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Non disturbiamo miti e leggende, scriviamo "storia" con la "esse" minuscola e ridiamoci sopra PDF Print E-mail

 

In una epoca di stupide iperboli in cui termini come "ambasciatore", "mito", "leggenda", per non parlare del sostantivo "storia" e dell'aggettivo "storico", vengono usati con una frequenza irritante, varrebbe la pena fermarsi a riflettere sul linguaggio sportivo e ridimensionare l'orgia verbale che ormai ha contagiato chi scrive o parla di sport. Di giochi si tratta, solo di giochi, l'umanità vive e prospera di ben altri "miti". Speriamo...O, per non parlare poi degli inflazionatissimi "muri della gloria", le "Hall of fame", scarseggiano gli allenatori preparati perchè si sono trasformati tutti in costruttori edili, capimastri, muratori. È l'unico settore dell'edilizia che ancora "tira". Mi diceva l'altro giorno il mio barbiere che ne sta facendo preparare uno per il suo negozio. Il primo della lista sarà Graziadio Illuminati che per 72 anni si è fatto fare la barba tutti i giorni...anche in quelli di chiusura del figaro. Un record!

Forse varrebbe la pena riderci un po' addosso, usare le lenti delll'autoironia e lasciare in pace la "storia", quella con la lettera maiuscola. Lo spunto per queste striminzite righe ce lo ha dato un simpatico messaggio inviatoci dal nostro socio William Verrecchia: un filmatino di pochi secondi per sorridere, una volta tanto.

Lo dedichiamo a tutti gli ambasciatori, i miti, le leggende, che ormai sgomitano per il sovraffollamento  che stanno creando nella nostra atletica leggera.