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«Aspettando i Mondiali», numero monografico di Trekkenfild dedicato all'evento PDF Print E-mail

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Mancano due giorni all'inizio dei Campionati del mondo di atletica leggera assegnati a Budapest. La capitale magiara fu sede, in passato, di un due edizioni dei Campionati d'Europa: quelli del 1966 e del 1998. È la prima volta invece che accoglie una edizione dei Campionati del mondo. Campionati nati esattamente quarant' anni fa, con il programma completo. C'erano già state due mini-edizioni in precedenza, che ebbero comunque la dignità di Campionati del mondo: nel 1976, a fronte della decisione del Comitato olimpico di cancellare dal programma la 50 chilometri di marcia (e di confermare la «20», in ossequio ai voleri della dittatura televisiva) la IAAF reagì e si fece il suo campionato mondiale, che fu assegnato alla svedese Malmö. Quattro anni dopo, altro mondiale ridotto alla disciplina dei 400 metri ad ostacoli per le donne, disciplina che il CIO non aveva accettato nel programma olimpico. E infine Helsinki, 1983, la prima edizione, una edizione indimenticabile per chi c'era, un'atmosfera speciale, una voglia d'atletica, una consolidata competenza. Campionati quadriennali all'inizio (1983-1987-1991), poi biennali, per ragioni squisitamente di quattrini.

La pubblicazione online «Trekkenfild» che di attualità si occupa con grande attenzione ha sfornato un numero speciale alla vigilia di questo diciannovesimo Mondiale. Ci sono tante tabelle che aiutano a navigare nella cronistoria di questa rassegna atletica che ormai si interseca, e a volte si aggroviglia, con i Giochi Olimpici e con i Campionati d'Europa. Per dire, l'anno prossimo, Europei a Roma e Olimpiadi a Parigi. Si parte sabato, si arriva domenica 27. Una curiosità sulla nazione ospitante: non ha mai vinto una medaglia d'oro nelle precedenti diciotto edizioni; solo sette argenti e sette bronzi. Noi possiamo gongolarci nei nostri dodici ori, sedici argenti e diciannove bronzi, per un totale di 47 medaglie.