Home News Homepage Atletica Bergamo, 60 anni di lavoro, ma nessuna voglia di andare in pensione
Message
  • EU e-Privacy Directive

    This website uses cookies to manage authentication, navigation, and other functions. By using our website, you agree that we can place these types of cookies on your device.

    View e-Privacy Directive Documents

Atletica Bergamo, 60 anni di lavoro, ma nessuna voglia di andare in pensione PDF Print E-mail

alt

 

Le righe che seguono sono state scritte da Paolo Marabini, nostro socio, su un suo spazio che riserva, quotidianamente, a tutte le notizie dell'atletica bergamasca. Paolo ci ha autorizzato a riprenderle. Sono celebrative dei sessanta anni di vita dell'Atletica Bergamo 1959, società nella quale familiari di Paolo, e lui stesso, hanno avuto per tantissimi anni un ruolo determinante.

L’Atletica Bergamo 1959 ha compiuto 60 anni. Il 9 febbraio 1959, nella sala riunioni della sede provinciale del CONI, un gruppo di appassionati posava la prima pietra di quella che nel giro di pochi anni sarebbe diventata il principale punto di riferimento dell’atletica bergamasca. A gettare le fondamenta furono il professor Giuseppe Tombini, nominato presidente, Patrizio Seguini, suo vice, Daniele Eynard e Ruggero Marabini, consiglieri, e Giulio Mazza, al quale venne assegnato il compito di segretario. Poco dopo entreranno nei quadri dirigenziali Eugenio Bruni, Mario Locatelli, Valerio Fucili. Primo allenatore Leonardo Leonardi, poi affiancato da Francesco Russo.

A costituire la prima squadra, nella stagione d’esordio, 57 tesserati (solo maschi, le donne arriveranno soltanto nel 1975), tra cui alcuni nomi di spicco del panorama regionale, come i velocisti Carlo Bonacina, Carlo Belloli, Ajmone Testa, Natale De Ponti e Giuseppe Covelli, i quattrocentisti Giancarlo Gnecchi e Valerio Marabini, i saltatori in alto Alberto Dettin e Mario Rossatti, il saltatore con l’asta Roberto Carrara.

L’esordio agonistico e organizzativo il 5 aprile a Bergamo (nella foto): una riunione mista in collaborazione con lo Sporting Club Imec. Pochi giorni dopo arriverà anche il primo titolo provinciale, grazie al successo nel campionato bergamasco di società su pista, mentre il primo piazzamento di rilievo a livello nazionale lo firmerà il 3 maggio, a Bologna, Giancarlo Gnecchi, ottavo nella finale dei 400 ai campionati italiani universitari. A giugno si registrò la vittoria nel triangolare con Atletica Brescia e Libertas Bergamo. Il 2 agosto, a Bologna, Ajmone Testa sfiorerà il podio ai Tricolori juniores, finendo quarto nella finale del lungo con un miglior salto a 6.75. A settembre i risultati più importanti. Nei campionati bergamaschi, 7 i titoli per i ragazzi del professor Tombini: con Dino Sestini nei 100 (11”8), Giancarlo Gnecchi nei 200 (23”1), Sergio Volta nei 110 ostacoli (17”5), Alberto Dettin nell’alto e nel lungo (1.60 e 5.75), Ajmone Testa nel triplo (12.74) e con il quartetto Alberti-Sestini-Covelli-Gnecchi nella 4x100 (46”0). Ai campionati nazionali CSI di Reggio Emilia bronzo nel lungo di Ajmone Testa, il primo atleta della società a indossare la maglia di campione lombardo, conquistando il titolo a Milano nel lungo con 6.83.

Il bilancio del primo anno superò le più rosee aspettative. L’Atletica Bergamo organizzò 13 riunioni, di cui 2 a carattere regionale, e con i propri atleti partecipò a 44 manifestazioni, 5 delle quali nazionali. In totale 5 primati bergamaschi assoluti migliorati, ad opera di Dettin (1.80 in alto), Testa (6.91 nel lungo e 12.92 nel triplo), Carrara (3.40 nell’asta) e il quartetto Testa-Belloli-De Ponti-Gnecchi (43”7 nella 4x100). Nelle liste provinciali, la presenza degli atleti in casacca rossa fu predominante rispetto alle altre società. E il primo posto in 8 specialità su 19.

A fine stagione, sull’opuscolo che celebrava i primi nove mesi di vita, il presidente Tombini scrisse: “Se è vero che sono state raggiunte mete insperate, non bisogna dimenticare che resta ancora molto da fare. E’ necessario che questa nostra cara atletica venga praticata da un numero sempre maggiore di giovani e seguita con interesse da tutti coloro che vedono nello sport vita sana e purezza di spirito. Pertanto in questi mesi di sosta dell’attività agonistica è importante il compito di reclutamento di nuovi atleti e di nuovi soci, che con il loro apporto materiale e la loro attività e con il loro interessamento ed entusiasmo diano alla Società sicurezza e garanzia di vita”.

Passano gli anni, ma quel monito è sempre d’attualità. Da allora di acqua sotto i ponti ne è passata davvero tanta. E l’Atletica Bergamo 1959 è diventata in men che non si dica un punto di riferimento a livello nazionale, vincendo 16 titoli italiani assoluti e 180 giovanili, centrando 60 scudetti e 260 maglie azzurre, conquistando 2 finali olimpiche, lanciando decine di atleti nei club militari e, da lì, alla conquista dei massimi traguardi, praticamente in tutte le specialità. Vincenzo Guerini è stato l’atleta più rappresentativo, ma tra i quasi 2500 tesserati sono passati anche molti altri futuri big come Andrea Bettinelli, Matteo Giupponi, Marta Milani, Marco Vistalli, Hassane Fofana, Lorenzo Lazzari, Amos Rota, Aldo Fantoni, Marzio Amisano, Daniele Paris, Maurizio Federici, Yassine Rachik, Raffaella Lamera, Elena Scarpellini, Stefania Lazzaroni, Federica Curiazzi, Stefania Galbiati, Nicoletta Belloli, Betty Birolini. Giusto per ricordare i più titolati.