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Trekkenfild numero 67: dove si parla di futuro incerto, Dio voglia che non sia vero Stampa

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C'è dell'altro ovviamente in questo numero, il sessantasettesimo. Ma la cosa che ci ha colpito di più è una notiziola che dice:"Carissimi lettori, questo numero potrebbe essere l'ultimo che leggerete. Perchè mai? Ci siamo stancati? Disturbiamo il manovratore? Siamo stati minacciati? Nulla di tutto ciò. Semplicemente il Mac e i programmi che usiamo per confezionare queste pagine sono obsoleti e ogni tanto fanno i capricci. Già in passato ci è capitato di rifare tutto...Dotarci di nuove macchine e programmi costa. Quindi se un bel giorno Trekkenfild sparirà sarà solo questione di costi...". Noi, dell'Archivio, ci auguriamo che questo non avvenga.

Questa pubblicazione periodica inventata dai due amici Daniele Perboni e Walter Brambilla resta una delle poche voci che si alzano in un deserto silenzioso e angosciante. Una specie di «Radio Londra» dell'atletica italiana. Noi dell' Archivio Storico dell'Atletica Italiana «Bruno Bonomelli» lo sappiamo bene: quest'anno fan venticinque anni che esistiamo, abbiamo pubblicato oltre trenta libri, una collezione di nove volumi di storia dei Campionati italiani, capito bene? Campionati italiani, non quelli di Vanuatu Tuvalu o Kiribati. Pensate che gli sia fregato a qualcuno di quelli che dovrebbero conservare, fra l'altro, la memoria del nostro sport? Ancora. Qualche anno fa, a Piacenza, per iniziativa della famiglia Baldini, fu pubblicato - con il contributo compilatorio di due soci A.S.A.I. - un ottimo libro: storia della «maratona di marcia», ovvero quella che noi conosciamo, ancora per pochi giorni, come «la 50». Credete che fra i tanti sostenitori, anche blasonati, di questa disciplina che stanno definitivamente uccidendo, sia stata venduta un copia. Leggete: voce del verbo vendere, l'altra faccia riservata al verbo acquistare, e il numerale uno, una copia. Ma «agratis», o «amacca» come si dice a Piacenza, tutti hanno allungato la manina, o manona, se ne hai due una la do al mio amico molto interessato alla marcia...

Vabbuò, vediamo cosa si può fare. Intanto continuiamo a parlare di marcia. Piccola svista in copertina, amici: vogliono (anzi han già deciso, secondo noi) eliminare la 50 e la 20, e sostituirli con una 30 e una 10. Stupendo. Il signor presidente del Comitato internazionale olimpico deve far posto alla breackdance, agli egames e ai beachgames. Il resto se avete voglia, leggetevelo. Con un paio di click sulla copertina, diventa tutto leggibile.