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Guardi le liste italiane di ogni tempo, e vieni preso da acuta, profonda nostalgia PDF Print E-mail

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1990, 1993, 1985, 1986, 1995, 1981, 1999, 1977. Abbinati a 13'05", 13'06", 13'10", 13'11", 13'17", 13'19", 13'20", 13'21". Adesso accostiamo il calendario e i tempi ai cognomi: Antibo, Panetta, Cova, Mei, Di Napoli, Ortis, Battocletti, Fava. L'operazione di miscelatura di questi tre elementi ci porta alla lista dei cinquemila metri corsi da giovanotti del nostro Bel Paese (non sempre...) nella lunga cronaca dell'atletica leggera. Sono otto nomi e altrettanti tempi nei primi undici della compilazione che, come sempre alla fine di ogni anno, ci offrono Enzo Sabbadin e Enzo Rivis, che di questo si occupano nella nostra lillipuziana setta cui piace ancora questo sport, soprattutto conservarne, come qualcuno ha detto, «la memoria storica». Scorrendo, pizzicati da curiosità, la nuova compilazione chiusa alla fine dell'anno 2023, ci siamo soffermati, casualmente, sulla lista dei dodici giri e mezzo di pista. Chissà perchè, o forse perchè chi scrive questa nota molti di quegli eventi li ha vissuti in diretta, non televisiva o streamingzita. E la lista ha fatto tornare a galla i ricordi e le emozioni vissute.

Mettiamo da parte i sentimentalismi, e andiamo alla sostanza. Abbiamo appena detto: otto dei migliori undici catalogati all'alba del 2024. Un dato che fa riflettere, almeno ha fatto riflettere noi. Nell'intervallo temporale 1977-1999, ventidue anni, sono rimasti lì ben saldi otto dei migliori specialisti della distanza. Solo tre son venuti dopo. E, ad osservare attentamente, fra il 2000 e il 2011 non si è inserito nessuno: oltre un decennio vuoto, al vertice della specialità. Considerazioni che, a occhio, potrebbe essere ripetute pari pari per la doppia distanza. Tanto per dire, Franco Fava è inchiodato al settimo posto con quel 27'42", coronato dal terzo posto in quella stupenda gara sulla pista dello Stadio Olimpico di Helsinki a fine giugno 1977, vinta a suon di primato del mondo dal maestro elementare di un villaggio nelle montagne popolate dalla tribù Pokot, Samson Kimobwa, persona mite ed educata, deceduto una decina d'anni fa. Oppure, il quarto posto del furlan Venanzio Ortis da Paluzza nell'indimenticabile finale europea nello stadio praghese Rošický, nel 1978.

Ogni prova, di pista e di campo, ha la sua storia. Noi, casualmente, ci siamo soffermati su questa. A chi avrà voglia, tempo e curiosità di fare lo slalom fra le migliaia di cifre lasciamo la libertà di fare le proprie considerazioni. Intanto oggi "beccatevi" le liste degli uomini disponibili qui. Ad una prossima puntata quelle delle donne, come si conviene.

Nelle foto: in alto a sinistra, Venanzio Ortis e Luigi Zarcone in allenamento; la copertina dell'Almanacco dell'Atletica 1990, edizione Panini, riservata a Salvatore "Totò" Antibo; sotto Stefano Mei e Alberto Cova al termine di una gara. Tutti grandi protagonisti che ritroviamo ancora alla fine dell'anno 2023 nelle posizioni di vertice delle graduatorie nazionali sui cinque e diecimila metri