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Tre corpose compilazioni documentali fanno risplendere le Fiamme d'Oro Padova PDF Stampa E-mail

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Marino Piccino è uno degli ultimi «acquisti» del nostro Archivio Storico. Non che sia un particolare titolo di merito, per carità. Ma noi ne siamo particolarmente contenti, e nelle righe che seguono vi spiegheremo la motivazione. Marino Piccino è veronese, ha una laurea di geologia in tasca, titolo conseguito alla Università degli Studi di Padova, ama la terra - e non potrebbe essere diversamente -, la campagna - dove tiene dimora -, apprezza il buon vino, e questo è un titolo di merito, altro che A.S.A.I. Marino Piccino, «Parvo» nel suo indirizzo mail, da parvulus latino, piccolo appunto, è stato anche atleta: primi anni '70, canottiera delle Fiammo d'Oro di Padova, in contemporanea con gli studi universitari. Le sue discipline preferite 200, 400 e 400 ostacoli (54"7, come miglior tempo). Ma non solo atletica, anzi molto di più pallacanestro. Ci siamo fatti raccontare da lui pezzetti della sua vita. Ecco cosa ne è venuto fuori.

"Ho conseguito a Padova la Laurea in Scienze Geologiche, di professione ho sempre fatto l'insegnante di Matematica e Scienze nella Scuola Media. Ho iniziato a praticare atletica nel 1962 con la società di San Bonifacio, cittadina in cui vivevo, fino a tutto il 1970 e nei due anni successivi con le Fiamme Oro di Padova, ottenendo come migliori tempi 50"0 nei 400 e 54"7 nei 400 ostacoli. Come risultati il titolo assoluto veneto nei 400 ostacoli del '72 e nello stesso anno il terzo posto nella 4x400 ai Campionati nazionali di staffette di Cava de' Tirreni. Con la rappresentativa del Veneto ho preso parte a quattro competizioni, due tra regioni e due contro la Slovenia. A fine '72 chiusi con l'atletica. Nel 2019 iniziai ad occuparmi della storia delle Fiamme Oro.

La maggior parte della mia vita sportiva l'ho vissuta nel mondo del basket, dapprima come giocatore, poi come allenatore di squadre femminili (due titoli regionali giovanili e promozioni sino alla serie B nazionale), ed infine come dirigente, di società, poi regionale nel Comitato veneto per due mandati dall'89 al '96, e nella Lega Nazionale di basket femminile dapprima come consigliere dal 1993, poi come presidente delle Società di B e A2 e vicepresidente generale dal 2001 al 2007. Sono stato anche componente della Giunta Coni provinciale di Verona dal 2000 al 2004".

Come ci ha appena detto, Marino vien preso dal «pallino» di occuparsi della vicenda sportiva ed agonistica del Gruppo Sportivo Fiamme D'Oro. Non parte da zero: aveva già affrontato un lavoro compilatorio concluso e pubblicato negli anni 2015 e 2016. Si era dedicato alla meticolosa ricerca di materiale sull'atletica a San Bonifacio, il suo ambiente, la sua società. Moltissime foto e ritagli di giornali, didascalie, brevi biografie degli atleti locali, qualche nota per cucire insieme il tutto. Il primo volume uscì dalla tipografia nel dicembre 2015: «L'atletica - Anni sessanta a San Bonifacio 1961 -1970». A pochi mesi di distanza, ottobre 2016, il secondo: «L'atletica maschile a San Bonofacio dal 1970 al 1990». Brevissimo intervallo, e a dicembre 2016 ecco il terzo: «L'atletica femminile a San Bonifacio». La trilogia sanbonifacese è conclusa: un grande contributo alla realtà atletica locale. Siamo sempre stati convinti del grande valore delle ricerche sui movimenti sportivi locali, sui club, su figure che ingiustamente vengono considerate secondarie ed invece fan parte del tessuto che ha formato nei decenni il nostro sport. Molto più utile che non continuare a pestare acqua nel mortaio dedicando rifritture sui «soliti noti».

Marino aveva però in serbo un altro progetto, il «suo» progetto: ricostruire anno per anno l'attività del Gruppo Sportivo Fiamme D'Oro dalla creazione in seno alla Polizia di Stato (1954) al 1972, anno in cui l'autore pose fine alla sua attività atletica. Si mette alla ricerca di contatti con ex atleti di quei tempi, si rivolge a chi possiede documentazione (arriva anche a Navazzo nella biblioteca di un nostro socio, che funge anche da sede dell'Archivio Storico dell'Atletica Italiana), non trascura nulla, telefona ovunque e a chiunque. Nel maggio del 2020 fa uscire il primo corposo volume (232 pagine): «Fiamme Oro Padova - le stagioni della rinascita 1967-1972». Si fa prendere un po' dalla fretta e ne sforna un secondo nel maggio del 2021: «Storia delle Fiamme Oro Padova - 1954-1966». Si rende conto che è lacunoso e cerca di porvi rimedio. Intensifica il lavoro di ricerca, chiede aiuto a chi possiede vasta documentazione di quegli anni, ed ecco il terzo volume che propone il rifacimento, arricchendolo, del precedente: «Le Fiamme Oro Padova nella storia - 1954-1965», recentissimo, luglio 2022. Copertina con fondo color cremisi come le precedenti, su cui stavolta spicca l'azzurro della maglia di Livio Berruti, e, soprattutto, i suoi famosi occhiali scuri.

Libri di straordinaria documentazione fotografica, una miniera. Poi risultati, accurati nel limite del possibile, didascalie preziosissime per riconoscere le persone, e testi brevi di raccordo. Un signor lavoro. Che noi ci auguriamo possa essere di stimolo per altri nostri soci: scavare la realtà locale, contattare atleti ancora in vita o le loro famiglie, consultare piccoli o grandi patrimoni di fotografie, ritagli di giornali, documenti, che giacciono dimenticati e poi spesso finisco in cantina o, peggio, al macero. Finora per noi dell'A.S.A.I. è stata una sollecitazione caduta quasi sempre nel vuoto. Per cui, benvenuto Marino «Parvo» Piccino!