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Da una delle 44 voragini delle strade di Roma risorge lo spirito di Abebe Bikila Stampa
Martedì 17 Aprile 2018 07:51

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"Si scopron le tombe, si levano i morti , i campioni nostri son tutti risorti! Nudo il tallone, gli allori alle chiome, la fiamma ed il nome d'Etiopia nel cor: corriamo, corriamo!". Adattamento della "Canzone Italiana", poi conosciuta come "Inno di Garibaldi", versione 2018. Speriamo non se ne abbia a male lo scrittore Luigi Mercantini che la scrisse nel 1859.

Lo stralcio (meglio: lo straccio) di comunicato che pubblichiamo ha già fatto il giro del mondo. Siamo stati zitti, attendendo una presa di posizione (meglio: presa per i fondelli) di qualcuno dei tanti enti sportivi (lettere iniziali minuscole, anzi minuscolissime, vista la vergogna) che albergano a Roma, capitale sportiva d'Italia: colà il comitato olimpico italiano, le federazioni cosiddette sportive. Che, a rigore, dovrebbero essere i depositari del verbo culturale ginnico-atletico nazionale. Ebbene nella "capitale sportiva d'Italia" si riesce, ad opera della massima istituzione politico-amministrativa cittadina a diffondere un pezzo di carta su cui sta scritto "guest star (ridicolo già questo, n.d.r.) il campione olimpico della maratona del 1960, l'ottantaseienne Abebe Bikila che correrà insieme ai partecipanti". Se vi diciamo che il signor Abebe Bikila, ormai paraplegico, è morto nell'ottobre del 1973, ci credete? 

Ma ripensandoci forse un fondo di verità c'è. Vuoi dire che da una delle 44 voragini che si sono aperte nelle strade romane da gennaio a oggi, è riemerso lo spirito di Abebe? Che fu sepolto ad Addis Ababa, che al tempo glorioso dell'Impero era però italico suol. Attraverso un "cadaverodotto" (copyright Dario Fo nella commedia "Settimo: ruba un po' meno", sempre di straordinaria attualità) è stato fatto rientrare in occasione della Roma Appia Run, questa la corsa nella quale il suo fantasma doveva affiancare i concorrenti. Leggete l'attacco del comunicato: (la Roma Appia Run) è l'unica corsa podistica al mondo a svolgersi su 5 pavimentazioni diverse: asfalto, sampietrini, basolato lavico, sterrato e, infine, la pista dello Stadio.....". Sarebbe stato molto più d'impatto scrivere: "l'unica corsa podistica al mondo che fa resuscitare i morti".

O forse, si è trattato del classico pesce d'aprile. Una volta, un tale ci disse: "chi non conosce la sua storia, non ha futuro". Quando la riferimmo al nostro povero Marco Martini si fece una sarcastica risatina. E adesso, cari soci e utenti di questo sito, se non vi siete già divertiti a sufficienza con il comunicato del sito del Comune di Roma, fatevi un'altra risata cliccando qui.

Ultimo aggiornamento Martedì 17 Aprile 2018 09:03