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Turin 1936: The Rising Sun peeps out in Italia PDF Print E-mail
Thursday, 25 April 2013 13:05

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The Japanese and Italian track teams faced each other in Turin, Mussolini Stadium, on August 29th and 30th. It was an event of remarkable cultural as well as technical meaning. Marco Martini brings us into focus the former. Few days ago we post the Italian version of this same story.

 

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«As far as I know, there is only one country in the whole world where we have the distinction between upbringing and learning, where they still teach their traditional ethics, kept alive with the same unchanged strength, while the learning is continually updated to the most modern needs: Japan» (Pierre Lecomte du Noüy, L’avenir de l’esprit, Gallimard, Paris 1941).

The year 1867 marks, in Japan, the end of the military regimen and the return of the government leadership to the emperor (Meiji Restoration). This shifting in the form of government led the country out of feudalism: Nippon began to travel along the road to modernization. Doors to western teachers and traders opened, a few young pioneers went to study abroad; thus, in addition to traditional sports such as sumo, ju-jitsu, archery, people started to enjoy also western amusements. Some of them did not make a good impression, but others, such as track and field athletics, had a good impact on the citizens, and within a few years became part of school and university programmes (track events officially began with the initial establishment of a sport organization in Tokyo imperial university in 1886,but track meets had already been held at the imperial naval college (1874), at the agricultural college of Sapporo (1878), and at the above mentioned imperial university of Tokyo in 1883). The Japan Amateur Athletic Association was born in 1911, and 1912 was the year of the first partecipation to the Olympic Games. Essential factor of this new deal and its success was, in opposition to Buddhism, the ancient religion named Shintoism, that was raised to the role of a State institution. «In Japan, the national and imperial aims are in perfect harmony with shintoist beliefs. Furthermore, they draw from Shintoism motivations, enthusiasm, incentives above which Japan built its present  achievements, glory and power; a success that looks like a symbol of the restoration of the ancient religion that is in the making» (Raffaele Pettazzoni, La mitologia giapponese, Zanichelli, Bologna 1929, p. 20).   

Italy entered into friendly relations with this eastern powerful State only after the anti-comunist  (Anti-Comintern) pact signed in 1937, an agreement Nippon had already reached with Germany in december 1936 (the Rome-Berlin axis came into being in october 1936, and the tripartite coalition in 1940). In 1937 in our country, the Institute for Middle-East Studies (ISMEO) favoured the coming into life of a cultural association named Society of the Friends of Japan. The date of birth of all these enterprises follows the track dual match, held by the end of august 1936 in Turin thanks to the presence in Europe of the athletes of the Land of the Rising Sun for the Olympic Games of Berlin, but Italy already felt attracted by this eastern country, fascinated by its growing success, based upon nationalism and in opposition to  «americanism», an ideology condemned by Fascism. The cultural evidence of this liking can be inferred from the series Letture orientali, inaugurated by the publishing house Sansoni in 1934, and the publication by ISMEO, in 1936, of the book L’evoluzione del Giappone, written by YMtarM Sugimura, both carried into effect thanks to the italian philosopher Giovanni Gentile, founder and president of ISMEO. Now, the question is: what did italians really know about japanese philosophy of life and its implications in sport practice? And the special stress they laid on the human mental control involved in sport activities? A careful look at the reports of the newspapers of those days shows a cultural thirst almost non-existent, a clear sign that we could not even conceive a different reality from what we thought about sport in our leisure-oriented society. We shared nationalism, but we knew nothing about their approach to competition.

 You can read the complete work clicking here....

Last Updated on Thursday, 25 April 2013 14:24
 
Agosto 1936: il Sol Levante fa capolino in Italia PDF Print E-mail
Tuesday, 23 April 2013 06:49

Il 29 e 30 agosto del 1936 la Nazionale di atletica del Giappone affrontò a Torino la squadra azzurra italiana. Fu un avvenimento carico di significati non solo agonistici, ma anche culturali. Ci parla di questi ultimi Marco Martini. Di seguito i primi paragrafi del testo, che potrete leggere interamente qui....I risultati dell'incontro Italia - Giappone sono consultabili nella Sezione "Le Ricerche di Marco Martini - Gli incontri della Nazionale maschile 1925 - 1950".

 L’arrivo dei 100 metri: Orazio Mariani vinse nettamente davanti al giapponese Suzuki, cui venne attribuito dai cronometristi l’identico 11 secondi netti dato a Mariani. La foto dice chiaramente che fu una valutazione abbastanza sbagliata.La copertina de “La Domenica Sportiva” fu riservata a Mario Lanzi che dominò gli 800 metri dall'inizio alla fine, vincendo con oltre tre secondi di margine sul giapponese Tomie
L’arrivo dei 100 metri: Orazio Mariani vinse nettamente davanti al giapponese Suzuki, cui venne attribuito
dai cronometristi l’identico 11 secondi netti dato a Mariani. La foto dice chiaramente che fu una valutazione abbastanza sbagliata. La copertina de “La Domenica Sportiva” fu riservata a Mario Lanzi che dominò gli 800 metri dall'inizio alla fine, vincendo con oltre tre secondi di margine sul giapponese Tomie

«Conosco solo un Paese che conserva la distinzione tra educazione e istruzione, dove la tradizione etica, invariabile, mantiene intatta la sua forza mentre l’istruzione si adatta alle necessità più moderne: il Giappone» (Pierre Lecomte du Noüy, L’avenir de l’esprit, Gallimard, Paris  1941)

L’anno 1867 segna, in Giappone, la fine del regime militare e il ritorno del potere all’imperatore (Restaurazione Meiji). Con questa svolta il Paese, a struttura feudale, si incammina verso la modernizzazione. Si aprono le porte a insegnanti e commercianti occidentali, e alcuni giovani figli del Sol Levante prendono ad andare a studiare all’estero. In questo modo vengono introdotte, accanto a sport tradizionali quali sumo, ju-jitsu (poi sviluppatosi in judo), tiro con l’arco, discipline di stampo europeo. Alcune di queste ultime non riscuotono eccessivo successo, altre invece, come l’atletica leggera, attecchiscono, perché vengono introdotte nei programmi scolastici e universitari (per l’atletica l’inizio ufficiale risale, in questo senso, all’anno 1886 nell’università imperiale di Tokyo, ma si erano già tenute riunioni di atletica all’istituto nautico imperiale (1874), all’istituto agrario di Sapporo (1878) e alla stessa università imperiale di Tokyo nel 1883). Nel 1911 nasce la Federatletica nipponica (JAAA), e il 1912 è l’anno della prima partecipazione giapponese ai Giochi Olimpici. Componente fondamentale di questo nuovo corso e del suo successo è, in opposizione al Buddhismo, l’antica religione dello Shintoismo, che diviene istituzione di Stato. «In Giappone gli ideali nazionali e imperiali sono perfettamente all’unisono con il Shintoismo, e ne traggono motivi di incitamento, esaltazione, entusiasmo, che sono alla base della mirabile ascensione del Giappone moderno che, con le sue vittorie, la sua gloria, la sua potenza, appare come un segno della restaurazione del puro shintō che è in atto» (Raffaele Pettazzoni, La mitologia giapponese, Zanichelli, Bologna 1929, p. 20).

Con siffatta potenza mondiale l’Italia entra in strette relazioni sia politiche sia militari solo dopo l’accordo anti-comunista (Patto Anti-Comintern), già siglato nel dicembre 1936 tra la Germania e il Paese dell’estremo oriente, nel 1937 (l’istituzione dell’asse Roma-Berlino è dell’ottobre 1936, e il Patto Tripartito del 1940). Nel 1937 viene fondata, presso l’ISMEO (Istituto di Studi Medio-Orientali), l’associazione culturale Società degli Amici del Giappone. Tutte date, come si vede, successive al match di atletica, svoltosi a fine agosto 1936 a Torino, che si concretizza, più che per l’imminenza degli avvenimenti sopra ricordati, sullo slancio dei Giochi Olimpici di Berlino, ai quali i rappresentanti del Sol Levante fanno seguire una lunga tournée europea. L’Italia però già guarda con simpatia agli orientali. Ne sono prova la collana Letture orientali inaugurata dalla editrice Sansoni nel 1934, e  il libro L’evoluzione del Giappone, autore Yōtarō Sugimura,  tradotto e pubblicato dall’ISMEO nel 1936, iniziative entrambe favorite dal filosofo Giovanni Gentile, fondatore e presidente dell’ISMEO stesso.   Ma la domanda è: quanti ne conoscono veramente la filosofia di vita e l’approccio mentale all’agonismo? Se si scorrono i resoconti dei giornali dell’epoca sull’avvenimento, ci si trova di fronte a una curiosità culturale assai vicina allo zero, segno evidente che si ignora totalmente la possibilità di concepire qualcosa di diverso dalla realtà sportiva che si conosce. Con i nipponici condividiamo il nazionalismo, ma non sappiamo nulla sul loro mondo interiore.

 

Questo articolo avrà una versione inglese, che pubblicheremo nei prossimi giorni. During the next days we will post the English version.

Last Updated on Friday, 23 October 2020 09:58
 
Revisione Liste storiche: nuovo aggiornamento PDF Print E-mail
Saturday, 20 April 2013 08:31

Segnaliamo un nuovo aggiornamento (anni 1939-40-41-42-43) delle Liste storiche, curate da Marco Martini, nella Sezione "Momenti di Storia, Liste storiche 1908 - 1945, uomini". Accanto alla versione pubblicata sul sito, per ogni lista annuale è stato aggiunto un documento in formato PDF.

Last Updated on Saturday, 20 April 2013 08:45
 
Assemblea ASAI a Castenedolo (Brescia) il Primo Maggio: la Relazione 2012 predisposta dal Consiglio PDF Print E-mail
Thursday, 18 April 2013 15:28

Questo è il testo della Relazione 2012 del Consiglio Direttivo, testo che verrà sottoposto ad approvazione nel corso dell'Assemblea annuale che si terrà nella mattinata di mercoledì Primo Maggio, a Castenedolo, località a pochi chilometri da Brescia. I soci dell'ASAI saranno ospiti nella Wine House dell'Azienda Agricola Peri Bigogno.

Last Updated on Thursday, 18 April 2013 15:46
 
Atletica "Virus" Castenedolo, ma allora è un vizio! PDF Print E-mail
Tuesday, 16 April 2013 15:07

No, non è un errore di stampa, è la nuova ragione sociale di quella che, in un tempo remoto (era il 1969), nacque come Atletica Virtus, ed era, e continua ad essere, domiciliata a Castenedolo, appena fuori da Brescia. La Virtus ha perduto la "t" ed è diventata Virus. Un virus che si chiama atletica e, se ti attacca, non ti molla più. Un caso ormai disperato è quello di Erminio Rozzini, per tutti "il coach". Ma anche gli altri ormai sono stati contagiati, roba da Reparto Infettivi.

Al punto che, non contenti di far fare atletica ai ragazzi e alle ragazze, di organizzare gare con centinaia di giovani provenienti da tutta la Lombardia, gli ex di un tempo hanno riscoperto antichi e insospettabili ardori e vigori e sono di nuovo in pista. Pista, sì, quella con le corsie, non quella da ballo.

altCampioni d'Italia Indoor a squadre, ragazzi, e non per un caso fortuito, campioni nel 2012, bis nel 2013, due titoli italiani. A Castenedolo alle maglie tricolori sono abbonati, nei loro quasi 45 anni di attività ne sono arrivate tante. E queste ultime due si aggiungono a cementare un ambiente fatto di amicizia, lavoro, spesso sacrificio, rispetto, anche divertimento.

Titolo ai "ragazzi", settimo posto alle "ragazze" alla loro prima esperienza e con ranghi non ancora completi, ma Giulio Lombardi, lanciatore di martello e "martello" di volontà e passione, e Erminio Rozzini già si guardano attorno per reclutare forze nuove, con consistenti ingaggi, ovviamente.

P.S. - Vi state chiedendo perchè parliamo dell'Atletica Virtus Castenedolo e del suo titolo tricolore Master in questo nostro spazio? Molto semplice: questo club è socio dell'ASAI da molti anni e qualcuno del club ha fatto per il nostro Archivio Storico quello che non tanti altri soci hanno fatto.

E quindi, bravi campioni! E non fatevi immunizzare dal virus dell'atletica, anzi speriamo che sia contagioso. Il nostro sport ne ha bisogno. Nel caso, voleste saperne di più, questo è l'indirizzo degli infettati https://www.virtuscastenedolo.it/

Last Updated on Tuesday, 16 April 2013 16:13
 
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