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Scaricate la versione PDF dell'opuscolo presentato al convegno-revival sul salto in alto "ventrale" PDF Print E-mail
Wednesday, 29 October 2014 08:24

Il Ventrale

Aderendo alle numerose richieste, abbiamo deciso, di comune accordo con gli organizzatori del convegno-revival sul salto in alto con la tecnica "ventrale", di mettere a disposizione qui sul nostro sito l'opuscolo presentato domenica ad Agazzano. Questi i contenuti delle 76 pagine preparate da Giovanni Baldini, Ottavio Castellini e Marco Martini: due ricordi di Felice Baldini, a firma del figlio e del fratello, una analisi tecnica sul salto in alto "ventrale" scritto dallo stesso Felice Baldini e apparso nel 1969 nel libro "Storia dell'atletica piacentina" di suo fratello Claudio Enrico. A seguire i primati europeo, italiano, emiliano e piacentino fatti con la tecnica conosciuta internazionalmente come "straddle", per chiudere con la documentatissima progressione dei primati mondiali, uomini e donne, messa a disposizione dalla Federazione internazionale (I.A.A.F.). A corredo numerose fotografie di saltatori in alto soprattutto italiani e piacentini.

Per aprire e scaricare il documento è sufficiente posizionarsi sulla copertina e aprire il testo.

Last Updated on Wednesday, 29 October 2014 09:50
 
Ricordiamo Bruno Bonomelli nel giorno della sua nascita PDF Print E-mail
Tuesday, 28 October 2014 14:56

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Centoquattro anni fa, il 28 ottobre 1910, nasceva Bruno Bonomelli, lo studioso che associa il suo nome al nostro Archivio Storico dell'Atletica Italiana. La sua famiglia era originaria di Rovato, in provincia di Brescia, i suoi antenati si dedicavano alla stagionatura dei saporosi formaggi che venivano portati in pianura dalla Vallecamonica. Fu atleta, mezzofondista, primatista bresciano su diverse distanze. Poi la Seconda Guerra Mondiale lo portò in montagna, fra i partigiani, lui atipico uomo di sinistra che per tutta la vita è stato difficile catalogare in categorie preconfezionate. Creatore di sue società di atletica, allenatore intuitivo e critico, studioso del movimento atletico italiano, giornalista, scrittore, polemista feroce, buongustaio e bon vivant. Fu colpito da una emorragia cerebrale nel 1980, chiuse la sua esistenza terrena nel 1993. Fu maestro di tanti che si sono avvicinati al nostro sport, uomo di vasta cultura che accostava l'atletica al "sapere" tradizionale, alla storia sociale, economica, alla geografia, alla matematica, alla statistica, ancor oggi ineguagliabili i suoi opuscoli degliAnni '40 e '50. Fu insegnante nella Scuola Italiana ma fu "maestro" soprattutto fuori.

Ricordiamolo con rispetto e riconoscenza.

Last Updated on Tuesday, 28 October 2014 15:52
 
Le immagini parlano da sole: il convegno-revival sul salto in alto ventrale è stato un bel successo PDF Print E-mail
Monday, 27 October 2014 14:35

Un esito al di là delle aspettative di qualcuno. Un esito che Giovanni Baldini e i suoi amici di Agazzano e Piacenza si attendevano, nel quale hanno sempre creduto e che gli ultimi giorni , a sentir loro, avevano consolidato. Tanto che...tanto che sabato pomeriggio al momento di disporre le sedie nel bel salone del Centro Parrocchiale di Agazzano non hanno più avuto esitazioni: hanno riempito la sala di sedie, 110! E domenica mattina di vuote non ce ne erano che poche, con parecchio pubblico in piedi ai lati della sala e in un palchetto sopra la medesima.

Il tema era davvero da revival, il titolo azzeccato (ha ricevuto convinti complimenti da Giacomo Crosa): " Il "ventrale" bellezza di un gesto che fu arte prima che sport". Il tutto animato dalla volontà di una sposa e di un figlio di ricordare il marito e il padre, troppo presto strappato al loro affetto. I risvolti umani ve li abbiamo già ricordati nei giorni scorsi presentando l'iniziativa e quindi non ci torniamo. I risvolti sportivi pure, la ricorrenza significativa: 2 metri di Felice Baldini cinquanta anni fa, 1964. L'evento-revival-ricordo è stato costruito giorno per giorno durante gli ultimi mesi, con tenacia, entusiasmo, convinzione. E il risultato ha premiato gli organizzatori.

Lasciateci dire che noi dell'Archivio Storico dell'Atletica Italiana "Bruno Bonomelli" siamo orgogliosi di aver accettato la proposta di Giovanni Baldini di affiancare lui, i suoi familiari e ai suoi amici nella preparazione dell'evento. La tutela del passato si rafforza anche con queste iniziative che richiedono raccolta di materiale del tempo andato, foto, immagini magari sfocate di un tempo che fu ma che sanno suscitare ancora entusiasmo. Come domenica appunto, difronte ad un filmato preparato dalla Collezione Ottavio Castellini. Filmato che si è aggiunto alla elegante pubblicazione di 76 pagine con testi e foto.

L'inizio è stato affidato al sindaco di Agazzano, Lino Cignatta, seguito da un efficacissimo Roberto "Bob" Costaldi, che sforzandosi di dar alla voce il tono sicuro di un asettico narratore deve invece aver fatto una fatica boia a contenere l'emozione. Bob è di quei pochi che può dire "Io c'ero", quell'11 luglio 1964, all'Antistadio di Bologna, e vide i 2 metri di Felice perchè si mise vicino alla pedana, quella sud ha precisato. Un racconto che è stato quasi un filmato, per la precisione del ricordo e per i colori del sentimento.

Un altro che può dire la stessa frase di Costaldi e adesso potrà ricordare la giornata di Agazzano è Antonio Brandoli, modenese, che fu primatista italiano con 2.04 ventral-saltando nel 1962.  In quella gara di Campionato emiliano uscì di scena a 1.94. Una presenza graditissima. Come quella della sempre gentile e dolce Sandra Dini, 1.92 a Udine nel 1981. C'erano parecchi altri Maestri di Sport, atleti piacentini degli anni '60, saltatori in alto come il reggiano Augusto Santini, poi docente universitario, i piacentini Ennio Buttò e Luciano Podrecca, titolare del primato della città dei Farnese con 2.14.

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Le "carte vincenti" sono state calate con la presenza di Beppe Gentile, un mito, e Giacomo Crosa, atleta prima, estroverso commentatore poi, grande affabulatore oggi. Gentile ha saputo toccare le corde più intime di tutte le persone che hanno conosciuto Felice e suo fratello Claudio Enrico, entrambi diplomati alla Scuola Centrale dello Sport proprio come Gentile e Crosa. Loro due e Felice divisero la camera all'Acquacetosa di Roma per tre anni, durante i quali si sono conosciuti, "scavati", legati l'un l'altro. Beppe è uno di sentimenti profondi che esprime con sobrietà, pacatezza, ma che fanno vibrare l'animo di chi ascolta. "Noi ricordiamo Felice, ma Felice è qui con noi oggi", ha concluso. Più di una palpebra ha accelerato i battiti e più di una pupilla si è inumidita.

Giacomo gli ha fatto il controcanto:"Felice era una grande risorsa per lo sport italiano, non tutto lo capirono". E non si riferiva certo al salto in alto e ai 2 metri, ma alla cultura sportiva, quella tecnica e quella dei valori di cui lo sport è (era?) portatore e Felice un convinto assertore, come suo fratello, uomo di campo ma anche di ricerche bibliotecarie e studio. Un duetto, Beppe e Giacomo, degno della Scala. E le persone hanno dato segno tangibile di apprezzare. Nella bella foto di Pietro Delpero, Giacomo e Beppe con la signora Mariuccia Baldini.

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C'è stato anche un simpaticissimo "fuori programma". Qualcuno si è inventato di chiamare al telefono, nella sua casa di Ascoli Piceno, il professor Carlo Vittori, che della Scuola Centrale dello Sport fu docente, oltre che allenatore di tantissimi atleti italiani. Si è messo in moto un "siparietto" fra Giacomo e Beppe da una parte e "u' professore" dall'altra ricco di humor, anche di battute sarcastiche, di inviti a pranzo, e di affettuosi ricordi che ha suscitato vivissimi applausi nei presenti. Nella foto di Pietro Delpero, Giovanni Baldini, in piedi, e il tavolo dei relatori mentre ascoltano divertiti gli interventi di Vittori.

Qui sotto, ancora dall'obiettivo fotografico di Pietro Delpero, la sala del Centro Parrocchiale di Agazzano come si presentava domenica mattina.

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Last Updated on Monday, 27 October 2014 17:31
 
Nel video della memoria di Beppe Gentile rivivranno gli anni entusiasmanti della Scuola dello Sport PDF Print E-mail
Friday, 24 October 2014 15:08

 

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Racconta nel suo bel libro, la cui lettura consigliamo a tutti gli appassionati italiani di atletica, che anche lui provò il salto in alto, una disciplina che lo affascinava, come i 400 metri ostacoli. E, magari, domenica mattina al Centro Parrocchiale di Agazzano (Piacenza), dove si terrà il convegno-revival "Il ventrale, bellezza di un gesto che fu arte prima di essere sport", racconterà ai presenti qualche esperienza come saltatore in alto. Beppe Gentile non poteva mancare al ricordo di Felice Baldini, amico e compagno di studi alla Scuola Centrale dello Sport del C.O.N.I., a Roma, negli ultimi anni '60. Gentile, il grande atleta primatista del mondo di salto triplo e medaglia di bronzo a Mexico '68, in una delle più avvincenti finali olimpiche, qualcuno sostiene "la più avvincente". Beppe sarà relatore in questa occasione per ricordare quegli anni all'Acquacetosa, dove approdarono parecchi saltatori ventralisti: Candeloro, Baldini, Frizzarin, Devoti, Crosa, e sicuramente ne dimentichiamo qualcuno.

All'appuntamento voluto fortemente dal figlio di Felice, Giovanni, con la convinta partecipazione della mamma Mariuccia e della moglie Gabriella, non mancheranno anche altri Maestri dello Sport , primo fra tutti Roberto Costaldi che aprirà il revival con il ricordo diretto del salto (2 metri) di Baldini quell'11 luglio 1964. E questa è la motivazione vera che ha dato avvio alla iniziativa che vede impegnati la Società AAA Felice Baldini Agazzano, il nostro Archivio Storico "Bruno Bonomelli" e la Collezione Ottavio Castellini, che ha realizzato un filmato sul salto ventrale.

Come abbiamo scritto nei giorni scorsi, Giacomo Crosa, primatista italiano e sesto ai Giochi Olimpici di Mexico '68, sarà un altro jolly di questa giornata ben strutturata fra parole, parole stampate (verrà presentato un opuscolo di 76 pagine) e immagini, una parte delle quali sicuramente inedite alle nostre latitudini.

Simpatici messaggi sono arrivati da due soci del nostro Archivio. Ci ha scritto il vicepresidente Marco Martini, che ha dato al revival il suo contributo di cultura e conoscenza:"Tutto il mio appoggio anche come ex ventralista (1.70); tentai una volta il Fosbury ma mi infortunai ricadendo sopra all’asticella che avevo abbattuto e trascinato con la mia schiena a terra. Un dolore boia e una asticella deformata". Da parte sua un altro...eccezionale ventralista, William Verrecchia ci scrive:"Purtroppo per un precedente impegno non ce la faccio ad esser presente. (e si che col ventrale saltavo 1,50!)". Insomma, il ventrale ha avuto tanti adepti, di ogni dimensione!

Completeranno la mattinata (inizio 10.45) la presentazione di un freschissimo libro dedicato a Volodymyr Yashchenko, il giovanotto che entusiasmò il Palasport di Milano con uno straordinario 2.35, ma che ben presto fu malamente travolto da una vita sregolata, nello quale lo sport non ebbe più parte. Gli autori sono un ucraino, Igor Timohin, e un italiano, Giuseppe Ottomano, il libro esce per il tipi della Miraggi Edizioni. Ad Agazzano sarà presente l'editore. Segnaliamo intanto che anche il sito Internet della Federazione italiana di atletica ha dedicato un ricordo alla finale del salto in alto dei Giochi di Tokyo '64, prendendo spunto dal convegno di Agazzano. Analoga iniziativa aveva preso il sito della Federazione internazionale. Chi fosse interessato può ritrovare i testi a questi indirizzi:

https://www.iaaf.org/news/news/straddle-high-jump-seminar-brumel-italy

https://www.fidal.it/content/Salto-in-alto-l-arte-del-Ventrale/53696

Last Updated on Friday, 24 October 2014 16:47
 
Bologna e Tokyo 1964 - Agazzano 2014: lungo una asticella danzano cinquanta anni di ricordi PDF Print E-mail
Wednesday, 22 October 2014 13:23

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"Caro ...., sarà bello. Grazie per la stupenda idea....mi fai venire i brividi per i molti ricordi che stanno affiorando. Giacomo". Il Giacomo che questa mattina ha scritto queste poche e belle parole a un socio dell'A.S.A.I. è proprio lui, Crosa: saltatore in alto con lo stile che gli italici chiamavano "ventrale", come facevi a pronunciare "straddle" in un Paese dove saranno stati sì e no cento, insegnanti a parte, quelli che masticavano la lingua di Bill da Stratford-upon Avon? Crosa, studente, uno dei primi, a aderire alla Scuola Centrale dello Sport del C.O.N.I., veniva dal sesto posto nella finale olimpica a Ciúdad de Mexico '68, 2.14 primato italiano. Carriera breve, poi tanta televisione come telecronista, conduttore di programmi sportivi e anche non. Lingua sciolta, più sciolta della gamba libera nel "ventrale".

Sarà proprio Giacomo Crosa, domenica mattina, attorno alle 11.30, a prendere la parola al convegno-revival "Il ventrale, bellezza di un gesto che fu arte prima di essere sport", che riunirà un buon numero di appassionati al Centro Parrocchiale di Agazzano, bella località collinare a una ventina di chilometri da Piacenza (uscita Piacenza Ovest, prendere a destra per San Nicolò, al centro del paese svoltare a sinistra per Agazzano). L'iniziativa prenderà avvio verso le 10.45.

La Contea di Agazzano è la patria, una specie di Bosco di Sherwood di robinhoodiana memoria dove rifugiarsi, proteggersi, far baldoria, del Clan Baldini. I fratelli Felice e Claudio Enrico vivevano nella loro roccaforte per difendersi dal piattume del mondo esteriore: leggevano, studiavano, allenavano, accoglievano gli amici con grande munificienza di bistecche, loro di stirpe norcina, e lunghe chiacchierate estive notturne nella bella Piazza Europa. Di atletica parlavano, ma anche di storia locale, Claudio Enrico soprattutto, fine ricercatore di documenti. Hanno lasciato rimpianti profondi in chi li ha conosciuti e lacrime nel vederli scendere troppo presto nella nuda terra. La terra vi sia livee, ancor oggi, seppure è passato tempo. Ma non è scivolato via, se qualcuno sente ancora oggi il dovere di ricordarli. Dovere figliale, certo, ma non solo dovere: la parola vera è amore. Ed ecco Giovanni, disceso pe' li rami da Felice e Mariuccia, che vuol ricordare suo padre e al tempo stesso suo zio. Occasione atletica: il cinquantesimo anniversario del superamento di una asticella posta a 2 metri da cotanto genitore. Era altezza rilevante nel nostro allungato stivale italico. La madre gli lascia briglia allentata, non sciolta, serve controllare l'ex pargolo ora uomo con famiglia, tra l'altro in crescita. Lui, il Giovanni, parte in seconda, chiede aiuto a un amico, profilo medio, una riunione...un opuscoletto...un po' di amici....Poi innesca la terza, la quarta, con quel peperoncino della moglie  Gabriella che gli soffia sul collo. Amici locali vengono coinvolti, il club organizzatore è la AAA Felice Baldini Agazzano. Poi ci siamo aggiunti noi dell'Archivio Storico dell'Atletica Italiana "Bruno Bonomelli", e, a ruota, la Collezione Ottavio Castellini - Biblioteca Internazionale dell'Atletica.

Nasce il famoso ospuscoletto (76 pagine, alla faccia del basso profilo), partono inviti in tutte le direzioni, anche nomi prestigiosi, alcuni aderiscono entusiasti, altri declinano, speriamo ci ripensino prima di domenica.... Giacomo Crosa fin dall'inizio dice che ci sarà. Su un altro fronte e per altre mani, nasce anche un filmato che - forse - qualche sorpresa la riserverà. Si aggiunge Roberto "Bob" Costaldi, che quell'11 luglio 1964 era presente a Bologna ai 2 metri di Felice, e li racconterà. Un altro, anzi un Altro, lettera iniziale maiuscola, racconterà "storie" che fanno parte della storia umana dei nostri protagonisti ai presenti al Centro Parrocchiale. Di lui riparleremo prima di domenica.

Intanto c'è stata una aggiunta inattesa e perciò maggiormente gradita: il sito Internet della Federazione internazionale https://www.iaaf.org/news/news/straddle-high-jump-seminar-brumel-italy ha dedicato una bella presentazione alla iniziativa facendo combaciare la data (21 ottobre 1964) al ricordo della straordinaria finale del salto in alto ai Giochi Olimpici di Tokyo fra due eccelsi ventralisti: il sovietico Valeriy Brumel e lo statunitense John Thomas. Per chi volesse leggere, aprire il sito indicato.

Nella foto: due dei grandi interpreti italiani del salto ventrale, entrambi primatisti italiani, Giacomo Crosa, a sinistra, e Erminio Azzaro, poco dopo aver smesso di valicare asticelle, ormai in abiti borghesi.

Last Updated on Monday, 08 June 2020 06:33
 
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