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Monaco di Baviera 1972, Montréal 1976, Gargnano 2015: le tre Olimpiadi di Franco Fava |
Un lettore, sicuramente non molto ferrato in atletica, ma altrettanto modesto per chiedere, ci ha rivolto oggi una domanda, dopo aver letto il testo che ieri Franco Fava ha scritto per questo nostro sito: solo due edizioni di Giochi? ero convinto che avesse fatto anche Mosca '80? La risposta già la conoscete: no, allo Stadio Lenin, Franco non c'era, almeno come atleta. Vogliamo dare una lustratina ai suoi risultati olimpici? Partiamo dalla capitale della Baviera, München '72. Come andò l'ha raccontato in maniera coinvolgente Franco. Noi aggiungiamo miseri dettagli numerici. Fava venne, alla fine, iscritto sui 3000 metri siepi. Gli iscritti furono 49 e vennero divisi in quattro batterie, che si corsero il 1° settembre, due giorni prima del compleanno del ragazzo di Roccasecca. I primi tre classificati di ogni batteria passavano alla finale, quattro per tre dodici, secondo regola di allora. Su 49 partenti uno solo si ritirò: l'australiano Kerry O'Brien, che era il primatista mondiale! Il giovane azzurro fu piazzato nella quarta batteria. Davvero ha accarezzato la finale olimpica quando non aveva ancora compiuto venti anni, gli mancò un nonnulla: un secondo e sei decimi sul terzo classificato. Primo il keniota Amos Biwott, campione olimpico nel 1968, secondo il polacco Bronislaw Malinowski, poi deceduto in un incidente d'auto nel 1981, terzo il cecoslovacco Dusan Moravcic (piccola curiosità: questo atleta è ancora oggi primatista della Repubblica ceca con un 8:32.8 fatto il 17 settembre 1972, dieci giorni dopo la finale olimpica nella quale fu quinto). Franco chiuse insieme al britannico Steve Hollings - poi divenuto neozelandese e oggi direttore di un centro di allenamento IAAF in Oceania - con il tempo di 8:35.0. Quattro anni dopo, allo Stadio Olimpico di Montréal, Franco disputò due gare. Il 23 luglio la terza batteria dei 10 mila metri, si classificavano i primi quattro per la finale...una maledizione evidentemente perseguitava il nostro che chiuse...quinto! Primo il belga Smet, secondo il britannico Brendan Foster, terzo il norvegese Knut Børo, quarto il rumeno Ilie Floroiu (che anni dopo divenne presidente della Federazione atletica del suo Paese). Dietro a Franco uno yankee che diventerà campione del mondo di corsa campestre due volte ('80 e '81) e un ottimo maratoneta, Craig Virgin. Passarono otto giorni, e Fava fu alla partenza della maratona e stavolta finalista olimpico, ottavo, in una gara con tutti grandi specialisti di quel tempo. E con Franco ricordiamo Massimo Magnani, tredicesimo, oggi direttore tecnico della squadra azzurra. Sapete che, in fondo, ha ragione il nostro lettore: Franco Fava di Olimpiadi ne ha fatte tre! L'anno scorso il 21 novembre, sulle strette strade di Gargnano sul Garda, ha partecipato al primo "Miglio Olimpico", una "invenzione" degli amici di Navazzo in occasione di una festa cui presenziarono campioni indimenticabili. Le foto di Chantal Peiano e di Pietro Delpero documentano lo "storico" evento: Alberto Juantorena, una leggenda con il doppio successo 400 - 800 nel 1976, unico nella storia olimpica, Gianni Poli, azzurro nella maratona olimpica di Seul '88 e vincitore della Maratona di New York, e Franco Fava guidano (dopo averli minacciati....) sul gruppo di parecchie decine di podisti della zona per concludere la distanza inglese del miglio, uno dei miti dell'atletica leggera. "Miglio Olimpico" che si ripeterà anche quest'anno nell'ambito della serie di eventi che compongono il mosaico di "Sognando Olimpia", cui ha dato la sua adesione anche l'Archivio Storico dell'atletica italiana Bruno Bonomelli. Sì, ma, questa era una passeggiata, vuoi mettere una gara olimpica? Vi sfidiamo: provate a chiedere a Fava e soci se hanno fatto più fatica ai Giochi o al Miglio di Gargnano. |