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Quando "L'Espresso" dedicava qualche riga al nostro sport PDF Stampa E-mail
Martedì 06 Ottobre 2015 13:53

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Venerdì scorso, un nostro socio ha acquistato "l'Espresso", "settimanale di politica cultura economia". Allegata a questo numero la riproduzione della prima copia del giornale, con la data 2 ottobre 1955. Sessanta anni fa. Direttore Arrigo Benedetti, firme che sarebbero diventate importanti nel giornalismo e nella cultura del nostro Paese. Il nostro socio sfoglia, legge qualcosa a spizzichi e qualcosaltro per intero. Arriva a pagina 14, di questo giornale formato lenzuolo, come lo si chiamava allora. Una pagina di sport? Proprio una pagina intera di sport! L'articolo di apertura, "Professionismo nel mondo calcistico, tutti ne parlano nessuno lo vuole" è firmato da un gigante della letteratura italiana come Manlio Cancogni, scomparso a 99 anni il 1° settembre scorso a Pietrasanta, scrittore fecondissimo. Un taglietto basso a due colonne recita "Nicola Pietrangeli un campione a tutti i costi". In questo pezzo anonimo si legge una bella storiella che calza a pennello con la disinvoltura del giovane Nicola. "A Wimbledon, giocando una partita di doppio, chiese a uno spettatore se era l'ora del tè. Alla risposta affermativa, partì in quarta e, fra il divertimento del pubblico, sfoderò il miglior gioco che avesse, riuscendo a vincere prima che il sole calasse". Le notizie era raggruppate sotto un generico "Domenica prossima", ed è lì che il nostro attento socio scopre che sul primo numero de "L'Espresso" di sessantanni fa si parlava di Fausto Coppi, del Campionato di calcio, di Fausto Gardini ma anche di atletica! Riproduciamo qui di seguito la notizietta (se fate un paio di click sopra potete leggerla agevolmente) dedicata ai Campionati italiani che si sarebbero svolti all'Arena di Milano l'1 e 2 ottobre. Poche righe, ma si intuisce che furono scritte da qualcuno che l' atletica la conosceva. Si fa cenno ad un Vincenzo Lombardo  non più in forma come ad agosto (e infatti non si presenterà ai campionati) e si punta su due giovanissimi per i quali c'è attesa: il bergamasco Gianfranco Baraldi, dalla struttura fisica "piuttosto fragile", ma non è un problema dice il notista: prendete le strutture di Hewson (britannico) e Iharos (ungherese) e spiattella i dati di altezza e peso, se non sei uno dell'atletica non li sai. L'altro è il diciassettenne romagnolo Raffaele Bonaiuto, giavellottista che "potrebbe avvicinarsi al record di Ziggiotti". Baraldi vinse i 1500 davanti a Giovanni Scavo, invertendo così le posizioni degli 800 metri del giorno prima. Il giovanottello Bonaiuto dominò  il giavellotto con più di due metri su Giovanni Lievore, dodicesimo suo fratello Carlo (50.90), futuro primatista del mondo, Ziggioti assente. Era tanto tempo fa...

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Ultimo aggiornamento Venerdì 23 Ottobre 2020 09:56