È stato, è e continuerà ad essere “il progetto”, non uno qualsiasi, del nostro Archivio, concepito fin quasi dai primi vagiti e subito svezzato, seppure fra non poche difficoltà. Quel primo volume – qualcuno direbbe volumetto, noi rispondiamo non tanto piccolo e ricchissimo di contenuti – vide la luce quando ancora era in vigore la lira, ottobre 1997. Titolo: “1897, cento anni fa un giorno d’ottobre”, storia e cronaca del primo Campionato italiano pedestre, che vide la luce grazie al generoso intervento di un amico bresciano.
Il progetto dell’ASAI era di dar vita ad una collezione di pubblicazioni che ricostruissero la storia dei Campionati italiani di atletica leggera, ricordando le minuziose ricerche di Bruno Bonomelli che, primo, investigò i nostri Campionati nazionali attraverso i giornali e le riviste di larga parte d’Italia, raccogliendo voci e testimonianze che nei suoi anni ancora erano presenti. Un progetto che voleva essere, dunque, anche un omaggio al “maestro”.
Passo a passo, con l’aiuto di amici privati esterni e pochi soci “interni” che non hanno avuto paura di mettersi le mani in tasca, la collezione ha camminato: dopo quella prima monografia del 1897, sono venuti 1898-1912, 1913-1920, 1921-1924, 1925-1928.
E adesso il sesto volume, il più corposo con le sue 162 pagine: “1929-1932: Luigi Beccali, la goliardia e il mito dell’uomo integrale”, il titolo di questo ricco lavoro a più mani.
Volume dedicato alla memoria di due indimenticabili soci dell’Archivio: Aldo Capanni, socio fondatore e segretario fino alla scomparsa, avvenuta nel gennaio 2007, e Maria Cristina Dal Fabbro, che fu il braccio operativo della nascita dell’ASAI nel maggio 1994 a Brescia e poi socia fine alla fine, anche lei prematuramente scomparsa nel settembre 2007.
Questo volume ripropone, pur ampliato, lo schema dei precedenti. La elegante esposizione di Augusto Frasca accompagna l’introduzione a quegli anni. Lo sport inteso come parte inscindibile della società: arte, scienza, musica, teatro, politica. Un bagno di cultura per cercare di sconfiggere l’analfabetismo di ritorno, o l’analfabetismo tout court. La precisione storico-atletica di Roberto L.Quercetani fa da controcanto per le vicende sportive di quel quadriennio. Anni di fascismo, di retorica, e Dio sa quanto lo sport si presti bene alla bisogna, allora come oggi.
Sergio Giuntini, storico dello sport di notevole caratura, parla di Littoriali, sportivi e culturali, la massima espressione del Regime mussoliniano. “Accanto alla disciplina degli studi è stata portata ad uguale livello di importanza l’attività sportiva”, scriveva il giornale “Razza Sportiva”. Non una riga da perdere in questo saggio di Giuntini, che in altre pubblicazioni ha affrontato il binomio sport e fascismo.
A seguire, Ottavio Castellini si è dilettato (dal tono dello scritto si direbbe proprio che si è divertito) a raccontare la prima partecipazione italiana al “Cross delle Nazioni”, anno 1929 . Accanto al rigore dei testi e delle citazioni integrali (multilingue, francese, spagnolo, inglese), una galleria di aneddoti, personaggi dentro e fuori di questa storia ma tutti ad essa collegati. Con partenza sempre da Bruno Bonomelli che del cross è stato cantore, quasi sempre ignorato. E, a chiudere il capitolo già ironico fin dal titolo “Quando tornate da una corsa campestre pulitevi bene le scarpe prima di entrare”, la riproduzione del programma ufficiale di quella edizione in suolo parigino, programma dono di Aldo Capanni all’autore!
Si chiude con il vero nocciolo duro di questa pubblicazione come delle precedenti: i tre lavori di Marco Martini, sui Campionati maschili, quelli femminili e una minuziosa, dettagliatissima ricostruzione della carriera del grande Ninì Beccali, campione olimpico a Los Angeles. Ricerche e approfondimenti che chi sta nell’atletica a qualsiasi titolo non dovrebbe perdersi.
Per i frettolosi che dicono di non avere mai tempo di leggere, quelli stessi che invece hanno tempo per fare shopping anche il 1º Maggio, si dilettino almeno gli occhi guardando le decine e decine di foto e di documenti che corredano il volume, frutto, anche questa volta come le precedenti, della metodica ricerca di Alberto Zanetti Lorenzetti nel suo preziosissimo archivio. E, in parte, dalla “Collezione Ottavio Castellini”.
Per chi fosse interessato:
"1929 – 1932: Luigi Beccali, la goliardia e il mito dell’uomo integrale"
Storia del Campionati italiani di atletica leggera, volume 6°
di Ottavio Castellini, Augusto Frasca, Sergio Giuntini, Marco Martini, Roberto L. Quercetani
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