Home News Homepage I dieci momenti di Rio che resteranno nella mia memoria: ecco le scelte di Franco Fava (CorSport)
I dieci momenti di Rio che resteranno nella mia memoria: ecco le scelte di Franco Fava (CorSport) PDF Print E-mail

alt

altAi XXXI Giochi Olimpici di Rio de Janeiro hanno presenziato quattro soci dell'A.S.A.I. Bruno Bonomelli: Franco Fava, giornalista del "Corriere dello Sport", Paolo Marabini, stesso mestiere alla "Gazzetta dello Sport", Carlos Fernández Canet, delegato IOC / IAAF alla informazione statistica per l'atletica, e Ottavio Castellini, nella stessa mansione operativa.

Su richiesta di un utente del nostro sito siamo stati sollecitati a compilare una nostra classifica dei dieci momenti, personaggi, situazioni, che maggiormente ci hanno colpito per consistenza tecnica, emozionato per situazione ambientale, apprezzato per spessore umano. Abbiamo girato la richiesta ai nostri quattro  "inviati speciali". Abbiamo già conosciuto le scelte di Carlos e di Paolo. Oggi pubblichiamo quelle di Franco Fava, che mette la sua firma sul "Corriere dello Sport". Franco contribuisce spesso ad arricchire il nostro sito con suoi ricordi e tanto altro. Oggi, 3 settembre, in più, è un momento speciale per lui: è il suo compleanno. Auguri, Franchino, da tutti noi dell'A.S.A.I.

Ti dedichiamo una foto scattata da Pietro DelPero lo scorso novembre sul porticciolo di Gargnano, sul lago di Garda, in occasione della prima edizione del "Miglio Olimpico": insieme a te, Giorgio Reineri e Alberto Juantorena, campione olimpico dei 400 e 800 metri ai Giochi di Montréal 1976.

 

USAIN BOLT 200

Scontata la sua vittoria sui 100 e anche nella staffetta. Ma dove ha dato il meglio di sé è stato però sui 200, la distanza a lui preferita. E' stata questa la finale in cui si è impegnato di più, credo per lasciare il segno con una prestazione cronometrica. Pur vincendo in 19”78 ha dato l'impressione di essere tornato normale. Per la prima volta ha spinto davvero fin sul traguardo e non si era mai vista una smorfia di stizza così marcata sul suo volto all'arrivo.

 

ANDRE DE GRASSE

Bronzo 100 metri (9”91), Argento 200 (20”02) e Bronzo 4x100 (37”64). Tre volte sul podio nelle gare di Bolt. Nella finale dei 100 ha firmato il personale con 9”91 e così nelle semifinali dei 200 correndo sulla scia del giamaicano in 19”80. Nella 4x100 ha trascinato il Canada al record nazionale. A 22 anni ha un futuro nella velocità del dopo Bolt, un anno dopo il bronzo sui 100 ai Mondiali 2015 con Bromell.

 

WAYDE VAN NIEKERK

24 anni, Sudafrica. Oro 400  con 43”03 W.R! Diciassette anni dopo ha cancellato il prestigioso record dei 400 di Michael Johnson (43”18). Il sudafricano, che è allenato dalla 75enne Anne Botha, era stato protagonista già un anno fa ai Mondiali di Pechino. A Rio ha fatto una strepitosa galoppata correndo in ottava corsia. Ha un talento immenso perché è l'unico al mondo ad aver corso i 100 in meno di 10”, i 200 sotto i 20” e i 400 meno di 44”. I 43 secondi sono la sua nuova barriera.

 

DAVID RUDISHA (800)

Ancora re degli 800 dopo aver vinto anche quattro anni fa con il record del mondo dopo una gara in solitaria. Ha dominato di nuovo nonostante i problemi delle ultime stagioni e a suon di personale. La sua doppietta dopo 4 anni ha riportato alla memoria quella di Peter Snell a Roma 60 e Tokyo 64.

 

MO FARAH (5000-10.000)

Il britannico ha ripetuto gli exploit di Londra 2012, riuscendo a doppiare le due distanze con una tattica di gara fotocopia. Il che può anche non essere entusiasmante dal punto di vista dello spettacolo. Ma la sua lunga collana di titoli, dai mondiali agli europei ne fa un grande del fondo in pista. Due doppiette riuscite al solo Lasse Viren in passato (Monaco 72 e Montreal 1976). Ma il finnico fu ancora più grande perché 40 anni fa il giorno dopo il quarto oro nei 5000 corse anche la maratona dove fu buon quinto. Un piazzamento che pochi ricordano.

 

OMAR MCLEOD

22 anni, Giamaica. Oro nei 110 ostacoli. Primo giamaicano a vincere i 110 ostacoli, tradizionale campo di conquista degli specialisti statunitensi. E' anche l'unico ad aver corso i 100 sotto 10” (9”99 quest'anno) e le barriere alte sotto i 13” (personale 12”97). E' originario della provincia di Manchester, come Elaine Thompson, ma studia in Arizona. A marzo ha vinto il primo titolo iridato a Portland sui 60hs ma ai Mondiali di Pechino 2015 fu solo sesto in 13”18.

 

THIAGO BRAZ DA SILVA

22 anni, Brasile. Oro nell'asta (6,03). È la nuova rivelazione dell'asta. Dal 2014 vive a Formia dove si allena con Vitali Petrov, il tecnico che seguì anche la Isinbayeva e Gibilisco. A Rio ha beffato il primatista mondiale Lavillenie, firmando anche il record olimpico. E' il 17° atleta ad entrare nell'esclusivo club di chi ha violato i 6 metri. Saltando 6,03 si è migliorato di 10 centimetri. Petrov è convinto che potrà volare oltre i 6,16, il limite fissato dal francese quando cancellò Bubka. Deve solo controllare l'emotività.

 

ELAINE THOMPSON

24 anni, Giamaica. Oro nei 100 metri (10”71) e 200 (21”78). È esplosa quest'anno vincendo i Trials i 100 in 10”70, eguagliando il primato giamaicano della regina Fraser-Pryce. Ha vinto tre titoli come Bolt. L'ultima a realizzare la doppietta 100-200 fu 28 anni fa FloJo. A Rio ha vinto in 10”71 relegando la Fraser al bronzo. Poi ha trionfato pure nei 200 e nella 4x100. Sul mezzo giro ha dato un bel dispiacere alla campionessa iridata in carica, l'olandese Schippers.

 

ALMAZ AYANA

25 anni, Etiopia. Oro 10.000  con 29:17.45 W.R. e bronzo nei 5000. Ha firmato uno dei tre record del mondo caduti all'Olimpiade. Sui 10.000, corsi in solitaria in uno strabiliante 29:17.45, ha demolito lo storico e chiacchierato primato che la cinese Wang stabilì nel lontano 1993. Proviene da una regione ai confini del Sudan ed è allenata dal marito. Era alla sua prima Olimpiade ma aveva vinto l'oro iridato a Pechino 2015 sui 5.000. Distanza in cui qui è stata “solo” bronzo, ma dove vanta con 14:12.56 la seconda prestazione mondiale all time, realizzata quest'anno al Golden Gala di Roma.

 

RUTH JEBET

19 anni, Bahrain. Oro 3000 siepi (8:59.75). Keniota ma con passaporto del Bahrain ha vinto da junior i 3000 siepi sfiorando il record del mondo assoluto. Ha regalato al suo nuovo Paese il primo oro olimpico e anche la prima a vincere consecutivamente il titolo iridato di categoria e l'Olimpiade. Ha deciso di trasferirsi perché il governo dell'Emirato le ha pagato gli studi in veterinaria. A Rio era arrivata accompagnata dai genitori. Pochi giorni dopo a Losanna ha demolito il record del mondo.

 

YULIMAR ROJAS

19 anni, Venezuela.  Argento Triplo (14,98). Compirà 20 anni solo il 21 ottobre. A Rio ha duellato fino all'ultimo salto con la regina del triplo, la colombiana Ibarguen, conquistando l'argento sfiorando i 15 metri. E' stata la portabandiera per il Venezuela nella cerimonia di apertura. Fisico maestoso (1,92x72kg) ha iniziato con l'alto. Ma detiene anche il record nazionale del lungo (6,57). Lo scorso anno si è trasferita a Madrid dove è seguita dall'ex campione del lungo, il cubano Ivan Pedroso. I due si sono conosciuti attraverso FB.

 

NAFISSATOU THIAM

22 anni, Belgio.  Oro Eptathlon (6.810 punti). E' stata tra le sorprese più belle e più fresche. Con 6.810 punti ha fatto fuori la campionessa olimpica di Londra Ennis. Il distacco di 35 punti è il margini più ridotto tra oro e argento ai Giochi. Mamma belga e papà senegalese, ha iniziato con le sette prove già a 15 anni, ispirata dalla svedese Carolina Kluft. La specialità dove eccelle di più è l'alto: a Rio ha saltato 1,98 (record in una gara di eptathlon, una misura superiore di un centimetro a quella saltata dalla Beitia nella finale dell'alto.