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Chi furono le migliori atlete nel 1946, con piste malandate e poco da mangiare? PDF Print E-mail

Seconda parte della nuova ricerca compilatoria, che ha visto impegnati in un lavoro lungo e tuttaltro che facile i nostri soci Enzo Rivis, Enzo Sabbadin e Bruno Cerutti. Un paio di settimane fa pubblicammo le liste dei giovanotti. I criteri sono gli stessi: le migliori atlete e le prime dieci prestazioni, per ogni disciplina, che a quei tempi non erano molte. Anche la profondità delle varie compilazioni può essere non uniforme, data la scarsa attività e la misera offerta di fonti. Ma la «fotografia» dell'atletica femminile in Italia quell'anno ha ora una documentazione consolidata, su cui i numerosissimi studiosi potranno apportare aggiunte e correzioni in futuro. Lavoro non facile, dicevamo, quell'anno fu uno dei più duri per la popolazione italiana, uscita con le ossa maciullate dalla scellerata guerra nazifascista. Si correva su corsie e pedane che erano più tratturi che piste di atletica, i trasporti erano una odissea; gli alloggi in trasferta ve li lasciamo immaginare; l'alimentazione non certo abbondante. I temerari che si avventuravano ad organizzare facevano del loro meglio, la Federazione, diciamo, pure. Se le condizioni erano dure per gli uomini, immaginatevi per le donne, alcune ormai signore maritate e con prole, altre ragazzette che cercavano di fare un po' di movimento, fra incomprensioni e, spesso, derisioni. Cronometraggi sempre un po' incerti, i tempi si davano in quinti o in decimi? Mah...La stampa sportiva, in verità, seguiva quel che avveniva nel microcosmo atletico nazionale; il bollettino federale riferiva, parzialmente, i risultati delle competizioni di campionato, ma non mancavano mai pompose articolesse di scarsa utilità. La maggior attenzione alla attività atletica veniva dalla milanese «Gazzetta dello Sport», direttore Bruno Roghi, redattore un tal Gianni Brera che del nostro sport si occupava quasi a tempo pieno. Inferiore sia come qualità che come quantità il romano «Corriere dello Sport». Sono i due giornali su cui si sono prevalentemente basate le ricerche dei nostri compilatori. Nel 1945, Renato Casalbore aveva dato vita, a Torino, all'altro foglio sportivo, «Tuttosport». In Piemonte esisteva pure un settimanale, «Paese Sportivo», su cui firmava Alfredo Berra, nome non secondario nelle vicende dall'atletica italiana, almeno fino agli anni Settanta.

Questo era il quadro, ed in esso si ambientano le liste che, oggi, abbiamo il piacere di presentare. Liste che ci pare - a memoria - non abbiano molti precedenti. Adesso una spiegazione. Marco Martini, dopo aver dedicato le sue accurate attenzioni alle liste maschili, iniziò la compilazione di quelle femminili. Purtroppo, il termine della sua vita terrena aveva posto fine anche  a questa ricerca. Da qui nasce la cesura che appare evidente sul nostro sito: due voci nell'indice, liste dal 1921 al 1930, compilatore Martini, liste 1946, compilatori Rivis, Sabbadin e Cerutti. E in mezzo? Per ora un bello spazio bianco. Si facciano avanti coloro che, a chiacchiere, son sempre maestri.

Lasciamo la scoperta di questi antichi numeri a coloro che hanno curiosità per la conoscenza di vicende ormai lontane. E lasciamo lavorare i nostri compilatori per proseguire il lavoro: 1947, 1948, e via...su per li rami (Dante, Purgatorio VII, 121). Per un accesso diretto alle liste femminili 1946, cliccate qui.