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Il nostro socio Giulio Salamina piange la perdita della moglie Maria, gli siamo vicini PDF Print E-mail

Un grande dolore ha colpito il nostro socio bresciano Giulio Salamina. Sabato mattina, nella Clinica S. Anna, a Brescia, dove era stata urgentemente ricoverata, è deceduta la moglie Maria. Affetta da aggressiva malattia diagnosticata solo pochi mesi fa, nulla è stato possibile fare per salvarla, né l'intervento chirurgico né le cure successive. Nella prima mattinata di sabato un repentino e inarrestabile peggioramento; la corsa verso l'ospedale e il deciso intervento dei medici a nulla sono valsi.

Ci stringe il cuore pensando al dolore che sta provando il nostro amico Giulio, una delle più belle persone che abbiamo conosciuto nel mondo dell'atletica bresciana. Il nostro sport è stato una parte importante della sua vita. Operaio fin da giovanissima età, ai tempi in cui non si viveva di sussidi, ristori, carte acquisti, e altre elemosine varie, ma si andava a tirare la lima presto in fabbrica o dagli artigiani, e si portava a casa un piccolo ma dignitoso stipendio, frutto del proprio lavoro. Ma Giulio trovava anche il tempo di allenarsi, di correre, bravo giovane mezzofondista agli inizi degli anni '60, predilezione per la corsa campestre, erano i tempi dei saggi insegnamenti di Bruno Bonomelli e degli esempi di un campione di limpida classe come Franco Volpi e di un altro protagonista di quei tempi, Albertino Bargnani. Giulio vestì la maglia azzurra della Nazionale juniores, nel 1962, a Pescara, 1500 metri siepi, in un incontro internazionale di categoria. La passione per la corsa non l'ha mai abbandonato; memoria ferrea, cita risultati e ordini d'arrivo di decenni fa come se li stesse leggendo al momento. Grandissimo lettore, poca scuola, ma feroce passione di apprendere. Un galantuomo della classe operaia, come non ce ne sono quasi più, purtroppo.

Giulio, per quel che possiamo, ti siamo vicini in questo doloroso momento.