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Un singolare duathlon: mezzofondo e sganassoni fra compagni di squadra |
Casualità ha voluto che ci siamo imbattuti in una notizietta che ci ha fatto sorridere. Non avendo niente altro da fare che impiegare il tempo in attività inutili, stavamo leggiucchiando un album di ritagli di giornali del 1954, che un tale riempiva ogni giorno diligentemente lasciando una testimonianza unica del nostro sport. Due fascicoli ancora ben tenuti nonostante abbiamo la loro età, quasi settant'anni. Arrivati verso la fine della seconda raccolta, alla data del 24 ottobre la nostra curiosità è stata sollecitata da una notiziola così titolata: "Conclusione...manesca del G.P. Mezzofondo", datata Roma, carta rosa smorto che ci ha portato subito alla «Gazzetta dello Sport». Leggiamo: "La finale del Gran Premio del Mezzofondo (metri 3000) ha avuto una ben strana conclusione, per il fatto insolito che è venuto a modificare sostanzialmente l'ordine d'arrivo. Infatti, i due migliori in gara si dimostravano nettamente Lener e Marmetto, ambedue del Monte Mario: Marmetto conduceva per buona parte del percorso, e con il compagno di squadra acquistava un vantaggio ormai incolmabile sugli avversari decisamente inferiori. Ad un certo momento i due hanno cominciato a picchiarsi, cosicchè i giudici ricorrevano alla squalifica per entrambi, che erano giunti primo e secondo. I due atleti della Monte Mario di Roma avevano tagliato il traguardo con il medesimo tempo di 9'07", con Lener che sopravanzava di qualche centimetro il consocio". Ecco l'ordine d'arrivo dopo le due squalifiche: 1. D'Arienzo Filippo (Ostia Mare) 9'23"2; 2. Crisostomi (Civitavecchia) 9'25"3; 3. Termini (Palermo) 9'28"4; 4. Sulli (Ginnastica Trieste) 9'31"2; 5. Giorgio Lo Giudice (Vis Roma) 9'32"3; e poi altri. D'Arienzo, Crisostomi e Lener si erano segnalati con buoni tempi sui 1500 metri nelle varie fasi del Campionato di società. A fine stagione alcuni di loro avevano messo a segno primati personali buoni per apparire nelle liste nazionali: D'Arienzo 4'14"2, Lener 4'14"8. Il Gran Premio del Mezzofondo era stato varato dalla Federatletica e confermato anche nel 1954 (decisione del Consiglio Direttivo nella riunione del 10 gennaio). Lener era stato quarto al Campionato nazionale di corsa campestre riservato ai Terza Serie, gara disputata il 21 febbraio su un percorso a Monte Mario, a Roma, quindi a casa sua. Il successo era arriso al giovanissimo Gianfranco Baraldi, destinato a fasti nazionali per parecchi anni. Quell'anno il mezzofondo studentesco e giovanile fu dominato da un altro astro nascente, Giovanni Scavo, dell'Istituto Battisti di Velletri, che vinse sia il campionato di corsa campestre sia i mille metri in pista con il miglior tempo italiano degli studenti (2'37"7). Troviamo alcuni di questi giovin signori in una gara a Merano, il 22 agosto, a chiusura del Corso tecnico di addestramento per atleti studenti. Fornisce i risultati il settimanale della Federazione: 1500 metri - 1. Scavo 4'08"0, 2. Baraldi 4'09"0, 3. un altro che diventerà bravo negli anni a venire, il modenese Coliva 4'11"1, 4. Bixio 4'13"2, 5. il bresciano Giorgio Gandini 4'15"0, 6. Lener 4'16"0, 7. Lo Giudice 4'23"0, 8. Verdina 4'24"3, un genovese che vestirà poi i colori delle Fiamme Oro Padova. Ancora qualche annotazione su Scavo: ai Campionati nazionali assoluti chiuse al quinto posto (4'06"8) dopo aver corso e vinto la batteria in 4'04"8, tempo che migliorerà allo Stadio delle Terme di Roma nella finale del Gran Premio delle Regioni: 4'04"6 davanti a Baraldi 4:05"2. E infine grande chiusura, ancora a Roma, in uno dei quattro Criteria nazionali studenteschi: mille metri in un consistente 2'34"2. Testimone del tempo che abbiamo rievocato il nostro socio Giorgio Lo Giudice, alla lucida memoria del quale affidiamo il nostro quesito: quale fu il motivo scatenante degli sganassoni fra Lener e Marmetto? Ma potrebbe avere anche altre storie da raccontarci. |