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L'Assemblea ASAI 2013 il Primo Maggio nella Azienda Agricola Peri Bigogno a Castenedolo (Brescia) PDF Print E-mail
Saturday, 16 March 2013 08:15

Fissate data e luogo per la Assemblea annuale 2013 del nostro Archivio: giovedì 1° Maggio i partecipanti saranno ospiti nella bella sede della Azienda Agricola Peri Bigogno, in località Castenedolo, pochi chilometri fuori Brescia. La data ha un significato particolare: fu proprio il 1° Maggio del 1993, vent'anni fa, che in una sala del Novotel di Brescia, nacque l'Archivio storico dell'atletica italiana, in occasione di un convegno sulla figura di Bruno Bonomelli. Nel pomeriggio, sulla pista del Campo Scuole "Sandro Calvesi", si disputò,sempre nel ricordo del giornalista, storico e allenatore bresciano, il Campionato italiano dei 10000 metri vinto da Stefano Baldini, oggi direttore tecnico dell'attività giovanile della Federazione italiana.

La scelta della sede "agricolo-enologica" consentirà ai partecipanti di brindare ai 20 anni di vita del nostro Archivio, considerato che Peri Bigogno produce un ottimo "bollicine".

Nelle prossime settimane pubblicheremo sul nostro sito i documenti assembleari.

Chi vuole saperne di più sulla sede della nostra Assemblea e come raggiungerla può leggere tutte le informazioni utili entrando sul sito della Azienda Agricola Peri Bigogno a questo indirizzo....

Last Updated on Saturday, 16 March 2013 08:48
 
È morto a Brescia Enzo "Franco" Volpi, uno dei migliori fondisti italiani fra gli anni '50 e '60 PDF Print E-mail
Friday, 15 March 2013 15:59
altQui a fianco: da sinistra, Antonio Ambu, Franco Volpi e Luigi Conti nella Pineta di Viareggio in occasione dei Campionati italiani di corsa campestre del 1964. Vinse Ambu, secondo Conti, terzo il bresciano Albertino Bargnani, allievo di Bonomelli, e quarto Franco Volpi.
 
 
  Sotto: Antonio Ambu seguito da Franco Volpi sul percorso del "Campaccio", nella edizione 1962 vinta, per la seconda volta, dal bresciano.
Le foto sono tratte dal libro "Corsa campestre, scuola di campioni" di Bruno Bonomelli e Enrico Arcelli.
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Per tutti, nel mondo dell'atletica bresciana e fra i tanti amici che aveva, era "Poiana", nome di un uccello rapace tipico dell'Europa. Enzo Volpi era un atleta che seppe librarsi alto proprio come i rapaci, sempre nella massima libertà, insofferente ad ogni tipo di costrizione e di inquadramento da caserma, come avrebbero voluto i "federali" dell'epoca, e di tutte le epoche...

Enzo Volpi è mancato la sera del 14 marzo, a Brescia. Era nato nella città della Leonessa il 16 agosto del 1936. Enzo all'anagrafe ma per tutti "Franco", non lo abbiamo mai sentire chiamare Enzo. Chi lo ha conosciuto ne ricorda la gioia di vivere, la spensieratezza, il cameratismo, era un giocherellone sempre pronto allo scherzo con i suoi compagni: era un eterno ragazzo che prendeva la vita con allegria. Famose le sue "mattate": durante le corse podistiche nelle montagne bresciane raccontava (pura verità) che si fermava a raccogliere erbe, asparagi selvatici, funghi, lui conoscitore della natura come pochi ne abbiamo incontrati. E nonostante le soste, vinceva le gare, arrivando al traguardo con un bel mazzo di asparagi di montagna. E non è che gli altri fossere delle "pippe".

Uno sport vissuto in allegria quello di Franco Volpi , fatto soprattutto di corsa in libertà, sulle strade, nei campi, nelle montagne. Pista poca, lo stretto indispensabile. Un keniota ante litteram, nato nella terra compresa fra il fiume Oglio e le sponde del lago di Garda. Non parliamo dei cosiddetti raduni collegiali, che evitava come la peste, con gran dispitto della Federatletica. E per questa sua libertà pagò. Infatti i "federali" lo colpirono nel peggiore dei modi: lo esclusero dai Giochi Olimpici di Roma '60, una partecipazione che avrebbe ampiamente meritato.

Aveva vinto il titolo italiano dei 10000 metri nel 1959, stabilendo il nuovo primato italiano, 30:05.8. Meglio dire: rivinto, perche' la prima maglia tricolore l'aveva indossata nel 1956, sulla stessa distanza. Grande attraverso i prati, soprattutto. Il cross era il suo regno. Elenchiamo i suoi piazzamenti ai Campionati italiani di corsa campestre: quarto nel 1956, campione italiano nel '57, a Bergamo, davanti all'atleta di casa, Franco Baraldi, terzo nel '58, ancora campione italiano nel '60 con quasi 30 secondi di vantaggio su Luigi Conti che ai Giochi Olimpici fu iscritto nei 5000 e fece il primato italiano in batteria, mentre Franco rimase a Brescia...a raccoliere funghi, grazie alla FIDAL, straordinario! La lista continua con i secondi posti del 1962 e del 1963, il quarto del 1964, il terzo del '68, il quinto del '70.

E ancora: secondo alla "Cinque Mulini" nel 1962 alle spalle di un "tale" di nome Michel Jazy; e ben quattro terzi nel '57, '58, '60 e '63. Vincitore della prima edizione del "Campaccio" nel 1957, gara che vincerà nuovamente nel 1962. Parliamo degli anni di Baraldi, di Giorgio Gandini, di Conti, di Francesco Perrone, del nascente Antonio Ambu, di Antonelli, Lavelli, Sommaggio, Francesco Bianchi, Silvio De Florentis.

Franco "Poiana" Volpi incarnò, insieme all'altro fondista bresciano Albertino Bargnani, il prototipo del corridore come lo pensava, vedeva e plasmava Bruno Bonomelli.

Noi che ti abbiamo conosciuto di ricordiamo con devota amicizia.

Last Updated on Sunday, 17 March 2013 08:14
 
Dodici borse di studio per un Master in diritto e economia dello sport alla Università di Teramo PDF Print E-mail
Tuesday, 12 March 2013 15:11

Riceviamo e volentieri aderiamo all'invito di rilanciare sul nostro sito questo bando di concorso dell'Università di Teramo rivolto ai giovani laureati. Si tratta del Master in diritto ed economia dello sport nell'Unione Europea.

Il Master, coordinato dal prof. Giuseppe Sorgi, ripropone la dizione di uno storico corso della Università di Teramo, attivato negli anni Novanta da Luciano Rossi.

Chi è interessato a maggiori informazioni può aprire qui...

Last Updated on Wednesday, 13 March 2013 08:06
 
Un nuovo contributo di Marco Martini alle liste storiche italiane maschili: 1912-1913-1914 e 1945 PDF Print E-mail
Saturday, 09 March 2013 08:04

La Sezione storico-statistica del nostro sito si arricchisce di un nuovo interessante contributo di Marco Martini, che ha ricompilato le liste degli anni 1912-1913 e 1914 e ci propone la nuova compilazione 1945. Chi ha interesse a consultarle può premere qui...

Last Updated on Saturday, 09 March 2013 08:42
 
C'era una volta, tanto tempo fa: raccontiamo l'atletica italiana attraverso le immagini d'epoca (2) PDF Print E-mail
Wednesday, 06 March 2013 12:43

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Provate a guardare sopra la testa di Luigi Facelli (mettete il cursore del vostro PC sulla foto e premete). Cosa vedete? Una tribuna piena di gente, un folto pubblico accorso per assistere all'incontro Italia - Svizzera. Siamo nel 2012? No, no, siamo al 27 settembre del 1931, ottant'anni fa, a Bergamo, allo stadio "Mario Brumana", come si chiamava a quei tempi. Lo stadio, dove giocava la Atalanta Bergamasca Calcio, era stato inaugurato tre anni prima, nel 1928. Anzi, pare che ci siano state due cerimonie: la prima il 1° novembre con la partita Atalanta - Triestina (4 a 1), e poi ancora il 23 dicembre dello stesso anno, partita in cartello Atalanta - La Dominante Genova (che, nel dopoguerra, prenderà il nome di Sampdoria). Risultato: 2 a 0. Stadio che, pur con le necessarie ristrutturazioni, continua ad esistere, genericamente conosciuto come "il Comunale" e poi, in epoca più recente, ribattezzato "Atleti Azzurri d'Italia".

Ritorniamo all'atletica. Saccheggiando il tesoro di insegnamenti del nostro Marco Martini, che ha catalogato tutti gli incontri della Nazionale, possiamo far sfoggio di cultura e dire che era la quarta volta che le due squadre si incontravano, la seconda in uno scontro diretto (il primo a Basilea nel luglio 1930), le altre due volte c'era di mezzo anche la Francia. Gli azzurri avevano sempre largamente dominato sui bianchi rossocrociati della Svizra, per usare la lingua romancia. La pista di Bergamo confermò ampiamente la tradizione: 104,5 a 69,5 il punteggio finale. Sulle 17 gare del programma, si annotano 13 successi italici.

Svetta fra gli elvetici un nome, quello di Paul Martin, che partecipò a cinque edizioni dei Giochi Olimpici fra il 1920 e il 1936, sugli 800 e sui 1500. Sulla distanza più breve vinse l'argento nel 1924, dietro al britannico Douglas Lowe, al termine di una lotta appassionante (1:52.4/1:52.5). A Bergamo Martin vinse in 1:57.1/5 sul connazionale Schwebel (1:58.3/5).

La nostra fotografia (riprodotta dalla Domenica Sportiva)  documenta i 110 metri ostacoli e il netto dominio di Luigi Facelli. Il cronometro gli assegnò 15.1/5, vicino al suo primato nazionale; Gianni Caldana (primo a destra) finì a due metri, l'elvetico Mägli  a 10 e Guhl ancora più indietro.

Facelli e Martin si ritrovarono nella frazione conclusiva della 4x400, ma non ci fu confronto: il divario fra i due quartetti era troppo vistoso, circa otto secondi.

Last Updated on Wednesday, 06 March 2013 17:34
 
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