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Asociación Española de Estadísticos de Atletismo: 25 anni al servizio dell'atletica degli Iberici PDF Stampa E-mail

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Innalziamo bandiere e canti - una delle frasi predilette di Gianni Brera, inarrivabile scrittore di sport e di atletica, se potete, andatevi a leggere qualcosa, servirebbe anche a molti per fare un ripasso sulla grammatica e sul vocabolario della nostra povera lingua italiana - alla Asociación Española de Estadísticos de Atletismo (sigla AEEA),  i nostri dirimpettai iberici, con i quali, talvolta, abbiamo anche fatto qualche scambiotto di carte importanti solo per noi. La AEEA (di cui trovate il laccio internettiano alla voce Associazioni Amiche) ha celebrato nel 2012 i 25 anni di vita (data di nascita: 1987) e lo ha fatto con il suo Boletín numero 90, le cui prime 88 pagine sono dedicate ad un indice dei novanta Boletínes che occupano quasi due ripiani di una biblioteca, degli argomenti trattati, degli autori, dei soci, anche di quelli "descanse en paz". Altri argomenti a riempire 241 pagine: una minuziosa miscellanea (più di cento pagine) di curiosità sui Campionati Europei e una compilazione retrospettiva sulle staffette spagnole fino al dicembre del 1960.

Ma più che del Bolletino messo insieme dai concittadini di Don Juan Carlos I de Borbón, l'intenzione è segnalarvi la prima parte di un corposo  articolo allocato in una pubblicazione senza carta, di queste moderne che corrono nell'aria e che chiamano "web site", indirizzo: www.martiperarnau.com. Il proprietario della aerea testata si chiama Martí Perarnau, e, da giovanotto, fu campione nazionale di salto in alto e si inerpicò (con le trippe che accarezzavano l'asticella, gli esperti lo chiamavano ventrale) fino a 2.21 che, visto l'anno (1980), era tutt'altro che male. L'autore della storia della AEEA si chiama invece Joan Josep Pelayo, valenziano, appassionato di salto con la pertiga. Joan, interpellato, ha prontamente aderito alla richiesta che il suo scritto compaia anche in questa nostra umilde (umile) vetrina, che pure fa uso di carta impalpabile.

Se avete voglia di leggerlo, sappiate che è nell'idioma di Miguel de Cervantes Saavedra, così fate esercizio di spagnolo moderno (agratis); dovete mettere un ditino qui e premete, lo chiamano (fa ribrezzo) "cliccare": www.martiperarnau.com/olimpicos/1987-2012-bodas-de-plata-de-la-aeea-i/:  

Ringraziamo l'amico Joan (e anche Martí), lo aspettiamo per la seconda puntata. Nel frattempo ricordiamo che domani, sabato 26 gennaio, a Vigo, in Galizia, si celebrerà la Assemblea generale ordinaria 2013 della AEEA. I nostri colleghi hanno liquidato recentemente la formalità del rinnovo delle "poltrone" per posta, come prevede il loro Statuto. Conferma in blocco del Direttivo uscente, al vertice del quale rimane Don José Javier Etayo, un caballero. A lui e ai suoi amici del Direttivo i complimenti dei soci ASAI e l'augurio di buon lavoro per i prossimi quattro anni, sempre che l'atletica resista. Anche nella Penisola Iberica quelli che lavorano a tramandare brandelli degli accadimenti passati del "culto dell'uomo" (definizione breriana dell'atletica leggera) sono sempre pochi, sempre i soliti e, se proprio vogliamo dirla senza girarci intorno, sempre meno.

Chi fosse interessato (mah...) sappia che il Boletín No 90 può essere acquistato (voce del verbo acquistare, sinonimo comperare, che sembra non esistere nel dizionario dei cosiddetti statistici) richiedendolo direttamente al segretario, Ignacio Mansilla, il quale fornirà tutti i dettagli per l'acquisto. L'indirizzo di posta senza francobollo (un disastro per Gianni Galeotti e i suoi amici della UICOS che de los sellos han fatto religione) è il seguente  Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. .