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A Torino, agosto 1936, il Sol Levante sfuma nell' azzurro Omaggio al 26 per cento dei nostri utenti PDF Print E-mail
Monday, 29 April 2013 15:52

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La storia dell'incontro Italia-Giappone, il suo significato tecnico ma soprattutto storico-culturale, è stata ricostruita dal prof. Marco Martini in un interessante articolo che abbiamo pubblicato sul nostro sito con due versioni distinte: la prima nella nostra lingua madre, la seconda in inglese/here the English version, per i nostri utenti sparsi nel mondo che hanno più dimestichezza con la lingua di Shakespeare che con la nostra. Non potevamo dimenticare quel consistente 26 per cento di contatti che verifichiamo ormai ogni giorno sul totale generale e che viene proprio dagli amici giapponesi! Sembra incredibile, ma è lì da vedere.

In omaggio ai nostri lettori del Sol Levante abbiamo pensato a un gesto speciale: abbiamo fatto tradurre da un carissimo amico giapponese il testo di Marco Martini/here the complete Japanese version. Un modo di dire あ-a り-ri が-ga と-to う-u , grazie per la vostra straordinaria fedeltà. Al nostro amico Tatsumi Senda, innamorato dell'Italia e della lingua italiana diciamo: Mille Grazie, come piace a lui.

Chi è Tatsumi Senda? Nacque il 5 ottobre 1952 a Okayama, nell'isola di Honshu. La città ospita uno dei tre giardini più famosi del Giappone: il Korakuen (後楽園). Ha una sorella e due fratelli maggiori di lui; sposato con un figlio. Laureato in ingegneria, lavora per la Hashimoto Transport Company, per la quale progetta camion per trasporti speciali, dei "mostri" di grandezza. Il suo hobby primario è la compilazione statistica in atletica, ha raccolto centinaia di migliaia di dati. Il secondo è la lettura, e in questo è titolare di un singolare "primato del mondo": è probabilmente l'unico ad aver letto tutto, ma proprio tutto, il "Don Chisciotte" in giapponese! E ne recita molti brani a memoria, perfino in spagnolo. Un personaggio straordinario. La foto è stata scattata da Carlos Fernández Canet nell'ufficio degli statistici nel famoso stadio "Nido di Rondine" ai Giochi Olimpici Beijing 2008; in quella occasione Tatsumi era uno dei tre statistici ufficiali nominati dal Comitato Olimpico e dalla Federazione mondiale di atletica (IAAF).

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「日出ずる」

1936 年イタリア・日本対抗陸上競技大会の様相

《教育と学習を区別し、伝統的な道徳を不変に生かし続け、その一方で学習を現代に必要

な最新のものへと絶えず更新し続けている国は、私の知る限り全世界中でただ一つ、日本

だけである。》(ピエール・ルコント・デュ・ヌイ著「心の未来」、1941 年パリ、ガリマール

出版)

日本では1867 年に武家政権が終焉を迎え、政権は天皇に返上された(明治維新)。この

政治体制の変化によって日本は封建制を脱し、現代化への道を歩み始めた。西洋の教師や

商人達への扉が開かれ、若き先駆者達が海外へ留学したのであるが、それによって日本人

は相撲や柔術、弓道のような伝統的なスポーツに加えて、西洋の娯楽も楽しみ始めた。一

部にはあまり良い印象を持たれなかったものもあったが、陸上競技のように国民にすばら

しい衝撃を与えたものもあり、数年後には学校や大学の授業の一部となった(トラック競

技は公式には1886 年の東京帝国大学運動会の創設とともに始まったとされるが、すでに帝

国海軍兵学寮(1874 年)や、札幌農学校(1878 年)、さらには東京帝国大学で1883 年に

遊戯会が開催されていた)。1911 年に大日本体育協会が誕生し、1912 年にはオリンピック

に初参加した。この新しい企てが成功したのは、神道と呼ばれる、仏教に対抗して国家機

関の役割を果たすまでに上り詰めた古来の宗教によるところが大きい。《日本では国家的、

帝国的な目標が神道信仰者の信条と完全に調和しており、さらに現代日本の業績や栄光、

力といったものが、神道の持つ動機、熱意、刺激によって築き上げられた。その成功は、

現在も続いている古来の宗教が復興したことの象徴のようにも見える。(ラッファエーレ・

ペッタッツォーニ著「日本の宗教」20 ページ、1929 年ボローニャ、ザニケッリ出版)》

Last Updated on Monday, 08 June 2020 06:33
 
Matrimonio nella famiglia ASAI: il "Baldo" Baldini convertito alla marcia, merito di Gabriella PDF Print E-mail
Sunday, 28 April 2013 08:22

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Sabato mattina, nella piccola chiesa di Verdeto, sui Colli Piacentini vicino ad Agazzano, Giovanni Baldini e Gabriella Rondoni si sono detti vicendevolmente "sì". Un matrimonio atletico, non c'è che dire.Giovanni, per tutti gli amici "Baldo", insegnante di educazione fisica, ha l'atletica nel sangue al posto dei globuli rossi: è figlio di Felice Baldini, maestro dello sport diplomato al primo corso della Scuola Centrale dello Sport del CONI; saltatore in alto con uno dei primi "due metri" dell'atletica italiana (luglio 1964), ghermito alla vita e agli affetti ancora molto giovane. Significativa la data scelta da Giovanni per un giorno speciale della sua vita: il 27 aprile suo padre avrebbe compiuto 70 anni.

Felice, fratello di quel Claudio Enrico, anche lui maestro dello sport (terzo corso), uomo di campo nell'atletica ma anche di tavolino in quanto studioso della storia del nostro sport con ricerche e pubblicazioni. E, come il fratello, rapito da malattia inesorabile una decina di anni fa. Claudio Enrico fu socio fondatore, nel 1994, dell'Archivio Storico dell'Atletica Italiana.

Giovanni ha fortemente voluto la pubblicazione postuma di una ricerca iniziata da suo zio sulla "maratona di marcia", lavoro adesso pubblicato con la sigla ASAI, completato da Zanetti Lorenzetti e Castellini, e presentato lo scorso dicembre a Piacenza.

E proprio la marcia è entrata nella casa di Giovanni non solo attraverso le ricerche dello zio Claudio Enrico ma, soprattutto, con il sorriso e la grazia di Gabriella Rondoni, marciatrice, passionaccia per il tacco-punta, una grinta non comune. Di origini sarde, si è diplomata a Casalmaggiore in scienze motorie.

Tutti e due soci ASAI - un merito in più ai nostri occhi - ed è per questo che li festeggiamo sul nostro sito, con il più affettuoso degli auguri per accompagnare la foto che ci ha fatto avere Giuliano Fornasari, che ringraziamo.

Last Updated on Monday, 29 April 2013 09:23
 
Assemblea annuale ASAI: appuntamento a Castenedolo il 1° Maggio nella Azienda Agricola Peri Bigogno PDF Print E-mail
Sunday, 28 April 2013 08:02

Assemblea dunque, mercoledì prossimo Primo Maggio, dei soci ASAI. L'annuale appuntamento ha trovato questa volta ospitalità nella Wine House della Azienda Agricola Peri Bigogno, di Castenedolo (Via Garibaldi, 64), località a pochi chilometri da Brescia e vicinissima alla uscita Brescia Est dell'autostrada Serenissima.

Piantina, indizizzo, telefoni, sono qui allegati....

Così come tutti i documenti assembleari. Si ricorda ai soci che l'Assemblea è elettiva per  presidenza e Consiglio. Per la consultazione entrare su questi spazi....

Last Updated on Sunday, 28 April 2013 12:32
 
Turin 1936: The Rising Sun peeps out in Italia PDF Print E-mail
Thursday, 25 April 2013 13:05

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The Japanese and Italian track teams faced each other in Turin, Mussolini Stadium, on August 29th and 30th. It was an event of remarkable cultural as well as technical meaning. Marco Martini brings us into focus the former. Few days ago we post the Italian version of this same story.

 

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«As far as I know, there is only one country in the whole world where we have the distinction between upbringing and learning, where they still teach their traditional ethics, kept alive with the same unchanged strength, while the learning is continually updated to the most modern needs: Japan» (Pierre Lecomte du Noüy, L’avenir de l’esprit, Gallimard, Paris 1941).

The year 1867 marks, in Japan, the end of the military regimen and the return of the government leadership to the emperor (Meiji Restoration). This shifting in the form of government led the country out of feudalism: Nippon began to travel along the road to modernization. Doors to western teachers and traders opened, a few young pioneers went to study abroad; thus, in addition to traditional sports such as sumo, ju-jitsu, archery, people started to enjoy also western amusements. Some of them did not make a good impression, but others, such as track and field athletics, had a good impact on the citizens, and within a few years became part of school and university programmes (track events officially began with the initial establishment of a sport organization in Tokyo imperial university in 1886,but track meets had already been held at the imperial naval college (1874), at the agricultural college of Sapporo (1878), and at the above mentioned imperial university of Tokyo in 1883). The Japan Amateur Athletic Association was born in 1911, and 1912 was the year of the first partecipation to the Olympic Games. Essential factor of this new deal and its success was, in opposition to Buddhism, the ancient religion named Shintoism, that was raised to the role of a State institution. «In Japan, the national and imperial aims are in perfect harmony with shintoist beliefs. Furthermore, they draw from Shintoism motivations, enthusiasm, incentives above which Japan built its present  achievements, glory and power; a success that looks like a symbol of the restoration of the ancient religion that is in the making» (Raffaele Pettazzoni, La mitologia giapponese, Zanichelli, Bologna 1929, p. 20).   

Italy entered into friendly relations with this eastern powerful State only after the anti-comunist  (Anti-Comintern) pact signed in 1937, an agreement Nippon had already reached with Germany in december 1936 (the Rome-Berlin axis came into being in october 1936, and the tripartite coalition in 1940). In 1937 in our country, the Institute for Middle-East Studies (ISMEO) favoured the coming into life of a cultural association named Society of the Friends of Japan. The date of birth of all these enterprises follows the track dual match, held by the end of august 1936 in Turin thanks to the presence in Europe of the athletes of the Land of the Rising Sun for the Olympic Games of Berlin, but Italy already felt attracted by this eastern country, fascinated by its growing success, based upon nationalism and in opposition to  «americanism», an ideology condemned by Fascism. The cultural evidence of this liking can be inferred from the series Letture orientali, inaugurated by the publishing house Sansoni in 1934, and the publication by ISMEO, in 1936, of the book L’evoluzione del Giappone, written by YMtarM Sugimura, both carried into effect thanks to the italian philosopher Giovanni Gentile, founder and president of ISMEO. Now, the question is: what did italians really know about japanese philosophy of life and its implications in sport practice? And the special stress they laid on the human mental control involved in sport activities? A careful look at the reports of the newspapers of those days shows a cultural thirst almost non-existent, a clear sign that we could not even conceive a different reality from what we thought about sport in our leisure-oriented society. We shared nationalism, but we knew nothing about their approach to competition.

 You can read the complete work clicking here....

Last Updated on Thursday, 25 April 2013 14:24
 
Agosto 1936: il Sol Levante fa capolino in Italia PDF Print E-mail
Tuesday, 23 April 2013 06:49

Il 29 e 30 agosto del 1936 la Nazionale di atletica del Giappone affrontò a Torino la squadra azzurra italiana. Fu un avvenimento carico di significati non solo agonistici, ma anche culturali. Ci parla di questi ultimi Marco Martini. Di seguito i primi paragrafi del testo, che potrete leggere interamente qui....I risultati dell'incontro Italia - Giappone sono consultabili nella Sezione "Le Ricerche di Marco Martini - Gli incontri della Nazionale maschile 1925 - 1950".

 L’arrivo dei 100 metri: Orazio Mariani vinse nettamente davanti al giapponese Suzuki, cui venne attribuito dai cronometristi l’identico 11 secondi netti dato a Mariani. La foto dice chiaramente che fu una valutazione abbastanza sbagliata.La copertina de “La Domenica Sportiva” fu riservata a Mario Lanzi che dominò gli 800 metri dall'inizio alla fine, vincendo con oltre tre secondi di margine sul giapponese Tomie
L’arrivo dei 100 metri: Orazio Mariani vinse nettamente davanti al giapponese Suzuki, cui venne attribuito
dai cronometristi l’identico 11 secondi netti dato a Mariani. La foto dice chiaramente che fu una valutazione abbastanza sbagliata. La copertina de “La Domenica Sportiva” fu riservata a Mario Lanzi che dominò gli 800 metri dall'inizio alla fine, vincendo con oltre tre secondi di margine sul giapponese Tomie

«Conosco solo un Paese che conserva la distinzione tra educazione e istruzione, dove la tradizione etica, invariabile, mantiene intatta la sua forza mentre l’istruzione si adatta alle necessità più moderne: il Giappone» (Pierre Lecomte du Noüy, L’avenir de l’esprit, Gallimard, Paris  1941)

L’anno 1867 segna, in Giappone, la fine del regime militare e il ritorno del potere all’imperatore (Restaurazione Meiji). Con questa svolta il Paese, a struttura feudale, si incammina verso la modernizzazione. Si aprono le porte a insegnanti e commercianti occidentali, e alcuni giovani figli del Sol Levante prendono ad andare a studiare all’estero. In questo modo vengono introdotte, accanto a sport tradizionali quali sumo, ju-jitsu (poi sviluppatosi in judo), tiro con l’arco, discipline di stampo europeo. Alcune di queste ultime non riscuotono eccessivo successo, altre invece, come l’atletica leggera, attecchiscono, perché vengono introdotte nei programmi scolastici e universitari (per l’atletica l’inizio ufficiale risale, in questo senso, all’anno 1886 nell’università imperiale di Tokyo, ma si erano già tenute riunioni di atletica all’istituto nautico imperiale (1874), all’istituto agrario di Sapporo (1878) e alla stessa università imperiale di Tokyo nel 1883). Nel 1911 nasce la Federatletica nipponica (JAAA), e il 1912 è l’anno della prima partecipazione giapponese ai Giochi Olimpici. Componente fondamentale di questo nuovo corso e del suo successo è, in opposizione al Buddhismo, l’antica religione dello Shintoismo, che diviene istituzione di Stato. «In Giappone gli ideali nazionali e imperiali sono perfettamente all’unisono con il Shintoismo, e ne traggono motivi di incitamento, esaltazione, entusiasmo, che sono alla base della mirabile ascensione del Giappone moderno che, con le sue vittorie, la sua gloria, la sua potenza, appare come un segno della restaurazione del puro shintō che è in atto» (Raffaele Pettazzoni, La mitologia giapponese, Zanichelli, Bologna 1929, p. 20).

Con siffatta potenza mondiale l’Italia entra in strette relazioni sia politiche sia militari solo dopo l’accordo anti-comunista (Patto Anti-Comintern), già siglato nel dicembre 1936 tra la Germania e il Paese dell’estremo oriente, nel 1937 (l’istituzione dell’asse Roma-Berlino è dell’ottobre 1936, e il Patto Tripartito del 1940). Nel 1937 viene fondata, presso l’ISMEO (Istituto di Studi Medio-Orientali), l’associazione culturale Società degli Amici del Giappone. Tutte date, come si vede, successive al match di atletica, svoltosi a fine agosto 1936 a Torino, che si concretizza, più che per l’imminenza degli avvenimenti sopra ricordati, sullo slancio dei Giochi Olimpici di Berlino, ai quali i rappresentanti del Sol Levante fanno seguire una lunga tournée europea. L’Italia però già guarda con simpatia agli orientali. Ne sono prova la collana Letture orientali inaugurata dalla editrice Sansoni nel 1934, e  il libro L’evoluzione del Giappone, autore Yōtarō Sugimura,  tradotto e pubblicato dall’ISMEO nel 1936, iniziative entrambe favorite dal filosofo Giovanni Gentile, fondatore e presidente dell’ISMEO stesso.   Ma la domanda è: quanti ne conoscono veramente la filosofia di vita e l’approccio mentale all’agonismo? Se si scorrono i resoconti dei giornali dell’epoca sull’avvenimento, ci si trova di fronte a una curiosità culturale assai vicina allo zero, segno evidente che si ignora totalmente la possibilità di concepire qualcosa di diverso dalla realtà sportiva che si conosce. Con i nipponici condividiamo il nazionalismo, ma non sappiamo nulla sul loro mondo interiore.

 

Questo articolo avrà una versione inglese, che pubblicheremo nei prossimi giorni. During the next days we will post the English version.

Last Updated on Friday, 23 October 2020 09:58
 
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