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Una piccola aggiunta alla storia di Tom Assi, in questo caso come giovane atleta PDF Print E-mail

Questo lo sapevi, Gianfranco Carabelli? Un attento lettore del nostro sito, di Trani, ci ha fatto arrivare questa chicca che ora vi riferiremo. Forse l'anonimo mittente è un ex alunno (vi segnaliamo che esiste un gruppo Facebook che chiama a raccolta gli ex alunni e alcuni ci hanno anche scritto) del Collegio "G. Davanzati" della città pugliese, prestigioso istituto che ha formato migliaia di giovani nella sua lunga storia. Al "Davanzati" fece i suoi studi classici Tommaso Assi, come ci ha ricordato Carabelli in quell' elegante profilo che ha fatto qualche giorno fa su questo nostro spazio.

Ordunque, veniamo a Tom Assi giovane atleta attratto dalla corsa pedestre. Siamo nell'anno del Signore 1953. Per la terza volta gli studenti sono chiamati a una attività fisica di tipo agonistico (questa era facoltativa) e non solo ginnico-formativa (obbligatoria): i Campionati Studenteschi, ampiamente illustrati in due Circolari ministeriali (19 ottobre 1950) indirizzate dal ministro della Pubblica Istruzione, Guido Gonella, ai Provveditori agli studi. Atletica leggera come sport di base, come dovrebbe essere sempre, corsa campestre in primavera, gare in pista, di solito, nel mese di maggio. Prima edizione nel 1951. 

Verso la metà di aprile del 1953 in un gran numero di province si tennero i campionati di corsa campestre, quella disciplina che in un passato non lontano era stata messa al bando degli illuminati dirigenti della Federatletica per gli atleti di interesse nazionale. Adesso, quasi legge del contrappasso, gli stessi plaudono la corsa nei campi per gli studenti, mentre il nostro mezzofondo e fondo annegavano in un anonimato avvilente. Grande rivincita del tempestoso Bruno Bonomelli, che si era sempre battuto come un gladiatore a favore di questa attività. Russell Crowe, eroe del Colosseo per finzione filmica nei panni di Massimo Decimo Meridio, impallidisce al confronto della ferocia - solo verbale, per fortuna - del foltocrinito maestro elementare di Rovato.

A Bari di concentrarono gli studenti che volevano sgambettare fra i prati, quasi tutti di licei e istituiti scolastici baresi. L'anomino lettore ci ha fornito un ritaglio di giornale che riporta i primi sei arrivati. Vinse Maselli, del Gimma di Bari, all'epoca doveva essere l'Istituo Nautico; secondo Maiorano, del Liceo Scientifico; terzo, ed eccoci al nocciolo, Tommaso Assi, meglio dire Tommasino dal momento che aveva compiuto diciassette anni da poche settimane (era nato il 6 gennaio 1936). Quarto Ceglie, quinto Barracano, sesto Tempesta. Il quarto, Gian Battista Ceglie, vincerà poi i mille metri in pista, il 13 maggio, con un buon 2'44"5. Purtroppo conosciamo solo il nome del vincitore, ma possiamo presumere che in quella gara ci fosse anche il nostro giovane Tom.

Una lettura non accuratissima dei risultati di quei Campionati Studenteschi di corsa campestre (92 furono le province interessate il 12 aprile) ci permettono di riportare alla luce i nomi di alcuni atleti che hanno avuto un significato nella lunga vicenda dell'atletica nazionale. A Belluno vinse Renato Panciera (classe 1935, nativo di Pieve di Cadore) il quale sarà uno dei quattro staffettisti della 4x400 ai Giochi Olimpici del 1960; l'Italia superò la batteria agevolmente, terza dopo West India e Polonia (tempo elettrico, ancora ufficioso a quei tempi) 3'10"00; purtroppo i sogni di gloria svanirono in semifinale, la prima: vinsero i sudafricani sulla Germania (in quella occasione unita) e sui britannici. Ma i nostri erano lì, aggrappati ai quarti posteriori dei sudditi della Regina Elisabetta: Giuseppe Bommarito, palermitano, Mario Fraschini, cremonese, Nereo Fossati, comasco, e Panciera. Sentenziarono i dispositivi elettrici: granbritanni 3'07"67, italici 3'07"83. Quindi, prendendo per buoni questi responsi, significa che la nostra staffeta rimase fuori dalla finale per 16 centesimi di secondo. Dura lex, sed lex. Annotazione non secondaria: i tempi della batteria e della finale erano nuovi primati nazionali. Altra annotazione: conseguiti nella stessa giornata, batteria al mattino, finale al pomeriggio. La data? 7 settembre.

Torniamo a calpestare i prati. Prendiamo la gara di Brescia: ai primi tre posti tre ragazzi che saranno protagonisti nel mezzofondo degli anni a venire. Giorgio Gandini, buon corridore dagli 800 ai 10 mila, Aldo Bonfadini (che poi vinse i mille metri in pista in 2'40"1), Giambattista Paini, pupillo di Bruno Bonomelli, davvero bravo sugli 800 sul filo dell'1'50", che per quei tempi.... A Cagliari  un ragazzo di casa, Adriano Loddo, che si orienterà sui 400; dietro un bocia di Pirri, Antonio Ambu, una carriera interminabile come fondista e maratoneta, trentaquattro titoli italiani; primo in pista sui mille: 2'43"7. A Ferrara, ecco Gian Paolo Lenzi, allenatore di stuoli di maratoneti, e per alcuni anni anche Commissario tecnico della squadra nazionale. A Lucca al terzo posto quel Moreno Martini che, insieme a Tito Morale, aprirá nuovi spazi sui 400 metri ad ostacoli: trionfò anche sui 1000 metri in 2'43"0. Secondo a Modena troviamo Natale Coliva, che per alcuni anni sarà uno dei migliori mezzofondisti veloci. Il quale Coliva vinse la sua gara in pista (2'47"4), e, aggiungiamo noi, Luciano Gigliotti iniziò la sua carriera di atleta come velocista: primo sugli 80 metri in 9"5. Come allenatore è un'altra storia, la conoscete, vero?

E il nostro Tom Assi che fine fa? I Padri Barnabiti lo facevano studiare duramente, intanto lui però continuava anche a correre. Venne tesserato per la Polisportiva Landolfi Molfetta, società con una solida impalcatura. Nella fase regionale Tommaso fu schierato sugli 800 (terzo nella seconda serie in 2'11"0) e sui 1500 (terzo nella prima serie in 4'35"6). La «Landolfi» passò il turno e fu inserita nel raggruppamento di Ancona (Stadio Dorico, 23 e 24 maggio).  Stavolta lo iscrissero sui 1500 (quinto nella prima serie in 4'24"8, bel progresso) e gli fecero correre una frazione della 4x400. Il miglior risultato per i «landolfini» fu il 15'46"0 sui cinquemila del ventiduenne Giuseppe Bruno, risultato che a fine stagione lo collocherà al quindicesimo posto delle liste italiane.

A quel tempo gli atleti venivano divisi in serie in ragione della loro abilità atletica: prima, seconda e terza serie. Tom era un Terza, e ebbe l'onore di partecipare ai Campionati di questa categoria che, per le regioni del Sud Italia, si disputarono a Bari nei primi giorni di luglio. Vinse il suo compagno di club, Bruno, che precedette Francesco Perrone (cross, pista, maratona, e partecipazione olimpica su questa distanza ai Giochi '60); Tom chiuse al nono posto, 16'58"6. Tempo largamente migliorato, sempre a Bari, il 31 ottobre: 16'27"4. Non male per un ragazzino che non aveva ancora soffiato sulle diciotto candeline della torta di compleanno, che dite?