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Georgette Gagneux reginetta del primo incontro Italia-Francia con tre vittorie |
Non mancano mai motivi di interesse nella comunicazione mensile compilata, e soprattutto aggiornata in molte delle sue parti, dai componenti della Commissione Documentazione e Storia della Federazione francese. Ce la trasmette puntualmente l'amico Gilbert Rosillo. La nostra attenzione è soprattutto attratta dal contributo storico firmato da Luc Vollard, che attinge al passato dell'atletica transalpina. La nostra stessa inclinazione, anzi la nostra addirittura codificata in uno dei primi articoli dello Statuto (che fu steso da Aldo Capanni e poi avvalorato con la firma davanti ad un notaio fiorentino nel 1994) sul quale si trovarono concordi i fondatori dell'Archivio Storico dell'Atletica Italiana Bruno Bonomelli: abbiamo detto atletica italiana, soprattutto e prima di tutto. La amichevole collaborazione con gli storici e statistici francesi (sul loro sito trovate tutte le altre compilazioni, questo l'indirizzo https://cdm.athle.com/asp.net/espaces.html/html.aspx?id=41163) ci offre spesso l'occasione di parlare di atletica transalpina, ovviamente, ma quasi sempre essa ci suggerisce un tema per parlare di avvenimenti, personaggi, ricorrenze, che hanno interagito con il mondo atletico italiano. È il caso di oggi. Luc ci racconta di una delle prime mademoiselle d'Oltralpe: Georgette Gagneux, sventurata signorina rapita a soli 24 anni da un male che a quei tempi mieteva molte vittime, il mal sottile, denominazione eufemistica ormai poco usata, ma molto diffusa in passato, della tubercolosi polmonare. Un accostamento con il presente è inevitabile. Georgette venne a Milano in occasione del primo incontro della nostra Nazionale femminile, che si misurò, perdendo nettamente, con quella francese. Era l'11 settembre 1927, le gare si disputarono sul campo della Società Ginnastica Forza e Coraggio. Ella fu l'unica a vincere tre gare: gli 80 metri, il salto in lungo e poi portò al successo la sua squadra nella strana staffetta 800x200x100x100, correndo l'ultima frazione, lei miglior velocista. I risultati completi di quel primo confronto fra squadre nazionali furono compilati da Marco Martini per la sezione «Momenti di Storia», e sono disponibili su questo sito, cliccare qui. Erano le pioniere dello sport femminile, dell'atletica in particolare. e furono anche le signorine che, un anno dopo, entrarono dalla porta principale dei Giochi Olimpici, che fino ad allora era rimasta sbarrata dal veto di una organizzazione (il Comitato Olimpico) saldamente e integralmente in pugno dei maschi. Ad Amsterdam, Gagneux corse i 100 metri: vinse la sua batteria, la quinta, nella quale ritrovò Luigia Bonfanti, che aveva corso anche a Milano; fu poi eliminata in semifinale, terza nella prima serie, passavano solo le prime due. Mancò di non molto il podio nella 4x100: la Francia fu terza, qualificata in batteria, ma quarta in finale, dove sesta fu l'Italia.
Championne de France dès l’âge de seize ans et sélectionnée en équipe de France avant même cet anniversaire, cette athlète aux dons multiples décéda malheureusement avant ses vingt-quatre ans, épuisée par la maladie. Mais de 1923 à 1929, elle étala sa grande classe sur les pistes en multipliant les exploits, les titres et les records.
Georgette Gagneux était née le 17 juin 1907 et c’est donc aux championnats de France le 15 juillet 1923 à Bourges que l’on découvrit son talent lorsqu’elle remporta le 80 m et le 4 x 100 m. Elle totalisera dans sa carrière sept titres nationaux individuels et huit en relais, dont six pour la seule année 1929 et douze apparitions en équipe de France, incluant les Jeux Mondiaux Féminins en 1923 et 1924 et les Jeux Olympiques en 1928. Avec sa camarade de club aux Linnet’s de Saint-Maur à partir de 1926, Marguerite Radideau, elle va former une extraordinaire paire dans les relais français, améliorant ou égalant les records du monde des 4 x 75 m, 4 x 100 m, 4 x 200 m et 10 x 100 m ! Elle disparut le 11 avril 1931 à Chamonix. Durement éprouvée, sa sœur Germaine qui l’avait accompagnée dans sa pratique, fit une remarquable carrière de dirigeante, à la FFSF, à la FFAF puis à la FFA et deviendra en 1967, la première femme à intégrer le Comité directeur. Mais jamais elle ne consolera de la disparition de Georgette. Crédit photo : Miroir des Sports |