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Ciao Dino, amico e collega di tante belle avventure atletiche troppo presto perduto PDF Print E-mail

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"Con Dino tante trasferte, una davvero indimenticabile, il tour in Giappone e Cina con la squadra azzurra dopo gli Europei di Praga 1978. Nella foto è al centro del gruppo. Seguire l’atletica con lui non era mai banale, spesso ci regalava valutazioni acute sugli atleti, e non solo, ma pungenti come poche altre. Ciao Dino, ti sei allontanato da noi troppo presto per “qualcosa" che spesso facciamo fatica a capire e accettare, ma ora  riposa in pace".

Queste poche, sentite parole, accompagnano la foto che pubblichiamo. Ce l'ha inviata Sandro Aquari, amico e nostro socio, un altro che ha speso una consistente parte della vita nel nostro sport, redattore capo della rivista federale «Atletica» prima, giornalista a «Il Messaggero» poi, in quella redazione che aveva Gianni Melidoni come capo servizio, redattore Pieri Mei, gente dell'atletica, e altre belle firme dello sport. La foto fissa un ricordo indimenticabile, per usare l'aggetivo di Sandro. Gruppo con destinazione Estremo Oriente, prima Giappone (Tokyo, incontro Otto Nazioni), poi Cina (Pechino), era di settembre, fu una delle idee di Primo Nebiolo che aveva riportato la Repubblica Popolare nel consesso delle Nazioni aderenti alla IAAF. Un cammino iniziato nel giugno del 1975 con la squadra cinese che metteva il naso fuori per la prima volta, e venne a Roma, Stadio Olimpico, per un quadrangolare con Spagna, Romania e i nostri. 

Nel 1978 questo viaggio, con il quale premiare i giovani azzurri reduci da un entusiasmante Campionato d'Europa a Praga, ancora elettrizzati dal primato del mondo di Sara Simeoni, dalle vittorie di Pietro Mennea, dalle medaglie di Venanzio Ortis. Fu una grande esperienza per tutti coloro che parteciparono, atleti, dirigenti, tecnici, giornalisti.  Ne scrisse Aquari sulla rivista federale, l'articolo aveva per titolo «L'Italia apre lo spazio-Cina», e terminava con questa frase: "...il bilancio di questa esperienza che è stato, è utile ricordarlo, fatto umano prima ancora che sportivo". Un viaggio che ebbe repliche nel 1980 e 1982.

Guardiamola questa foto uscita dall'archivio personale di Sandro Aquari, archivio che immaginiamo molto ben rifornito, grazie Sandro. Al centro, segnalato con il cerchietto colorato, è Dino Pistamiglio. Citiamo alcuni, non se ne abbiano a male gli altri. A fianco di Dino, con cappellino bianco e occhiali scuri, spunta il viso di Giorgio Reineri, inviato de «Il Giorno», una delle penne più brillanti del giornalismo sportivo. Appena sotto, un sorridente Sandro Giovannelli, uno degli uomini più importanti nel successo del nostro sport in Italia e nel mondo. In piedi, sulla sinistra spunta il volto del vicepresidente federale, colonnello Giampiero Casciotti, appena un poco sulla destra, con eccentrico copricapo, il commissario tecnico Enzo Rossi; poi Sara Simeoni, a bocca aperta, scortata da «Barbanera» Gianni Merlo, della «Gazzetta dello Sport»; e poi e poi e poi...in ordine sparso, Gabriella Dorio, la velocista bresciana Adriana Carli, più il là verso il fondo il giornalista Vanni Loriga «Corriere dello Sport», basettoni e giacchetta doppiopetto di qualche chilo fa; dietro di lui gran ciuffo sulla fronte e sorriso a tutti denti Gian Paolo Urlando, martellista; sotto, Giuliana Amici, Erica Rossi, Giovanni Grazioli, Luciano Caravani, Armando De Vincentis. Un abbraccio a tutti, citati e non citati. Ve lo lo dà anche Dino Pistamiglio, da dove si trova.