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Olimpiadi e atletica nel Principato di Monaco ai tempi di Augusto Maccario (4) PDF Print E-mail

Augusto Maccario attraversò la frontiera, andò a cercare lavoro, arrivò nel Principato di SAS Alberto I nel 1908, poco dopo la nascita del Comitato Olimpico Monegasco.

Creazione propiziata dal Comte Albert Gautier-Vignal, nobile famiglia nizzarda, ottimo schermidore, fondatore del Tournoi International de Monaco pour le Maîtres et les Amateurs. Occasione per  incrociare le lame con alcuni dei maestri d'arme più famosi del tempo (l'avventuroso livornese cav. Eugenio Pini, tra gli altri). Ma soprattutto il baffuto nobiluomo vantava solide amichevoli relazioni con De Coubertin e con il Prince Alberto. Nel 1907 lo sportivo Conte viene nominato primo rappresentante olimpico monegasco. Il Principato di Monaco figura come venticinquesima Nazione aderente al C.I.O., il suo nome viene citato per la prima volta nel numero di luglio 1908 della Revue Olympique. Gautier-Vignal rimase nel C.I.O. come rappresentante di Monaco ininterrottamente dal 1908 al 1939, quando decedette, il 18 ottobre, proprio a Losanna, che era stata eletta sede olimpica nel 1915, e dove venne sepolto il suo amico Pierre de Coubertin che aveva chiuso il suo capitolo terreno passeggiando in un parco di Ginevra il 2 settembre 1937.

Monaco esordì ai Giochi nella settima edizione, quella del 1920 ad Anversa: Gautier-Vignal ebbe l'onore di accompagnare i primi atleti monegaschi, tre ginnasti e tre atleti. Questi erano Gaston Médecin, Emile Barral e Edmond Médecin. Della edizione 1920 non esiste un Rapporto Ufficiale stampato dal Comitato Organizzatore, ma solo una versione copiata con una macchina da scrivere dal Segretario Generale Alfred Verdyk. Motivo? Il bilancio dei Giochi chiuse in profondo rosso e fece bancarotta, niente quattrini per stampare. Ne furono fatte pochissime copie. Oggi disponiamo della miglior ricostruzione opera di uno dei più accreditati storici dei Giochi, l'americano prof. Bill Mallon, che, basandosi su quel documento dattiloscritto e avvalendosi della collaborazione dell'olandese Anthony Th. Bijkerk, ha pubblicato, per la serie «History of the Early Olympics», il settimo volume dedicato ad Anversa 1920.

Le pubblicazioni monegasche parlano di tre partecipanti all'atletica leggera, e esiste anche una foto: Gaston MédécinÉmil Barral e Edmond Médécin. A pagina 44 del libro di Mallon dove sono elencate le Nazioni (25) che hanno schierato atleti in atletica (509 in totale), accanto a Monaco figurano però solo due competitors; l'Italia ne schierò 24. Con certosina pazienza abbiamo fatto scorrere uno ad uno gli atleti di tutte le discipline, e, in effetti, abbiamo trovato solo due atleti del Principato. Abbiamo consultato anche i risultati compilati da Ekkehard zur Megede, altro gran storico olimpico, il quale attribuisce i risultati dei 100 e 200 metri a tale Eduard Médécin, ma trattasi di Edmond. Il quale viene spesso confuso con Gaston; Mallon, ad esempio, scrive, Edmond Gaston Médécin. Gaston era invece un  bravo nuotatore: secondo Jacques Candusso, autore del libro sull'atletica a Monaco, egli fu campione francese sui 100 stile libero. Gaston e Edmond, e anche Barral, furono anche calciatori nella prima squadra monegasca di questo gioco: l'Herculìs. A riprova dell'intreccio di attività sportive a quel tempo, in particolare in un piccolo Stato come il Principato: tutti facevano un po' di tutto.

Diamo un'occhiata ai risultati di Anversa, Antwerp, Anvers in francese, Antewerpen in olandese avente origini tedesco-occidentali. Edmond Médécin: corse i 100 metri, ottava batteria, quinto, una serie niente male: vinse lo statunitense Charly Paddock, poi campione olimpico, secondo fu il britanno Harry Edward, che salì sul podio, bronzo. Anche sui 200 Edmond si trova in batteria, la nona, con un imminente campione olimpico, un altro yankee, Allen Woodring; lui quinto. Qualificazione del salto in lungo: Edmond 21esimo (o 22esimo secondo zur Megede) con 6.035...un centimetro e mezzo meno di uno della serie «saranno famosi», anzi «saranno famosissimi»: Harold Abrahams, sì lui, il campione olimpico dei 100 metri a Parigi 1924, reso celebre ai profani con il gradevole film «Momenti di gloria». Le fatiche olimpiche di Edmond continuarono con il pentathlon (lungo, giavellotto, 200 metri, disco, 1500 metri); fece un buon 6.21 in lungo, scarsino nel giavellotto, poco più di 31 metri, un discreto 24 netti sui 200, e 30 metri di disco, ma non si qualificò ai successivi 1500 metri, il sistema era un poco cervellotico. Poco da dire su Émil Barral : settimo nel quinta serie degli 800 metri. Avventura conclusa.

Son passati cent'anni da quella prima partecipazione olimpica. Chissà se nel Principato il suo Comitato Olimpico ha memoria di questa ricorrrenza, e la celebra degnamente. Noi lo abbiamo fatto con il ricordo, a puntate, di Augusto Maccario, e non abbiamo finito: ci resta proprio la conclusione di Anversa. E lo faremo al prossimo giro, prima di congedarci dal piccolo corridore ligure di Ventimiglia.