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Semana Universitaria a San Sebastián 1955: Nardelli, Roveraro, Ballotta cum laude |
Partiamo col dire che il nostro socio Augusto Frasca ha individuato un altro personaggio nella foto della squadra italiana in posa sulla scalinata del convento dove alloggiava, foto che ci ha fatto pervenire Giuliano Gelmi e che abbiamo pubblicato qualche giorno fa (chi vuole se la vada a vedere). È il signore con baffi e occhiali, in piedi, l'ultimo a destra: risponde al nome di Ferruccio Porta, che fu dirigente in vari ruoli nelle strutture della Federazione, e, se ricordiamo bene, anche giudice di marcia. Se qualcun altro dovesse riconoscere persone nelle foto «vintage» che pubblichiamo, non esiti a farcelo sapere. Nella foto che pubblichiamo oggi (sempre grazie all'archivio personale dell'amico Giuliano) gli atleti schierati per la finale degli 800 metri: Gelmi è il terzo, Tagliapietra il sesto, contando da sinistra. Il vincitore, il tedesco Olaf Lawrenz, ha il pettorale numero 17. Il bell'articolo scritto da Giuliano Gelmi ci ha ricordato la partecipazione della squadra italiana formata da universitari alla «Semana F.I.S.U.», rassegna che radunava atleti di un certo numero di nazioni sotto l'egida della Fédération Internationale des Sports Universitaires. manifestazione che già due anni più tardi - 1957 - avrebbe mutato nome in Universiade. Nel 1955 i goliardi si ritrovarono a San Sebastián, nel Paese Basco della Spagna. Gelmi ci ha racconato il «vissuto», noi adesso ci limitiamo a leggere fra i risultati. Utilizziamo, a questo scopo, una pubblicazione in due volumetti curati, ormai parecchi anni fa, da Raul Leoni e Alessandro Bianco, ed essendo a quel tempo i due autori soci nostri sulle copertine faceva bella mostra il logo A.S.A.I. Le gare si tennero dall'11 al 14 di agosto nella struttura del vecchio Estadio Municipal de Anoeta. Erano presenti Belgio, Repubblica Federale di Germania, Gran Bretagna, Lussemburgo, Giappone, Stati Uniti, Giamaica, Svizzera, Austria, Portogallo, Spagna, Olanda, Israele, Egitto, Korea, Sudafrica, Nuova Zelanda, Sierra Leone. Passiamo in rassegna le discipline con presenza di atleti italiani (di ognuno indichiamo anche la località di nascita e la società di appartenenza in quell'anno, evitando di ripetere gli stessi dati). metri 100 - Seconda batteria: 1. Mario Colarossi (nato a Tripoli, quell'anno vestiva i colori del Calzaturificio Diana Piacenza) 11.2; quinta batteria: 1. Sergio D'Asnasch (La Spezia, Riccardi Milano) 11.2; prima semifinale: 3. Colarossi 11.1; seconda semifinale: 3. D'Asnasch 11.0; finale: 4. D'Asnasch 11.2, 5. Colarossi 11.2. metri 200 - Terza batteria: 2. Wolfango Montanari (Terni, Lavoratori Terni) 27.5; quinta batteria: 2. Colarossi 22.8; sesta batteria: 2. D'Asnasch 22.5; prima semifinale: 3. D'Asnasch 22.6, 6. Colarossi 22.8; seconda semifinale: Montanari non partito; finale: 5. D'Asnasch 22.3. metri 400 - Prima batteria: 3. Mario Paoletti (Roma, A.S. Roma) 51.0; terza batteria: 2. Enrico Archilli (Firenze, Atletica Firenze) 50.7; prima semifinale: 3. Archilli 49.9; seconda semifinale: 4. Paoletti 50.8; finale: 6. Archilli 49.9. metri 800 - Prima batteria: 6. Angelo Tagliapietra (Sona-VR, ATA Battisti Trento) 1:59.5; seconda batteria: 6. Giuliano Gelmi (Leffe-BG, CUS Pavia) 1:58.4; finale: 7. Gelmi senza tempo, 11. Tagliapietra senza tempo. metri 1500 - Finale: 9. Giuliano Gelmi senza tempo; 11. Angelo Tagliapietra senza tempo. metri 110 ostacoli - Seconda batteria: 3. Valerio Colatore (Vergiate-VA, Gruppo Sportivo Gallaratese) 15.9; Quarta batteria: 1. Ezio Nardelli (Trento, ATA Battisti Trento) 15.1; Finale: 1. Nardelli 15.2. metri 400 ostacoli - Prima batteria: 1. Franco Fantuzzi (Gorizia, Lane Rossi Schio) 54.2; Seconda batteria: 1. Giovanni Bonanno (Messina, Maurolico Messina) 55.8; Finale: 2. Fantuzzi 53.9; 4. Bonanno 55.6. Salto in alto - Finale: 1. Gianmario Roveraro (Albenga-SV, Atletica Albenganese) 1.90. Salto con l'asta - Finale: 1. Edmondo Ballotta (Caorso-PC, Calzaturificio Diana Piacenza) 3.80. Salto in lungo - qualificazione: Valerio Colatore 7.16, Franco Canattieri (Calestano-PR, Calzaturificio Diana Piacenza) 6.90; Finale: 4. Colatore 7.16, 6. Canattieri 7.03. Salto triplo - qualificazione: Antonio Trogu (Cagliari, FIAT Torino) 14.13; Finale: 3. Trogu 14.96. Getto del peso - qualificazione: Piero Monguzzi (Monza, Riccardi Milano) 13.74; Finale: 3. Monguzzi 13.74. Lancio del martello - qualificazione: Corrado Laliscia (Terni, Lavoratori Terni) 41.37, settima misura, fuori dalla finale. Tiro del giavellotto - qualificazione: Gianluigi Farina (Palermo, AAA Genova) 57.64, Giovanni Lievore (Carrè-VI, Lane Rossi Schio) 54.07, settima misura, fuori dalla finale, Claudio Riccardi (Torino, CUS Torino) 53.39. Finale: 3. Farina 62.12. Pentathlon (lungo-giavellotto-200 metri-disco-1500 metri) - 9. Claudio Riccardi (5.55-50.62-25.7-25.38-non partito) punti 2.322, 11. Colatore (6.97-42.25-23.7-28.07- non partito) punti 2.150. Staffetta 4x100 - Prima batteria: 1. Italia (Colarossi, D'Asnasch, Angelo De Fraia (Iglesias, Monteponi Iglesias), Franco Panizza (Genova, A.S. Roma)) 43.9; Finale: 2. Italia (stessa formazione) 43.1. Staffetta 4x400 - Finale: 3. Italia (Archilli, Bonanno, Paoletti, Fantuzzi) 3:20.5. Staffetta 4x800+400+200+100 - 5. Italia (Tagliapietra, Bonanno, D'Asnasch, Panizza) 3:22.9. Notarelle a margine * Olaf Lawrenz, vincitore degli 800 metri, aveva corso la stessa distanza l'anno prima ai Campionati d'Europa a Berna. Vinse la prima batteria (1:52.0) ma non ce la fece a superare la semifinale (settimo, 1:51.4). Dotato di un gran fisico, correva sempre con gli occhiali. Docente di fisiologia e biologia. Lawrenz, nato nel 1931, è morto il 4 luglio 2021, avendo compiuto novanta anni poche settimane prima. * Tomás Barris, classe 1930, catalano di Barcellona, personaggio vitalissimo, il miglior corridore di mezzofondo spagnolo, fra gli anni '50 e '60. Nei 1500 metri a San Sebastián si classificò quarto dopo tre britannici. Fu incoraggiato e aiutato finanziariamente da Juan Antonio Samaranch, futuro presidente del Comitato olimpico internazionale, suo grande amico per tutta la vita. Tanto che, alcuni anni fa, alla presentazione del libro sulla sua carriera, scritto da due statistici spagnoli, Ignacio Mansilla e José Luis Hernández, nella sede del Museo Olimpico y del Deporte voluto da Samaranch a fianco dello Stadio Olimpico di Montjuic, l'anziano dirigente tenne una commossa prolusione per il suo amico Tomás. Samarach mancò pochi mesi dopo. Barris mantiene vivo e attualizzato un suo sito web, per chi volesse visitarlo questo è il link http://www.barris.org * Sempre a proposito di atleti spagnoli. Scorrendo l'elenco dei componenti della staffetta 4x100, ci siamo imbattuti nel nome di Juan Manuel de Hoz. Madrileno, avvocato, sprinter in gioventù, fu per molti anni presidente della Real Federación Española de Atletismo, poi entrò nel Council della I.A.A.F., portato da Primo Nebiolo di cui fu sempre sostenitore. Ma forse non molti sanno che il piccolo - di statura - Juan Manuel avrebbe potuto vincere qualsiasi concorso mondiale tipo «Ballando con le stelle»: era un ballerino straordinario, elegantissimo e instancabile. Non ebbe invece molta fortuna in quella staffetta: il quartetto spagnolo non si classificò per la finale. È morto nel 2008. * Le gare universitarie ebbero un vincitore molto blasonato, olimpico addirittura: lo straordinario brasiliano Ademar Ferreira da Silva, che tre anni prima ad Helsinki aveva vinto il triplo con 16.22, nuovo primato mondiale. Chi lo ha conosciuto lo ricorda come persona straordinaria; cantava, suonava e ballava, come un professionista, intratteneva, era uomo di cultura e di comunicazione. La sua vita è stata molto più di un romanzo, o delle due pellicole cinematografiche cui ha preso parte. Si portava nel fisico una forma di tubercolosi fin da ragazzo, eppure non ha mai smesso di fumare neppure un giorno. Anche lui se è andato nel 2001. * Anche Gianmario Roveraro fu brillante vincitore nel salto in alto. Il giovanotto era nato nel 1936, quindi aveva compiuto da poco diciannove anni, uno dei più giovani della selezione. Si era rivelato ai Campionati Studenteschi nel 1952: primo con 1.66 alla finale provinciale a Savona. Nel 1955 si elevò prima a 1.93, poi 1.94, ancora 1.95 e 1.96 in novembre. Come quasi tutti (in atletica) dovrebbero sapere, Roveraro fu il primo atleta italiano a superare i due metri. E in tema di «primizie», diamo ad Edmondo «Mondo» Ballotta quel che è suo: il piacentino quell'anno (27 febbraio) divenne il primo vero primatista italiano di salto con l'asta in pista coperta, quando superò 3.90 sulla pedana dell'I.N.S.E.P. a Parigi. |