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Autoritratto del ragazzo-fenomeno Ottavio Missoni PDF Print E-mail
Tuesday, 21 May 2013 07:28

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Il documento, di cui riproduciamo l'immagine del titolo e di parte del testo, è davvero una chicca. È la riproduzione di... una riproduzione. Questa la breve storia. "Lo Sport Fascista", rassegna mensile illustrata fondata da Lando Ferretti nel 1928, pubblica nel numero di febbraio del 1938 uno scritto  di pugno dello stesso Ottavio Missoni. L'articolo sulla "rivelazione Missoni" viene ripreso qualche tempo dopo dal giornale della Federazione italiana, "Atletica". Noi lo trascriviamo oggi a completamento del ricordo di Missoni.

 

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Tanti sportivi chiedono notizie della mia carriera atletica, che si è svolta così rapidamente. Vogliono sapere come cominciai la mia attività, come mi allenavo, perchè ho preferito l'atletica leggera e moltissime altre cose di ogni genere. Mi chiedono anche cosa faccia e se è vero che ho adesso poco di più di sedici anni. Come sono riuscito a battere il formidabile americano Robinson, che è sempre uno dei migliori atleti al mondo nei quattrocento metri e negli ottocento.

Per accontentare tutti mi ci vorrebbero parecchie giornate. Ma capisco però questa curiosità su di me. Sono stato ancora poche volte e pochi giorni per l'Italia, mentre tutta la mia vita e la mia attività si svolge a Zara. Quindi ben pochi mi conoscono.

Ho adesso sedici anni e sono studente dell'istituto tecnico; mi piace lo studio, ma preferisco lo sport. È sempre migliore l'aria pura all'aperto che quella che si respira nella scuola. Ho pensato sempre così; forse perchè sono appassionato di mare come tutti quelli della mia famiglia: mio padre è capitano di marina e mio fratello si appresta ad imitarlo. Così forse è nata questa mia grande passione per lo sport. Da ragazzino il mio sogno era quello di diventare, come ogni altro maschietto, un asso del calcio. E via nelle strade e nei campi a giocare con i miei compagni di scuola. Mi piaceva di dedicarmi anche al ciclismo, al canottaggio, al tennis, alla pallacanestro ed al nuoto. Anzi nel nuoto riuscivo abbastanza bene tanto che i primati provinciali dei m. 50 e dei m.100 sul dorso appartengono ancora a me.

Debuttai nell'atletica in alcune gare organizzate e disputate da noi ragazzi per le strade di Zara; non sfiguravo proprio di fronte ai miei compagni, ma oltre che le gambe bisognava usare ogni astuzia. Siccome vedevo che potevo vincere anche sui più grandi di me volli provare a cimentarmi con gli atleti veri, quelli che correvano sulla pista dello stadio. Mi provai così nei campionati provinciali di Zaraprendendo parte agli ottocento metri. Non  mi andò male poichè riuscii ad arrivare secondo. Fui tanto contento che da quella volta pensai di diventare un campione degli ottocento metri. Il giornale locale "Il San Marco" parlò in quella occasione molto bene di me ed io ne fui assai lusingato, tanto che mi decisi a perseverare.

Mi serviva da allenatore in quell'epoca mio fratello Attilio che ha alcuni anni più di me e che era già uno dei migliori atleti di Zara nei cento metri.Egli mi insegnò a correre e mi diede dei buoni consigli che io ascoltai molto volentieri. Mi cominciava sempre più a piacere l'atletica, così che occupai un tempo minore per gli altri sport ai quali mi ero sempre dedicato. In compenso coltivavo tutte le specilità atletiche senza ancora decidermi per alcune di esse. Ottenevo anche dei buoni risultati come per esempio m. 6.10 nel salto in lungo, m.12.99 nel salto triplo e m.1.67 nel salto in alto. Avevo quella volta quindici anni e mi sembra che non ci fosse male per un ragazzo della mia età. Certamente questa attività molteplice e diversa ha molto giovato al mio fisico, come anche tutta la ginnastica che ho fatto. Mi sono irrobustito assai e ho acquistato molto scatto e molta velocità. Tutte doti che credo siano necessarie ad ogni buon atleta.

Fin qui la mia attività era stata contenuta nel campo provinciale. Ma ben presto dovetti cimentarmi in una gara di zona: i campionati regionali degli astudenti a Pesaro. Io dovevo correre gli ottocento metri, gara alla quale era presente anche Svampa Euclide, già nostro ottimo campione della specialità. Fui battuto quella volta, ma per un errore di tattica, quando già pensavo di aver vinto, proprio sul filo di lana. È stato quello il mio primo errore di gara e spero che sarà anche l'ultimo, perchè mi è rimasto molto impresso. Ho imparato in quella garache cosa volesse dire correre, ormai non vorrei cadere più nello stesso errore e sono certo che farò tesoro dell'insegnamento di quella gara.

L' Anno XIV servì ancora di preparazione alla mia vera attività atletica. Negli allenamenti invernali pensai che nella nuova stagione avrei dovuto fare molte gare soprattutto per il G.P. dei Giovani al quale tenevo in modo particolare. Mi misi quindi con passione agli allenamenti e mi affidai alle cure del bravo maestro Battara, l'allenatore del Guf Dalmata. La stagione di gare dell'anno XV si presentò per me sotto i migliori auspici, ma certo non pensavo mai che sarei stato capace di portarmi in così breve tempo all'altezza dei migliori atleti nazionali. Vinsi i campionati regionali studenteschi dei m.200; poi mi dedicai alla preparazione del G.P. dei Giovani ma senza sapere ancora quale gara scegliere, tanto che nelle finali di zona partecipai anche al salto in alto ed alla corsa con ostacoli, vincendo tutte le gare.

Fui prescelto a rappresentare la IX zona a Napoli per i m.300; incontrai il milanese Dorascenzi, il favorito della gara ed uno di quelli già noti, ma riuscii a batterlo senza molto faticare. Pensai allora che ero adatto per gare di velocità prolungata. Mi preparai perciò per i m. 400 che per la prima volta disputai al Campionato Italiano Seconda Serie. Anche questa volta vinsi. Ma provai una grande soddisfazione in Ancona quando in un incontro del Campionato di Società feci segnare al cronografo 49"2, ottenendo questo tempo senza avversari.

È nota a tutti la mia ulteriore attività: la mia affermazione sull'americano Robinson, che faceva parte della formidabile squadra degli U.S.A. in giro per il mondo, e la conquista  della maglia azzurra per l'incontro con la Francia a Parigi. Ho vinto nell'anno XV tutte le gare a eccezione di due: sono stato sconfitto da Ferrario nei m.200 e da Lanzi a Parigi, ma i due francesi erano dietro di noi. Come sono riuscito a fare tutto questo? Non lo so neanche io. Debbo ringraziare certo mio fratello Attilio ed il mio allenatore Battara, ma debbo anche essere molto contento di me stesso. Ho capito che per diventare qualcuno è necessario fare molti sacrifici e rinunciare a molte cose. Io ci sono riuscito ed è per me questa la più grande soddisfazione. Penso che la gran parte del successo stia in questo.

Ma ora mi si chiederà qualcosa di più mio, delle mie gare. Ma che cosa posso dire? Mi pare tanto naturale correre. Io non provo alcuna emozione nè di fronte ad avversari di grande nome nè di fronte a gare molto severe. Certamente l'avere fiducia nei propri mezzi è un altro dei maggiori coefficienti di vittoria.Non bisogna mai dubitare di sè stessi: ci vuole fiducia e volontà di vincere.

Pongo moltissima cura nei miei allenamenti; come mi hanno insegnato faccio moltissima ginnastica perchè il fisico deve irrobustirsi sempre ed armonicamente in ogni sua parte. Faccio in modo di portarmi gradatamente in forma ed una volta giuntovi di mantenermici senza affaticarmi molto. Ho notato che molti atleti cercano sempre di fare di più di quello che possono e per questa ragione vanno in super-allenamento. Intanto sto ponendo molta cura agli allenamenti invernali dai quali ogni atleta esce rinvigorito e saldo per la stagione in pista. Voglio essere in piena forma per i Campionati Europei dei primi di settembre. Sono certo di poter migliorare il mio tempo dell'anno XV; ad ogni modo di tenere ben alto il nome dell'Italia in questa grandissima rassegna dell'atletismo.

Quale gara farò? Gli sportivi giureranno che sarò alla partenza dei quattrocento metri. Io invece, eppure dovrei essere il più informato in materia, non ci metterei la mano sul fuoco. Ci saranno moltissime probabilità che io faccia questa gara, ma le mie aspirazioni e la mia passione mi portano agli ottocento metri, la prima specialità in cui ho gareggiato. Gli ottocento sono la gara più bella per me; sono sicuro di potere ottenere dei buonissimi risultati. Ma tuttavia vedremo; dovrò anche ascoltare i consigli che mi daranno i miei allenatori e tecnici. Sono un ragazzo ancora e voglio stare disciplinatissimo agli ordini che mi verranno dati da coloro che capiscono molto più di me. Mi dicono che debbo pensare alle Olimpiade di Tokio, perchè proprio per quell'epoca io dovrei essere in piena forma e nel maggiore rigoglio delle mie energie giovanili.

Ottavio Missoni

Last Updated on Thursday, 30 May 2013 18:38
 
Revisione Liste storiche: nuovo aggiornamento/ Italian historical rankings: a new update (1912-13) PDF Print E-mail
Sunday, 19 May 2013 09:16

Segnaliamo un nuovo aggiornamento (anni 1912-1913) delle Liste storiche, curate da Marco Martini, nella Sezione "Momenti di Storia, Liste storiche 1908-1945, uomini". In aggiunta alla versione pubblicata sul sito, anche una versione in formato PDF./ A new update of the Italian historical rankings is now available (PDF format also) for the years 1912 and 1913. Click on the link "Momenti di storia", here up.

Last Updated on Monday, 20 May 2013 13:17
 
Il mio amico Missoni, atleta sublime col vizio dei colori PDF Print E-mail
Monday, 13 May 2013 10:17

 

 Missoni e Filiput

 

  "Arena di Milano, anno di scarsa grazia 1937. Il ragazzo veniva da Zara. Era alto, bruno, delicato di lineamenti. Lo iscrissero ai 400 piani e lo misero in sesta corsia, quasi che volessero farne una comoda lepre per i campioni. Allo sparo si mise subito ritto e incominciò a distendere la falcata. Dall'ultima curva uscì incredibilmente primo e tutta la gente era in piedi. Il più celebre americano gli sgambava dietro mordendo le nuvole con l'aria di chi, sorpreso, rifiutava simili scherzi. Se l'era presa comoda, vedendo viaggiare in veemente scioltezza quel nessuno: e quando si era deciso a spingere era tardi. Intanto, il nessuno aveva corricchiato in affanno verso il prato e si era disteso quant'era lungo sull'erba non rasata, soffice. Gli vennero intorno cronisti per i quali era lo stesso nobody del negro americano. I cronografi si erano fermati sui 48 e 6, record italiano juniores, ed essi dovevano sapere chi fosse quel dalmata coraggioso".

Autore? Gioanbrerafucarlo, uno dei non molti che valeva (e vale tuttora) la pena di leggere. E di imparare. Scrisse un bellissmo articolo su Ottavio Missoni il 26 agosto del 1982, pochi giorni primi dei Campionati Europei ad Atene, sulle pagine sportive del quotidiano "la Repubblica". Anche il titolo è suo. Riproponiamo l'incipit in questo nostro modesto spazio come omaggio all' "atleta stilista" che ha spezzato il filo sottile che ci lega tutti alla vita il 9 maggio scorso nella sua casa di Sumirago, in provincia di Varese, avendo celebrato da pochi mesi i 92 anni (era nato a Ragusa, poi diventata Dubrovnik, l' 11 febbraio 1921). Quella bella mansione di Sumirago dove (qualche socio A.S.A.I. ha la fortuna di poterselo ricordare) furono ospiti - erano i  primi Anni '90 -  in una indimenticabile serata, accanto al padrone di casa e alla consorte Rosita, tra gli altri, Luigi Facelli e Salvatore "Tito" Morale.

La foto a corredo di questo ricordo ha fermato il tempo sull'ostacolo: Ottavio Missoni, con la gloriosa maglia della Società Ginnastica Gallaratese, e con lo stesso plastico gesto Armando Filiput, sul petto del quale si intravvede uno spicchio di stemma della altrettanto gloriosa Atletica Brescia 1950. Citiamo ancora dell'articolo di Gianni Brera un gustoso passaggio. Siamo a Perugia, raduno collegiale prima dei Campionati Europei di Bruxelles 1950. Protagonisti Missoni, Albano Albanese, triestino, ostacolista dei 110, anche lui finirà a Brescia alla corte di Sandro Calvesi, e Armando Filiput. Narra Brera:" Ciò - dice Albano Albanese, triestin, all'Ottavio, che abita pure a Trieste e gli è amico: - fame cambiar de camera: l'Armando xe tanto brao però prima de dormir fa sempre discorsi seri, e per mi i discorsi seri dell'Armando xe tutte monade".

L'atleta, lo stilista. Ancora Brera:" Il tessuto Missoni ripete Paul Klee e Bacon, Braque e il più rigoroso Piet Mondrian. "Come fasso? G'ho delle matite longhe de tuti i colori. Provo e riprovo finchè me va ben un accordo. E di plagi non vogio sentir: parchè, alora, cossa dovarai dir mi dei peruviani, che i me copia de almeno duemila ani?".

Abbiamo iniziato con Brera, finiamo con Brera e con il suo stile nel salutare chi se ne andava:"Ti sia lieve la terra, Conte Ottavio".

Last Updated on Monday, 08 June 2020 06:33
 
1933-1940: nuova puntata della storia dei Campionati italiani di atletica nel settimo volume ASAI PDF Print E-mail
Saturday, 11 May 2013 07:40

 

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Trecentonovantadue pagine, sì, avete letto bene: 392. È il totale delle pagine di questo settimo volume della storia dei Campionati di atletica leggera nel nostro Paese, che continua l'opera iniziata nel 1997 con il racconto della prima edizione torinese. Basterebbe il titolo per far capire in quale periodo storico è ambientata questa nuova ricerca: "Libro, moschetto e tanto sport tra maglia azzurra e camicia nera". Siamo immersi in pieno periodo fascista, 1933-1940, prima dello scatenarsi della tragedia della Seconda Guerra mondiale. La consistenza di questo volume, che copre un arco di otto anni, è stata una scelta precisa del Consiglio Direttivo dell'ASAI che ha voluto iniziare degnamente l'entrata nel ventesimo anno di vita dell'Archivio. Il libro è stato presentato durante l' Assemblea annuale, tenutasi a Castenedolo lo scorso Primo Maggio.

La imponente mole di ricerche si regge sulla ormai consolidata impalcatura dei volumi precedenti. Riassumiamo brevemente autori, titoli e contenuti.

"Ma il mondo aveva intuito la tragedia che stava incombendo sull'umanità?". Augusto Frasca "apre" con una ampia "fotografia" del mondo in quegli anni: musica, letteratura, cinema, sport, personaggi, imprese epiche nei cieli, sulle montagne, sulle strade. Un "ripasso" culturale che serve a tutti noi.

"Ai regimi totalitari è sempre piaciuto lo sport, occasione di retorica, propaganda e spettacolare trionfalismo". Roberto L. Quercetani ci conduce attraverso le vicende dell'atletica mondiale, che ebbero il loro diapason con i Giochi Olimpici di Berlino.

"Fascismo fiorentino e atletica leggera: un club di colti e fanatici "gattopardi"". Alla vasta cultura di Sergio Giuntini, che nella sua carriera di storico dello sport ha dedicato particolare approfondimento allo sport nel periodo fascista, dobbiamo il capitolo dedicato a personaggi che hanno segnato la storia del nostro sport a livello federale, anche dopo il Ventennio.

"L'atletica leggera fra vecchie riviste, manifesti, matite e pennelli". Stavolta Alberto Zanetti Lorenzetti si è superato. Ricercatore attento di tutte le immagini dei libri ASAI, ha raccolto in un ponderoso capitolo centrale del libro una straordinaria collezione di riproduzioni di copertine, poster e disegni una storia sportiva che non ha bisogno di commenti: basta lasciar parlare i colori.

"La Roma polverosa ma affascinante del podismo su strada cambia pelle". Con questa originle ricerca Marco Martini ci conduce in una Roma popolana e popolata di figure, episodi e sfide di una città che stava perdendo le sue caratteristiche "romane". Uno spaccato originale e non "rifritto" come purtroppo ci capita di dover sopportare.

"Campionati italiani maschili" e "Campionati italiani femminili" sono i due "pilastri" che continuano la costruzione, o meglio ricostruzione, di Campionati nazionali di atletica. È sempre Martini che scava con pala e piccone e analizza col microscopio risultati e personaggi di quell'epoca.

"1934: l' Europa a Torino. Raccolta di documenti ufficiali dei primi Campionati europei di atletica leggera". Escono dalla "Collezione Ottavio Castellini" queste 140 pagine di documenti che comprendono il programma ufficiale dei Campionati, la riproduzione di uno dei programmi giornalieri e la raccolta completa dei risultati ufficiali.

Chi fosse interessato al nuovo volume può richiederlo alla ASAI (versando un contributo all'Archivio di 50 Euro comprensive del libro e spese di spedizione) con queste modalità:

 bonifico bancario alla Cassa Padana BCC, filiale di Gambara
cod. IBAN IT91 N083 4054 5210 0000 0104 696

indicando la pubblicazione desiderata

e il recapito postale del richiedente per la spedizione

Last Updated on Thursday, 04 June 2020 14:42
 
Un servizio di Teletutto (Brescia) per l' Assemblea ASAI PDF Print E-mail
Tuesday, 07 May 2013 07:00

La televisione bresciana Teletutto ha diffuso un servizio sull'Assemblea dell'ASAI, tenutasi a Castenedolo lo scorso Primo Maggio. Il servizio è stato realizzato da Luciano Affò.

Last Updated on Friday, 10 May 2013 09:50
 
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