, la sede del nostro Archivio lascia un indirizzo ormai inesistente a Firenze e va a dimora a Navazzo, un bel borgo nel territorio di Gargnano, sul Monte, otto chilometri di salita dalla strada Gardesana. Lì dimora, quando può, anche un altro socio, il presidente della A.S.A.I..

Celebrare l'anno olimpico, ma come? Gli amici sono partiti dalla considerazione che in zona ci sono tante attività sportive: dalla vela alla corsa su strada, dal nuoto al golf, dal trial al remo. Il Garda sportivo ha una lunga tradizione storica: idrovolanti contro il record del mondo di velocità, canottaggio, ciclismo (a Salò i mondiali del 1962), il Circolo Vela Gargnano organizza la "Centomiglia" considerata la, o una delle, regate in acque interne più importanti  del mondo (prima edizione nel 1951). E Il Circolo Vela Gargnano ha dato la sua adesione a questa iniziativa olimpica. Di pari passo il Gruppo Sportivo Montegargnano ha aderito con la sua "Diecimiglia del Garda", gara podistica che ha una carta d'identità di 42 anni consecutivi.

Ecco, cominciamo a dire come si chiama: "Sognando Olympia". Lo scopo? Esaltare, rispolverare, vedete voi, lo spirito olimpico, quell'insieme di valori umani che sono stati alla base della "invenzione" del Barone Pierre Fredy de Coubertin. Valori che talvolta sembrano un po' appannati, traditi, dimenticati. Ebbene sì, lo sport soffre delle stesse malattie di questa società che sbanda spesso e volentieri verso la violenza, il ladrocinio, lo sfrenato arrivismo, il denaro padrone invadente. E allora ando' sta lo spirito olimpico? Gli amici gardesani vogliono, con la loro iniziativa, riaffermare i valori dell'Olimpiade. Chi ci sta, ci sta. Operativamente, si tratterà di una serie di manifestazioni sportive che dureranno tutto l'anno, quindi anche dopo la conclusione dei Giochi a Rio. Alcune sono già passate in archivio, l'ultima il "Trial BVG" di 75 km sulle montagne gardesane, manifestazione che ha riscosso enorme successo: ben 813 iscritti di 14 Nazioni!

Ne diamo conto in questo nostro spazio, perchè in occasione della Assemblea ordinaria se ne è parlato e, su proposta di un socio, si è deciso che l'Archivio Storico dell'Atletica Italiana Bruno Bonomelli dia la propria adesione a "Sognando Olympia", nei modi e nelle forme che si riterranno più consoni allo spirito della manifestazione. In contemporanea è arrivata una richiesta di adesione da parte di altri amici bresciani: l'Atletica Virtus Castenedolo (socia dell'ASAI) ha chiesto di inserire il suo "Virtus Lancio Story", gara davvero di purissimo spirito olimpico fra i soci del club che si ritrovano da ben 33 anni per una giornata di lanci (peso, disco, martello, giovellotto). Di solito, la combattutissima "disfida" si tiene al Campo Sportivo di Castenedolo l'ultimo sabato di ottobre. Gli amici della Virtus lo comunicheranno.

Il primo vincitore, comunque, è Roberto Scolari, bravissimo designer, che ha inventato il logo che sta facendo il giro della varie manifestazioni. Questo è il primo approccio, ci torneremo con maggiori informazioni e, chissà, con qualche novità. Il sobrio, elegante, tratto grafico di Roberto ci accompagnerà spesso.

Ultimo aggiornamento Domenica 24 Aprile 2016 08:16
 
Gli amici francesi della Commissione Documentazione e Storia riuniti a Parigi nella sede della FFA PDF Stampa E-mail
Giovedì 21 Aprile 2016 11:33

Reunion 2016

Quasi in contemporanea con le nostre Assise fiorentine, anche i componenti della Commissione Documentazione e Storia della Federazione francese di atletica (FFA) hanno tenuto la loro riunione annuale. Si sono ritrovati sabato 16 aprile nella sede federale, a Parigi. La Commissione è espressamente prevista nello Statuto e quindi è un vero e proprio organo federale. Dobbiamo alla cortesia di Pierre Weiss e di Luc Beucher, la pubblicazione di questa foto dei partecipanti. In piedi, da sinistra: Danièle Debaye (figlia di Roger, raffinato scrittore di atletica, per anni capo ufficio stampa della Federazione, grande figura dello sport francese, a lui è stato intitolato un premio giornalistico nel 1990) , José Guilloto, Alain Bouillé, Patrice Bertignon, Gérard Dupuy, Gilbert Rossillo. Yves Seigneuric, Bruno Fougeron e Pierre Weiss, attualmente vicepresidente della Federazione francese. Sempre da sinistra, seduti: Philippe Guilbaud, responsabile della informatica alla FFA, Suzanne Cathiard (primatista francese di lancio del giavellotto fra il 1959 e il 1961, quattro titoli nazionali), Luc Vollard, che presiede la Commissione, e Luc Beucher.

Il contatto fra la CDH / FFA e l'ASAI dura ormai da qualche anno, con pubblicazione dei rispettivi indirizzi Internet sui due siti, il che consente ai due organismi di farsi conoscere sui due versanti delle Alpi. Anche a livello di scambi personali, abbiamo riscontri positivi da alcuni nostri soci circa la disponibilità degli amici francesi ad aiutare ricerche con materiale e fotografie. Durante un recentissimo incontro con l'amico Pierre Weiss si è anche ipotizzato di fare qualcosa di più, di trovare, per esempio, un argomento che possa essere trattato sul versante francese e su quello italiano. Altra proposta: lo scambio di annuari, pubblicazioni, riviste. Se son rose....

Ultimo aggiornamento Venerdì 22 Aprile 2016 13:42
 
Il nuovo Statuto dell'A.S.A.I. Bruno Bonomelli è stato registrato e da ora è valido per tutti i soci PDF Stampa E-mail
Giovedì 21 Aprile 2016 09:50

Assemblea Statuto

Abbiamo ricevuto dal Notaio, avv. Patrizia Bartoli, e dal nostro Sindaco Revisore, rag Tiziano Strinati, le copie registrate del verbale dell'Assemblea Straordinaria , tenuta a Firenze lo scorso 10 aprile, e del nuovo Statuto approvato dai soci in quella occasione. Soci che adesso possono leggere le versioni integrali dei due documenti cliccando su Verbale e su Statuto. Gli stessi due documenti sono disponibili da subito alla voce Statuto, nella sezione Vita Associativa.

Oltre a ringraziare il Notaio Patrizia Bartoli e il nostro socio Tiziano Strinati, il nostro pensiero in questo momento va ad Aldo Capanni che fu l'estensore del primo Statuto nel 1994, e a Gianni Galeotti, che tanto si adoperò negli ultimi due anni per arrivare a una nuova formulazione.

Ultimo aggiornamento Giovedì 21 Aprile 2016 15:06
 
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