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Bologna e Tokyo 1964 - Agazzano 2014: lungo una asticella danzano cinquanta anni di ricordi PDF Stampa E-mail
Mercoledì 22 Ottobre 2014 13:23

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"Caro ...., sarà bello. Grazie per la stupenda idea....mi fai venire i brividi per i molti ricordi che stanno affiorando. Giacomo". Il Giacomo che questa mattina ha scritto queste poche e belle parole a un socio dell'A.S.A.I. è proprio lui, Crosa: saltatore in alto con lo stile che gli italici chiamavano "ventrale", come facevi a pronunciare "straddle" in un Paese dove saranno stati sì e no cento, insegnanti a parte, quelli che masticavano la lingua di Bill da Stratford-upon Avon? Crosa, studente, uno dei primi, a aderire alla Scuola Centrale dello Sport del C.O.N.I., veniva dal sesto posto nella finale olimpica a Ciúdad de Mexico '68, 2.14 primato italiano. Carriera breve, poi tanta televisione come telecronista, conduttore di programmi sportivi e anche non. Lingua sciolta, più sciolta della gamba libera nel "ventrale".

Sarà proprio Giacomo Crosa, domenica mattina, attorno alle 11.30, a prendere la parola al convegno-revival "Il ventrale, bellezza di un gesto che fu arte prima di essere sport", che riunirà un buon numero di appassionati al Centro Parrocchiale di Agazzano, bella località collinare a una ventina di chilometri da Piacenza (uscita Piacenza Ovest, prendere a destra per San Nicolò, al centro del paese svoltare a sinistra per Agazzano). L'iniziativa prenderà avvio verso le 10.45.

La Contea di Agazzano è la patria, una specie di Bosco di Sherwood di robinhoodiana memoria dove rifugiarsi, proteggersi, far baldoria, del Clan Baldini. I fratelli Felice e Claudio Enrico vivevano nella loro roccaforte per difendersi dal piattume del mondo esteriore: leggevano, studiavano, allenavano, accoglievano gli amici con grande munificienza di bistecche, loro di stirpe norcina, e lunghe chiacchierate estive notturne nella bella Piazza Europa. Di atletica parlavano, ma anche di storia locale, Claudio Enrico soprattutto, fine ricercatore di documenti. Hanno lasciato rimpianti profondi in chi li ha conosciuti e lacrime nel vederli scendere troppo presto nella nuda terra. La terra vi sia livee, ancor oggi, seppure è passato tempo. Ma non è scivolato via, se qualcuno sente ancora oggi il dovere di ricordarli. Dovere figliale, certo, ma non solo dovere: la parola vera è amore. Ed ecco Giovanni, disceso pe' li rami da Felice e Mariuccia, che vuol ricordare suo padre e al tempo stesso suo zio. Occasione atletica: il cinquantesimo anniversario del superamento di una asticella posta a 2 metri da cotanto genitore. Era altezza rilevante nel nostro allungato stivale italico. La madre gli lascia briglia allentata, non sciolta, serve controllare l'ex pargolo ora uomo con famiglia, tra l'altro in crescita. Lui, il Giovanni, parte in seconda, chiede aiuto a un amico, profilo medio, una riunione...un opuscoletto...un po' di amici....Poi innesca la terza, la quarta, con quel peperoncino della moglie  Gabriella che gli soffia sul collo. Amici locali vengono coinvolti, il club organizzatore è la AAA Felice Baldini Agazzano. Poi ci siamo aggiunti noi dell'Archivio Storico dell'Atletica Italiana "Bruno Bonomelli", e, a ruota, la Collezione Ottavio Castellini - Biblioteca Internazionale dell'Atletica.

Nasce il famoso ospuscoletto (76 pagine, alla faccia del basso profilo), partono inviti in tutte le direzioni, anche nomi prestigiosi, alcuni aderiscono entusiasti, altri declinano, speriamo ci ripensino prima di domenica.... Giacomo Crosa fin dall'inizio dice che ci sarà. Su un altro fronte e per altre mani, nasce anche un filmato che - forse - qualche sorpresa la riserverà. Si aggiunge Roberto "Bob" Costaldi, che quell'11 luglio 1964 era presente a Bologna ai 2 metri di Felice, e li racconterà. Un altro, anzi un Altro, lettera iniziale maiuscola, racconterà "storie" che fanno parte della storia umana dei nostri protagonisti ai presenti al Centro Parrocchiale. Di lui riparleremo prima di domenica.

Intanto c'è stata una aggiunta inattesa e perciò maggiormente gradita: il sito Internet della Federazione internazionale https://www.iaaf.org/news/news/straddle-high-jump-seminar-brumel-italy ha dedicato una bella presentazione alla iniziativa facendo combaciare la data (21 ottobre 1964) al ricordo della straordinaria finale del salto in alto ai Giochi Olimpici di Tokyo fra due eccelsi ventralisti: il sovietico Valeriy Brumel e lo statunitense John Thomas. Per chi volesse leggere, aprire il sito indicato.

Nella foto: due dei grandi interpreti italiani del salto ventrale, entrambi primatisti italiani, Giacomo Crosa, a sinistra, e Erminio Azzaro, poco dopo aver smesso di valicare asticelle, ormai in abiti borghesi.

Ultimo aggiornamento Lunedì 08 Giugno 2020 06:33
 
Enzo Boiardi, le 24 ore più lunghe della sua vita: Piacenza ha ricordato l'impresa del suo fondista PDF Stampa E-mail
Martedì 21 Ottobre 2014 09:32

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Quarantatre anni fa, nella notte fra il 16 e il 17 ottobre, allo Stadio Galleana di Piacenza, un uomo solo, atleta, fondista, modesto, sorridente, e dai modi sempre gentili, sfidò le sue capacità di resistenza, di sofferenza, per inseguire e realizzare un sogno. Era il 1971, l'uomo era Enzo Boiardi, il sogno era il primato italiano delle 24 ore di corsa. E divenne realtà il giorno dopo: 211 km e 831 metri. A Picenza se ne sono ricordati, specialmente i figli e.....ecco in breve quello che è accaduto qualche sera fa.

Nel salone del Circolo Ricreativo del Quartiere 4, a Piacenza, si è svolta venerdì 17 una serata dedicata al ricordo del record delle 24 ore di corsa su pista di Enzo Boiardi. Con il  titolo  "Buttare il cuore", si sono succedute una serie di letture ispirate alla corsa a piedi che, spaziando da temi più generali fino ad una breve storia del podismo mondiale e piacentino, passando da alcuni ritratti di campioni come Emil Zatopek, hanno introdotto la figura di Boiardi. Un intenso profilo di vita e di sport  da cui si evince come la corsa sia stata motivo di riscatto sociale per il fondista piacentino e di scappatoia dalle angustie di un periodo difficile come il Dopoguerra.  La riuscita del record rappresentò il coronamento di una forte spinta individuale che lo portò ad una straordinaria impresa nel pieno della maturità atletica. Dietro la realizzazione della serata lo "zampino" dei figli che hanno voluto omaggiare il proprio padre con questa  struggente rievocazione . La bellissima colonna sonora e le tante immagini proiettate hanno emozionato, e a tratti commosso, le circa duecento persone intervenute, tra amici vecchi e giovani dell'atletica leggera piacentina e del circuito podistico amatoriale. 

Avremo modo di occuparci del primato delle 24 ore prossimamente. Nella foto: un felice e commmosso Enzo Boiardi con la moglie Franca durante la serata piacentina.    

Ultimo aggiornamento Martedì 21 Ottobre 2014 12:51
 
Atleta-soldato o soldato - atleta? L'atletica leggera negli anni della Grande Guerra 1914 - 1918 PDF Stampa E-mail
Lunedì 20 Ottobre 2014 09:17

1913-1920 Atleta - soldato o soldato - atleta?

Anno dedicato al ricordo della Grande Guerra, cento anni fa: 1914 - 2014. Libri, convegni, programmi televisivi, di tutto di più, come è ovvio. Alcune organizzazioni  sportive e militari italiane , per esempio, hanno dedicato un convegno alle tematiche dell'attività sportiva durante la guerra lo scorso mese di maggio a Firenze. Nell'occasione hanno presentato relazioni due nostri soci, Alberto Zanetti Lorenzetti e Sergio Giuntini, e del primo abbiamo pubblicato il testo integrale in questo nostro spazio.

Per noi dell'A.S.A.I. è l'occasione di togliere dallo scaffale della nostra biblioteca un volume (il terzo) della Collezione della Storia dei Campionati italiani di atletica leggera, quello che spaziava dal 1913 al 1920. Una pubblicazione - ci fa piacere sottolineare - che è stata citata parecchie volte durante convegni e in pubblicazioni di studiosi di sport. Noi ci permettiamo di consigliarne la lettura a chi non lo avesse fatto a suo tempo (il libro fu da noi pubblicato nel 2001) o una rilettura per rinfrescare la memoria su fatti e personaggi dell'atletica e dello sport in quei tristi anni di guerra.

Le 88 pagine di quella terza pubblicazione storica, redatta da cinque soci fondatori dell'A.S.A.I., esaminano inizialmente l'ambiente generale della società, sia nel mondo che in Italia (Augusto Frasca), nonché l'attività atletica internazionale (Roberto L. Quercetani) negli anni oggetto della ricerca. Segue quindi il dettagliato resoconto dei risultati dei campionati italiani dal 1913 al 1920 (Silvio Garavaglia e Marco Martini), che riporta in rapida successione i dati relativi alle varie edizioni dei campionati (località di svolgimento, caratteristiche della pista, organizzazione), alcune succinte note di cronaca gara per gara e la ricostruzione più completa possibile per ogni singola gara, compresi i risultati tecnici di eliminatorie e finali. I capitoli più significativi dell'opera sono "Resistere per esistere" (di Martini) e "Da Trieste 1914 a Joinville 1919" (di Zanetti Lorenzetti), in cui gli autori esaminano problematiche ed interconnessioni tra lo sport e la guerra, i legami profondi e misconosciuti fra queste due attività umane in quegli anni, i risultati delle manifestazioni atletiche militari che, nel sostituire e nel coadiuvare i paralleli campionati "civili", si servivano anche dell'atletica leggera per forgiare una popolazione adatta a servire la patria in armi. I due capitoli sono completati ed integrati da un "Diario sportivo di guerra" e da "I giochi interalleati di Parigi", riepiloghi dettagliati delle gare svoltesi fra il 1915 e il 1919, frutto di una approfondita ricerca di Zanetti Lorenzetti.

Chi fosse interessato a questa pubblicazione può richiedercela versando un contributo all'ASAI di 20,00 Euro, utilizzando le coordinate bancarie che si trovano elencate alla voce "Benvenuti in ASAI".
 

Ultimo aggiornamento Lunedì 20 Ottobre 2014 12:22
 
Il "Mancioli" di Alberto Zanetti Lorenzetti al Corso di aggiornamento per docenti di Scienze Motorie PDF Stampa E-mail
Venerdì 17 Ottobre 2014 12:21

Ci sarà anche il filmato di Alberto Zanetti Lorenzetti sull'artista Ottorino Mancioli, lavoro recentemente presentato alla Sala Appiani dell'Arena di Milano, fra i contenuti che verranno dati ai corsisti che, a partire da domani (conclusione domenica), prenderanno parte al primo Corso di aggiornamento per docenti di Scienze Motorie in servizio nei Licei Scientifici ad indirizzo sportivo.

L'iniziativa di questo corso vede il prima linea la Federazione italiana di atletica leggera, la Federazione Italiana Sport Orientamento e il Ministero della Istruzione, Università e Ricerca. Un fine settimana di attività formativa dedicata agli insegnanti di Educazione Fisica di tutti i Licei Sportivi italiani, attualmente 110 istituti. Il corso si terrà a Formia, al Centro di Preparazione Olimpica Bruno Zauli, due giorni di formazione full time. Fra i  docenti anche tre tecnici e collaboratori del Centro Studi federale: Francesco Angius, Antonio La Guardia e Claudio Mazzaufo. 

La proposta di inserire fra gli argomenti del Corso di aggiornamento anche il lavoro di Alberto Zanetti Lorenzetti, socio fondatore e attualmente segretario del nostro dell’Archivio Storico dell’Atletica Italiana, su "Ottorino Mancioli e l'atletica leggera" lanciata dal presidente Alfio Giomi è stata prontamente raccolta, con la non nascosta speranza che questa collaborazione possa coinvolgere F.I.D.A.L. e A.S.A.I. anche su altre tematiche culturali, editoriali e promozionali.

Sul sito della Federazione sono disponibili anche alcune immagini estrapolate dal filmato del nostro socio, aprendo questo collegamento https://www.fidal.it/content/Formazione-FIDAL-nei-Licei-Sportivi/53611

Ultimo aggiornamento Venerdì 17 Ottobre 2014 13:12
 
Auguri moltiplicati per 100, signora Gabre Calvesi! PDF Stampa E-mail
Mercoledì 15 Ottobre 2014 07:44

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Siamo lieti di aggiungere anche i nostri auguri  e quelli di tutti i nostri soci ai molti che la signora Gabre Gabric Calvesi ha sicuramente ricevuto ieri, 14 ottobre, in occasione del suo 100esimo compleanno. Ljubica Gabric fu protagonista di una lunghissima carriera atletica: tutti i lanci, disco soprattutto, ma anche salto in lungo, pentathlon, ovunque servisse contribuire al successo dei club nei quali ha militato. Due edizioni dei Giochi Olimpici: Berlino 1936 (disco, decima) e Londra 1948 (sempre disco, diciassettesima) rappresentano il vertice della sua attività, che ha poi spaziato in tutti gli altri impegni nell'atletica: allenatrice, dirigente di club, giudice (nella foto si nota il distintivo del Gruppo Giudici Gara della FIDAL, durante la consegna di un premio). Moglie del professor Sandro Calvesi, bresciano, forse il più grande allenatore delle specialità ad ostacoli,  vero e proprio "guru" diremmo con un termine che va molto di moda oggi; madre di due figlie, una delle quali, Liana, divenuta poi moglie di Eddy Ottoz, primatista italiano dei 110 metri ostacoli, quarto a Tokyo 1964 e bronzo a Mexico 1968. E, a continuazione della "stirpe", due nipoti, Laurent e Patrick, che hanno lasciato anche loro orme sulle piste di atletica. Dopo esserne stata atleta, allenatrice e dirigente fin dalla fondazione voluta dal marito Sandro (1950) da qualche anno è Presidente Onorario della società Atletica Brescia.

Nel certificato di residenza della città di Brescia è riportata la data di nascita anche se, come abbiamo sempre sentito affermare dalla signora Gabre, i documenti ufficiali (certificato di nascita) andarono distrutti in un incendio del Municipio della cittadina dalmata dove era nata: Imotski, e non Imotsui, come scritto nel documento bresciano.

 

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Ultimo aggiornamento Giovedì 16 Ottobre 2014 16:05
 
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