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Bruno Bonomelli |
Domenica 18 Gennaio 2009 01:03 |
BRUNO BONOMELLI
Bruno Bonomelli, nato a Brescia il 28 ottobre 1910, è stato un personaggio straordinario ed eclettico dell'atletica leggera italiana, di cui ha ricoperto praticamente ogni ruolo. Iniziò come atleta: fu essenzialmente un mezzofondista, ma il suo nome comparve anche nel referto dei campionati italiani di decathlon del 1946; questo può fare almeno in parte capire molto del suo amore per tutte le specialità, anche se conservò sempre una particolare predilezione per il mezzofondo, e per le corse campestri in particolare. Smessi pantaloncini e scarpette da atleta, fu tecnico, dirigente, giornalista, studioso, storico, statistico. Ma sempre e comunque "libero", anzi in perenne conflitto e contrapposizione con la struttura federale italiana, contro i dirigenti ed il settore tecnico di quella F.I.D.A.L. contro cui si accanì in accese e memorabili polemiche sulle pagine delle testate giornalistiche sulle quali scriveva. Laureatosi in economia e commercio, si iscrisse fin dal 1951 all'albo dei pubblicisti, ma nel frattempo, come tecnico e dirigente, avviò con profondo amore al difficile sport dell'atletica tanti giovani del bresciano. Nel 1950 fu socio fondatore dell'A.T.F.S. - l'associazione internazionale degli statistici di atletica - e negli anni sessanta fu parimenti socio fondatore dell'A.I.S.A.L., un'antenata dell'A.S.A.I. che ebbe breve vita. Professionalmente collaborò con "Sport Italia" e poi, per ben ventotto anni, con "L'Unità", curandone la rubrica di atletica leggera. Contemporaneamente si applicava nella ricerca delle radici degli sport atletici, dapprima approfondendone gli aspetti statistici: non si limitava però a dei semplici elenchi di risultati messi in fila, ma analizzava tali risultati da tutti i punti di vista possibili, ricavandone statistiche in grado di fotografare con esattezza la portata della specialità esaminata nell'anno dell'analisi e in confronto con quelli precedenti. Lavorò quindi per primo non come un semplice compilatore di liste, ma come un attento studioso che da quelle liste cercava di enucleare motivi di interesse e di possibile dibattito in vista di un migliore sviluppo futuro. Passò poi allo studio degli aspetti storici dello sport dell'atletica, anche se non arrivò mai a redarre in forma completa quella storia dell'atletica italiana che per primo avrebbe ben potuto scrivere: ma la sua smania di perfezionismo gli impedì di farlo, teso come fu per tutta la vita a colmare gli infiniti "buchi neri" di questa complessa ed affascinante storia. Come autore, comunque, firmò le seguenti opere: Bruno Bonomelli morì a Brescia il 16 marzo 1993. |
Ultimo aggiornamento Martedì 08 Dicembre 2009 14:33 |