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Vaticinò Bruno Bonomelli: quel giovanotto biondo sarà l'erede di Francesco Bianchi PDF Stampa E-mail

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Qualche giorno fa, scribacchiando di fatti accaduti nel 1966 nell'atletica nazionale, abbiamo citato il nome di Gianfranco Carabelli, che, non sarà certo la cosa più importante della sua vita, è anche socio del nostro Archivio Storico. Fra le vecchie carte consultate, abbiamo trovato un articolo di Bruno Bonomelli sulle pagine del quotidiano «L'Unità», nel quale il foltocrinito bresciano commentava i Campionati nazionali che quell'anno erano tornati a Firenze. Ci ha colpito il titolo, che abbiamo fotografato e riprodotto qui sopra. Bonomelli era stato buon profeta, in sede di presentazione dei Campionati (8 luglio) sul quotidiano falce e martello scrisse: "La novità grossa sugli 800 e 1500 metri è data dal forfait di Bianchi (...) La marea montante dei giovani mezzofondisti non troverà quindi ostacoli ad espandersi. Arese, infortunatosi a Zurigo, non pare si sia del tutto rimesso, tanto che il ruolo di favorito sugli 800 metri viene assunto da Carabelli. Ma saprà egli resistere agli attacchi congiunti di Del Buono e Sicari?". Del Buono non superò la batteria in quella occasione.

Carabelli era stato un «piccolo principe» della corsa fin da giovinetto: primatista nazionale categoria ragazzi sui 600 metri (1'22"6). Ci siamo soffermati su quel 1966 e sulla maglia tricolore che Gianfranco vinse quella volta. È il risultato di sfogliare vecchi giornali e riviste, accade come per le ciliege: una tira l'altra. D'altra parte è la nostra ragione sociale: parlare del passato, remoto, semiremoto, prossimo.

Il commento di Bonomelli (10 Luglio)  “Rapida partenza di Arese, che viaggia in sesta corsia. Ma, quando i concorrenti all’uscita delle corsie si mettono in fila indiana, dietro al trampoliere torinese, l’andatura cala a tal punto che i 400 metri sono superati in 59”2, quanta a dire un tempo ultramodesto. La gara diventa perciò tattica. Arese sulla dirittura opposta opera un vivace allungo, ma Sicari gli si avvicina poi nuovamente, trascinandosi Carabelli. In curva le posizioni non mutano. Sul rettilineo duro attacco di Carabelli e tenace la resistenza di Arese che viene piegato nella zona dei rettangoli bianchi. Carabelli (1’52”5) corona quindi un sogno lungamente accarezzato. L’ombra di Bianchi, il grande assente, campione dal 1961 al 1965, non oscura il suo meritato successo. Arese (1’52”6), Sicari (1’53”5) resiste a Gervasini (1’53”6), quinto è Sandon (1’54”5) e infine sesto Bozzini, il più giovane della compagnia, in 1’55”8.”

Il commento della rivista federale – “Corsa tattica per gli 800 metri. La gara vive sul duello fra Gianfranco Carabelli e Francesco Arese, forze emergenti dopo la rinuncia di Francesco Bianchi fuori condizione. Gli altri finalisti sono il nervoso siciliano del CUS Elio Sicari, lo junior Roberto Gervasini, il forte padovano Franco Sandon ed il ventenne Giorgio Bozzini. Passaggio lento ai 400 in 59, 600 metri percorsi in 1.25.5 e marcamento stretto. Guida Arese, ai 700 metri attacca di forza Carabelli e resiste sul rettilineo, imballato, al ritorno tardivo di Arese. Esce molto bene nel finale Gervasini, mentre terzo sarà Sicari”.

Il commento della rivista «Atletica» – Nessuno, solo un passaggio di una riga che dice:” Nelle gare di mezzofondo, ad eccezione dei 10.000, tutti gli altri vincitori appartengono alla nuova guardia: Carabelli GF, Arese, Finelli, Begnis…”.

Noterelle a margine – Carabelli (che quell’anno vestiva la maglia della Pro Patria San Pellegrino) aveva vinto la sua gara nell’incontro Germania – Italia per ventenni a Sindelfingen. Era la prima volta che una squadra di giovani azzurri superava una tedesca: 99 punti a 98. Gianfranco vinse in 1’51”5. In quella stessa occasione, Erminio Azzaro stabilì il nuovo primato italiano dell’alto, valicando 2.11 (terza prova). Il precedente era di Mauro Bogliatto, un centimetro meno. Qualche tempo prima, a Formia, aveva migliorato il primato juniores, con 2.08. Dopo Sindelfingen (19 giugno) il milanese scese ancora in pista, il 26 al «Rastello» di Siena, Meeting dell’Amicizia: si classificò secondo dietro al belga Coquit, segnò 1’50”3, che rimarrà la sua miglior prestazione stagionale. Il 29 rieccolo a Grosseto, vinse: 1’51”0, su Del Buono, Sicari e Gervasini. E poi i Campionati nazionali a Firenze, batteria l’8, finale il 9 luglio. Batterie, la prima: vinse tenendosi a spalla (1’54”3) Giorgio Bozzini, un piacentino con un gran fisico, una corsa bella, rotonda, peccato, non ha fatto, secondo noi, quello che avrebbe potuto; vestiva la maglia dell’Atletica Piacenza. Il fratello gemello di Gianfranco, Giancarlo, accasato ai Carabinieri Bologna, venne eliminato nella seconda, vinta da Arese. Ai due fratelli (durante una gara all'Arena, con il numero 120 Giancarlo) fu dedicata la copertina dell'Annuario della Riccardi Milano 1963-1964, la società nella quale avevano iniziato e poi cresciuti. La riproponiamo a corredo di queste note.