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Il mio amico Missoni, atleta sublime col vizio dei colori PDF Print E-mail
Monday, 13 May 2013 10:17

 

 Missoni e Filiput

 

  "Arena di Milano, anno di scarsa grazia 1937. Il ragazzo veniva da Zara. Era alto, bruno, delicato di lineamenti. Lo iscrissero ai 400 piani e lo misero in sesta corsia, quasi che volessero farne una comoda lepre per i campioni. Allo sparo si mise subito ritto e incominciò a distendere la falcata. Dall'ultima curva uscì incredibilmente primo e tutta la gente era in piedi. Il più celebre americano gli sgambava dietro mordendo le nuvole con l'aria di chi, sorpreso, rifiutava simili scherzi. Se l'era presa comoda, vedendo viaggiare in veemente scioltezza quel nessuno: e quando si era deciso a spingere era tardi. Intanto, il nessuno aveva corricchiato in affanno verso il prato e si era disteso quant'era lungo sull'erba non rasata, soffice. Gli vennero intorno cronisti per i quali era lo stesso nobody del negro americano. I cronografi si erano fermati sui 48 e 6, record italiano juniores, ed essi dovevano sapere chi fosse quel dalmata coraggioso".

Autore? Gioanbrerafucarlo, uno dei non molti che valeva (e vale tuttora) la pena di leggere. E di imparare. Scrisse un bellissmo articolo su Ottavio Missoni il 26 agosto del 1982, pochi giorni primi dei Campionati Europei ad Atene, sulle pagine sportive del quotidiano "la Repubblica". Anche il titolo è suo. Riproponiamo l'incipit in questo nostro modesto spazio come omaggio all' "atleta stilista" che ha spezzato il filo sottile che ci lega tutti alla vita il 9 maggio scorso nella sua casa di Sumirago, in provincia di Varese, avendo celebrato da pochi mesi i 92 anni (era nato a Ragusa, poi diventata Dubrovnik, l' 11 febbraio 1921). Quella bella mansione di Sumirago dove (qualche socio A.S.A.I. ha la fortuna di poterselo ricordare) furono ospiti - erano i  primi Anni '90 -  in una indimenticabile serata, accanto al padrone di casa e alla consorte Rosita, tra gli altri, Luigi Facelli e Salvatore "Tito" Morale.

La foto a corredo di questo ricordo ha fermato il tempo sull'ostacolo: Ottavio Missoni, con la gloriosa maglia della Società Ginnastica Gallaratese, e con lo stesso plastico gesto Armando Filiput, sul petto del quale si intravvede uno spicchio di stemma della altrettanto gloriosa Atletica Brescia 1950. Citiamo ancora dell'articolo di Gianni Brera un gustoso passaggio. Siamo a Perugia, raduno collegiale prima dei Campionati Europei di Bruxelles 1950. Protagonisti Missoni, Albano Albanese, triestino, ostacolista dei 110, anche lui finirà a Brescia alla corte di Sandro Calvesi, e Armando Filiput. Narra Brera:" Ciò - dice Albano Albanese, triestin, all'Ottavio, che abita pure a Trieste e gli è amico: - fame cambiar de camera: l'Armando xe tanto brao però prima de dormir fa sempre discorsi seri, e per mi i discorsi seri dell'Armando xe tutte monade".

L'atleta, lo stilista. Ancora Brera:" Il tessuto Missoni ripete Paul Klee e Bacon, Braque e il più rigoroso Piet Mondrian. "Come fasso? G'ho delle matite longhe de tuti i colori. Provo e riprovo finchè me va ben un accordo. E di plagi non vogio sentir: parchè, alora, cossa dovarai dir mi dei peruviani, che i me copia de almeno duemila ani?".

Abbiamo iniziato con Brera, finiamo con Brera e con il suo stile nel salutare chi se ne andava:"Ti sia lieve la terra, Conte Ottavio".

Last Updated on Monday, 08 June 2020 06:33
 
1933-1940: nuova puntata della storia dei Campionati italiani di atletica nel settimo volume ASAI PDF Print E-mail
Saturday, 11 May 2013 07:40

 

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Trecentonovantadue pagine, sì, avete letto bene: 392. È il totale delle pagine di questo settimo volume della storia dei Campionati di atletica leggera nel nostro Paese, che continua l'opera iniziata nel 1997 con il racconto della prima edizione torinese. Basterebbe il titolo per far capire in quale periodo storico è ambientata questa nuova ricerca: "Libro, moschetto e tanto sport tra maglia azzurra e camicia nera". Siamo immersi in pieno periodo fascista, 1933-1940, prima dello scatenarsi della tragedia della Seconda Guerra mondiale. La consistenza di questo volume, che copre un arco di otto anni, è stata una scelta precisa del Consiglio Direttivo dell'ASAI che ha voluto iniziare degnamente l'entrata nel ventesimo anno di vita dell'Archivio. Il libro è stato presentato durante l' Assemblea annuale, tenutasi a Castenedolo lo scorso Primo Maggio.

La imponente mole di ricerche si regge sulla ormai consolidata impalcatura dei volumi precedenti. Riassumiamo brevemente autori, titoli e contenuti.

"Ma il mondo aveva intuito la tragedia che stava incombendo sull'umanità?". Augusto Frasca "apre" con una ampia "fotografia" del mondo in quegli anni: musica, letteratura, cinema, sport, personaggi, imprese epiche nei cieli, sulle montagne, sulle strade. Un "ripasso" culturale che serve a tutti noi.

"Ai regimi totalitari è sempre piaciuto lo sport, occasione di retorica, propaganda e spettacolare trionfalismo". Roberto L. Quercetani ci conduce attraverso le vicende dell'atletica mondiale, che ebbero il loro diapason con i Giochi Olimpici di Berlino.

"Fascismo fiorentino e atletica leggera: un club di colti e fanatici "gattopardi"". Alla vasta cultura di Sergio Giuntini, che nella sua carriera di storico dello sport ha dedicato particolare approfondimento allo sport nel periodo fascista, dobbiamo il capitolo dedicato a personaggi che hanno segnato la storia del nostro sport a livello federale, anche dopo il Ventennio.

"L'atletica leggera fra vecchie riviste, manifesti, matite e pennelli". Stavolta Alberto Zanetti Lorenzetti si è superato. Ricercatore attento di tutte le immagini dei libri ASAI, ha raccolto in un ponderoso capitolo centrale del libro una straordinaria collezione di riproduzioni di copertine, poster e disegni una storia sportiva che non ha bisogno di commenti: basta lasciar parlare i colori.

"La Roma polverosa ma affascinante del podismo su strada cambia pelle". Con questa originle ricerca Marco Martini ci conduce in una Roma popolana e popolata di figure, episodi e sfide di una città che stava perdendo le sue caratteristiche "romane". Uno spaccato originale e non "rifritto" come purtroppo ci capita di dover sopportare.

"Campionati italiani maschili" e "Campionati italiani femminili" sono i due "pilastri" che continuano la costruzione, o meglio ricostruzione, di Campionati nazionali di atletica. È sempre Martini che scava con pala e piccone e analizza col microscopio risultati e personaggi di quell'epoca.

"1934: l' Europa a Torino. Raccolta di documenti ufficiali dei primi Campionati europei di atletica leggera". Escono dalla "Collezione Ottavio Castellini" queste 140 pagine di documenti che comprendono il programma ufficiale dei Campionati, la riproduzione di uno dei programmi giornalieri e la raccolta completa dei risultati ufficiali.

Chi fosse interessato al nuovo volume può richiederlo alla ASAI (versando un contributo all'Archivio di 50 Euro comprensive del libro e spese di spedizione) con queste modalità:

 bonifico bancario alla Cassa Padana BCC, filiale di Gambara
cod. IBAN IT91 N083 4054 5210 0000 0104 696

indicando la pubblicazione desiderata

e il recapito postale del richiedente per la spedizione

Last Updated on Thursday, 04 June 2020 14:42
 
Un servizio di Teletutto (Brescia) per l' Assemblea ASAI PDF Print E-mail
Tuesday, 07 May 2013 07:00

La televisione bresciana Teletutto ha diffuso un servizio sull'Assemblea dell'ASAI, tenutasi a Castenedolo lo scorso Primo Maggio. Il servizio è stato realizzato da Luciano Affò.

Last Updated on Friday, 10 May 2013 09:50
 
Consegnato a Marco Martini il Premio Bruno Bonomelli PDF Print E-mail
Friday, 03 May 2013 08:38

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"Al prof. Marco Martini archeologo dello sport che indaga il passato con pala, piccone e microscopio". Con questa motivazione il nostro caro Marco ha ricevuto il Premio Bruno Bonomelli, durante l'Assemblea annuale dell'Archivio Storico dell'Atletica Italiana, tenutasi a Castenedolo (Brescia) lo scorso Primo Maggio. Il Premio è stato voluto da amici bresciani di Bruno Bonomelli, che nel nome dello storico bresciano desiderano premiare chi dedica tempo, studio, approfondimento alla storia dell'atletica italiana. Il riconoscimento non avrà cadenza annuale o ripetitiva, ma verrà assegnato a discrezione di questo gruppo di persone, quando e a chi se ne riconosca il valore effettivo.

Nel caso di Martini non c'è dubbio alcuno che mai premio fu più meritato: ricerche sempre nuove, originali, mai rifritture o scopiazzamenti. Ecco un suo breve profilo. Nato a Bologna nel 1953, poi ha speso gran parte della sua vita a Roma. E nella Capitale si è diplomato all' ISEF nel 1976. A parte gli impegni lavorativi (è dipendente della Federazione italiana di atletica leggera) Marco ha dedicato i suoi interessi culturali alla storia dell'atletica e alle origini dello sport. Co-autore di parecchi libri di storia del nostro sport, ha collaborato con i suoi studi a diversi libri e riviste specializzate di sport, circo, antropologia del sacro. Autore anche di diverse voci monografiche (antropologia, circo, colonialismo, donna, etnologia, evoluzione dello sport, religione) sulla Enciclopedia dello sport della Garzanti, meglio conosciuta come "Garzantina" (2008).

Qui di seguito la lista delle sue principali pubblicazioni: Atletica Europea Indoor (FIDAL, 1978); Storia dell'atletica leggera italiana femminile fino al 1950 (1994); Storia dell'atletica leggera italiana maschile (FIDAL, 1995); Correre per essere, origini dello sport femminile (AICS-ASAI, 1996); Storia dell'atletica leggera laziale, 3 volumi (Italia Marathon Club, 2003-2005-2007); Ritorno alle tradizioni (ASAI, 2009). 

Durante la stessa Assemblea Marco è stato chiamato a ricoprire l'incarico di vicepresidente dell'ASAI. Non sono mancati momenti di intensa emozione durante la consegna del Premio. A nome di tutti i soci dell'ASAI desideriamo far giungere a Marco le più affettuose felicitazioni. Nella foto, Marco Martini mostra la targa appena ricevuta dagli amici bresciani di Bruno Bonomelli (foto Marco Peiano).

Last Updated on Friday, 03 May 2013 14:24
 
Assemblea ASAI: eletto il nuovo Consiglio 2013-2017 PDF Print E-mail
Thursday, 02 May 2013 12:03

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Con la signorile ospitalità della famiglia Peri Bigogno, nella Wine House della loro Azienda Agricola a Castenedolo, si è tenuta l'Assemblea annuale del nostro Archivio, confortata da una buona partecipazione e dall'adesione di nuovi soci. Gradita la presenza di Alessandro Castelli, che era stato relatore al Convegno su Bruno Bonomelli, il 1° maggio 1994, atto di fondazione dell'Archivio Storico dell'Atletica Italiana, e di Pier Luigi Migliorini, oggi componente del Comitato Lombardo della FIDAL. Apprezzata anche la presenza del presidente del Comitato bresciano della Federazione, Federico Danesi.

Paolo Marabini ha assunto la funzione di presidente dell'Assemblea e Alberto Zanetti Lorenzetti di segretario verbalizzante. Rapida la parte formale di approvazione dei documenti assembleari (la pubblicazione degli stessi in anticipo e a disposizione di tutti sul nostro sito ha sveltito questa parte burocratica), lasciando spazio alle elezioni del Consiglio per il prossimo quadriennio 2013-2017. Dopo una breve discussione e pochi chiarimenti richiesti da alcuni soci, è stata approvata alla unanimità la composizione del nuovo organo direttivo. Ottavio Castellini è stato confermato alla presidenza, Marco Martini sarà il vicepresidente, Alberto Zanetti Lorenzetti assume il ruolo di segretario. Due nomi nuovi - ma soci da sempre - per gli altri due posti in Consiglio: Gabriele Manfredini e Paolo Marabini. Roberto L. Quercetani è il presidente onorario, mentre Tiziano Strinati continuerà a svolgere la funzione di Sindaco Revisore.

Nei prossimi giorni metteremo a disposizione dei soci sul sito il verbale completo dell'Assemblea. Nella foto, la bella saletta dell'Azienda Agricola Peri Bigogno che ha ospitato i lavori  dell'Assemblea (foto Marco Peiano)

Last Updated on Friday, 23 October 2020 09:59
 
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