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17.22, 17.23, 17.27, 17.39: li avete mai visti analizzati tutti insieme? |
Dopo aver confrontato i due salti di Beppe Gentile, il primo 17.22, il quinto 16.54, della finale dei Giochi Olimpici 1968, l'ing. Giorgio Fracchia ci ha regalato un nuovo confronto biomeccanico fra questi due salti dell'atleta italiano e quelli del sovietico Viktor Saneev (17.39, sesto e vincente) e del brasiliano Nelson Prûdencio (17.27). Il tutto in meno di due ore: Gentile saltò alle 15.15; Saneev ottenne il suo primo record (17.23) alle 16.05; Prûdencio rispose con 17.27 alle 17.00, Saneev chiuse la partita con 17.39 cinque minuti dopo, 17.05: un'ora e cinquanta minuti. Di quella straordinaria finale che rivoluzionò la disciplina e che aprì spazi per i successivi miglioramenti, abbiamo avuto modo di parlare e di leggere negli ultimi mesi, sia in questo spazio sia nei ricordi, interviste, interpretazioni, che hanno popolato le pagine dei giornali italiani, sia in un riuscita giornata-ricordo lo scorso mese di ottobre. Non aggiungiamo niente altro, se non l'invito ad andare a «studiare» le immagini che sono pubblicate su questo indirizzo. Da parte nostra, dedicheremo ancora attenzione a questa bellissima disciplina (come tutte le altre del nostro sport, del resto) con nuove e approfondite ricerche statistiche di alcuni nostro soci. |