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Disponibile la "Lettre" della Commissione Storica francese con sempre nuove interessanti ricerche PDF Stampa E-mail
Giovedì 01 Settembre 2016 10:41

Imperdibile appuntamento con l'atletica francese. Riceviamo da Gilbert Rossillo il consueto messaggio per segnalarci che, per chi vuole,  è disponibile il nuovo numero della "Lettre".

Bonjour à toutes et à tous,          
A​u nom de la Commission Documentation et Histoire de la Fédération Française d'Athlétisme, j'ai le plaisir de vous adresser la 59​è ​lettre mensuelle d'information avec son traditionnel résumé des études réalisées ou mises à jour au cours du mois d'août que vous pouvez consulter plus en détail via le lien suivant : https://cdh.athle.com/

Da leggere queste righe di JL Vollard su un personaggio poco conosciuto agli appassionati di atletica, perfino in Francia: Jean-Cluade Arifon, 400 metri ad ostacoli, talento straordinario, carriera brevissima. Una meteora, gareggiò solamente fra il 1946 e il 1948, ma sufficiente per stabilire un record europeo (51.6), arrivare in semifinale ai Giochi Olimpici di Londra 1948 e vincere un titolo di Campione di Francia , sempre 1948. Primati personali: 48.9 (400), 1:54.0 (800), 24.7 (200 H).

C'EST ARRIVÉ EN ... SEPTEMBRE 1948


D’Henri Tauzin à Naman Keïta en passant par Prudent Joye et Jean-Claude Nallet, le 400 m haies français a connu plusieurs têtes d’affiche dans son histoire, mais seuls deux athlètes ont détenu le record continental. Stéphane Diagana, probablement le plus grand de nos spécialistes du 4H, est bien sûr le titulaire depuis plus de vingt ans, mais avant lui Jean Claude Arifon a également inscrit son nom sur les tablettes européennes.
La carrière internationale du Marseillais né en 1926, se concentre sur trois saisons après la Libération avec 8 matchs internationaux et une sélection aux Jeux Olympiques en 1948. A Londres, il échoue de très peu pour rentrer dans la finale à 6, malgré un chrono meilleur que son compatriote Yves Cros dans l’autre demi-finale (52’’3 contre 52’’5). Licencié au Paris Université Club depuis cette saison, il avait battu Cros aux championnats de France en juillet, d’extrême justesse (53’1 pour les deux athlètes) et lui avait aussi pris le record de France en 1947 en remportant les Jeux Mondiaux Universitaires à Colombes.
Après les Jeux, il profita de sa forme, d’abord lors des meetings Suédois fin août, notamment en terminant juste derrière l’Américain Ault et le local Larsson à Malmoe. Pour sa dernière sélection contre la Tchécoslovaquie il s’impose le 5 septembre à Colombes et c’est lors d’un meeting à Jean Bouin, où le président de la FFA a curieusement refusé que les héros Jamaïcains de Londres, Laing, Mac Kinley, Wint et La Beach soient inscrits, qu’Arifon va donner sa pleine mesure et oublier la douleur à la cheville qui l’handicapait sur les bords de la Tamise.
Le 09 septembre, sur l’anneau parisien de 450 mètres il termine en 51’’6 et égale le record d’Europe de Rune Larsson, médaillé de bronze à Londres. Une belle carrière se présente devant lui alors qu’il n’aura 22 ans qu’en novembre, et pourtant il disparaîtra des pistes pour des raisons extra-sportives et on ne reverra jamais cet immense talent (Crédit photo But & Club).
Rédation Luc VOLLARD
 

Ultimo aggiornamento Giovedì 01 Settembre 2016 13:20
 
I dieci momenti di Rio che resteranno nella mia memoria: ecco le scelte di Paolo Marabini (GdS) PDF Stampa E-mail
Mercoledì 31 Agosto 2016 12:22

altAi XXXI Giochi Olimpici di Rio de Janeiro hanno presenziato quattro soci dell'A.S.A.I. Bruno Bonomelli: Franco Fava, giornalista del "Corriere dello Sport", Paolo Marabini, stesso mestiere alla "Gazzetta dello Sport", Carlos Fernández Canet, delegato IOC / IAAF alla informazione statistica per l'atletica, e Ottavio Castellini, nella stessa mansione operativa.

Su richiesta di un utente del nostro sito siamo stati sollecitati a compilare una nostra classifica dei dieci momenti, personaggi, situazioni, che maggiormente ci hanno colpito per consistenza tecnica, emozionato per situazione ambientale, apprezzato per spessore umano. Abbiamo girato la richiesta ai nostri quattro  "inviati speciali". Abbiamo già conosciuto le scelte di Carlos. Oggi pubblichiamo quelle di Paolo Marabini, giornalista alla "Gazzetta", redazione ciclismo, ma che sa di atletica (e non solo) come pochi, anzi pochissimi. Un maniaco della precisione, della documentazione, "nel rispetto di chi mi legge", come dice lui. Da un paio d'anni "prima firma" della "Rosea" al Giro d'Italia. Neofita olimpico, Rio lo ha tenuto a battesimo. Lo abbiamo già rimarcato ma lo ripetiamo: ognuno di noi ha la sua sensibilità, la sua capacità di reagire emozionalmente, la sua competenza specifica di un determinato sport. Noi non dobbiamo compiacere nessuno, non vinciamo premi, ognuno ha compilato in totale autonomia. Per dirla pirandellianamente: Così è (se vi pare). E se non vi pare fa lo stesso.

Io me li ricorderò così, di Paolo Marabini

400 uomini - Il record mondiale del favoloso Wayde Van Niekerk, ottenuto in ottava corsia e in una finale olimpica, è una delle più grandi imprese della storia dell'atletica. E poi battere di 73 centesimi Kirani James... Non servono molti aggettivi per descrivere questa gara, è bastato averla vista!

 

10.000 donne - Pensavamo che avremmo dovuto attendere ancora un po' prima di veder cadere il record del mondo della gara più lunga del programma su pista, anche perché le occasioni sono rare e per lo più legate alle grandi manifestazioni. Poi è spuntata Almaz Ayana e tanti saluti: chissà se il 29'17"45 della fenomenale etiope resisterà 23 anni come il record della Wang Junxia?

 

Maratona uomini - E' raro assistere a una maratona di una grande manifestazione in cui un atleta è talmente padrone della situazione da gestirla a proprio piacimento dal primo all'ultimo metro. Era successo a Samuel Wanjiuri a Pechino, s'è ripetuto qui con Eliud Kipchoge, capace negli ultimi due anni di lasciare il segno in tutte le più prestigiose maratone.

 

4x100 uomini - Benché molti lo ritenessero scontato, il nono oro olimpico di Usain Bolt era il meno semplice di tutti, dipendendo non solo dalle proprie gambe e dagli avversari, ma anche dalle prestazioni e dai cambi dei compagni. E poi il Giappone, che sorpresa.

 

400 donne - Che Shaunae Miller valesse l'oro lo si sapeva. Ma che lo potesse vincere in quel modo, con tuffo sul traguardo, chiudendo in 49"44 sulla favorita Allyson Felix... Uno dei finali più elettrizzanti della storia, senza alcun dubbio. Con la coda del palpitante dopocorsa della giovane promessa bahamense, rimasta a lungo distesa sulla pista a smaltire l'immane fatica e a godersi il trionfo

 

Asta uomini - Forse la più grande sorpresa dei Giochi, non tanto per l'esito finale, ma soprattutto per come è maturata. Con Renaud Lavillenie che sembrava volare sicuro sino all'oro a suon di salti immacolati e Thiago Braz Da Silva - attenzione, non un carneade - che si è inventato la gara della vita uscendo nel finale. Velo pietoso sul dopo gara del francese.

 

5000 donne - Tutti a pensare che Almaz Ayana, una settimana dopo l'oro con record mondiale dei 10.000, facesse un sol boccone delle avversarie anche sulla mezza distanza. Invece chapeau a Vivian Cheruiyot, che ci ha sempre creduto e ha piazzato un ultimo chilometro super.

 

800 uomini - David Rudisha ci aveva abituati bene ed era impensabile che potesse ripetere il doppio exploit - oro e primato mondiale - di Londra 2012. Ma si può rimanere insensibili di fronte a un trionfo in 1'42"15, ottenuto dopo il capolavoro tattico keniano? Era dal Peter Snell di Tokyo 1964 che non si vedeva un bis sulla distanza: ciò avvalora ulteriormente l'impresa di David.

 

Alto uomini - Il rimpianto per l'assenza di Gianmarco Tamberi è davvero forte, ma siamo poi sicuri che avrebbe avuto ragione di Derek Drouin? Per battere il canadese in giornata di grazia e capace di superare al primo tentativo tutte le misure da 2.20 a 2.38, una prestazione perfetta avrebbe anche potuto non essere sufficiente.

 

400 hs donne - Gran bella atleta questa Dalilah Muhammad, capace di centrare a 26 anni il primo titolo importante della carriera: il tempo finale ha risentito delle condizioni non ideali, ma la ragazza ha talento, tecnica e ritmica. E in gara secca vale il record del mondo della Pechonkina.

Ultimo aggiornamento Giovedì 01 Settembre 2016 08:22
 
Olimpiade fa rima ancora una volta con Parrocchiade PDF Stampa E-mail
Martedì 30 Agosto 2016 12:21

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1 Nel principio Iddio creò i cieli e la terra.
2 E la terra era informe e vuota, e le tenebre coprivano la faccia dell’abisso, e lo spirito di Dio aleggiava sulla superficie delle acque. E Dio disse:
3 ‘Sia la luce!’ E la luce fu.
.................

1 Così furono compiti i cieli e la terra e tutto l’esercito loro.
2 Il settimo giorno, Iddio compì l’opera che aveva fatta, e si riposò il settimo giorno da tutta l’opera che aveva fatta.
3 E Dio benedisse il settimo giorno e lo santificò, perché in esso si riposò da tutta l’opera che aveva creata e fatta.
4 Queste sono le origini dei cieli e della terra quando furono creati, nel giorno che l’Eterno Iddio fece la terra e i cieli.

Per quei pochi che non conoscono la fonte: Antico Testamento, Libro della Genesi, Capitoli 1 e 2, alcuni estratti della Creazione del mondo. Testi che dedichiamo a don Alessandro Capanni, parroco della Parrocchia di S. Antonio a Montecatini Terme. Dice: fateci capire, dedicate brani del libro della Genesi a un prete??? Non stupitevi, il motivo esiste, e, a nostro giudizio, è più che valido. Quanto tempo ha impiegato il buon Dio a creare i cieli e la terra e tutto l'esercito loro? Sei giorni, e si riposò il settimo giorno. Don Alessandro, quello che nelle foto ha in testa un sombrero simil-Tex Willer, ha invece avuto bisogno di 66 gioni (due volte sei...) per inviarci otto foto e poche righe di commento alla edizione 2016 delle "Parrocchiadi", invenzione cultural-atletica capannesca (parecchi di voi sanno che Alessandro è il fratello del nostro indimenticabile Aldo, socio fondatore numero due di questa bella avventura dell'Archivio Storico dell'Atletica Italiana Bruno Bonomelli).

altParrocchiadi 2016 che gli inventori di "Sognando Olympia" decisero, mesi fa, di aggregare a tutte le altre manifestazioni del circuito. Con tanto di medaglia ricordo per tutti i partecipanti. "Certo - scrive il prete briccone - che la medaglia Sognando Olympia ha suscitato una notevole ammirazione...". Captatio benevolentiae, per farsi perdonare l'abissale ritardo.

Sei perdonato, ti vogliamo troppo bene, così come te ne vogliono tanti dei tuoi parrocchiani e dei giovani che ti circondano, nonostante i tuoi brontolamenti e incazzature. Noi siamo felici che il nostro sogno olimpico, vero, genuino, disinteressato, sia arrivato anche fra i tuoi ragazzi e i tuoi collaboratori, sul piazzale di quel gioiello architettonico che è la basilica di San Miniato al Monte e poi sulla pista del campo della gloriosa ASSI Giglio Rosso Firenze, cui Aldo dedicò parte della sua vita sportiva e culturale.

Una cosa è certa: come sempre ci ripeti tu....mai fidarsi dei preti!

P.S. - Nelle parole della Genesi:"...si riposò il settimo giorno...e benedisse il settimo giorno e lo santificò...". Citare due grandi atleti che si rifiutarono di gareggiare la domenica proprio per osservanza del precetto cristiano.

Ultimo aggiornamento Martedì 30 Agosto 2016 15:35
 
I dieci momenti di Rio che resteranno nella mia memoria: la scelta di Carlos Fernández Canet PDF Stampa E-mail
Lunedì 29 Agosto 2016 13:02

altAi XXXI Giochi Olimpici di Rio de Janeiro hanno presenziato quattro soci dell'A.S.A.I. Bruno Bonomelli: Franco Fava, giornalista del "Corriere dello Sport", Paolo Marabini, stesso mestiere alla "Gazzetta dello Sport", Carlos Fernández Canet, delegato IOC / IAAF alla informazione statistica per l'atletica, e Ottavio Castellini, nella stessa mansione operativa.

Su richiesta di un utente del nostro sito siamo stati sollecitati a compilare una nostra classifica dei dieci momenti, personaggi, situazioni, che maggiormente ci hanno colpito per consistenza tecnica, emozionato per situazione ambientale, apprezzato per spessore umano. Abbiamo girato la richiesta, il più solerte nella risposta è stato Carlos e qui di seguito troverete le sue scelte. State leggendo le opinioni di una persona che ha presenziato alle cinque ultime edizioni dei Giochi Olimpici: Sydney 2000, Atene 2004, Pechino 2008, Londra 2012 e Rio 2016. Vorremmo farne a meno, ma non si sa mai, meglio chiarirlo: ognuno di noi ha la sua sensibilità, la sua capacità di reagire emozionalmente, la sua competenza specifica di un determinato sport. Noi non dobbiamo compiacere a nessuno, ce lo hanno chiesto rispondiamo, a modo nostro, ognuno ha compilato in totale autonomia. Per dirla pirandellianamente: Così è (se vi pare).

Yo lo he visto asì, por Carlos Fernández Canet

-       Final del 400 de hombres. Con un record del mundo de Wayde van Niekerk basado en su extraordinario mantenimiento de la velocidad en los últimos 50 m.

-       Yohann Diniz. Por su descomunal esfuerzo, terminando octavo en una carrera en la que se tuvo que parar varias veces e incluso sufrió un desvanecimiento.

-       Final de pertiga de hombres. Gran competición y lucha entre Thiago Braz (que mejoró su marca personal en 10 cm) y Renaud Lavillenie.

-       Final de 10.000 de mujeres. Impresionante record del mundo de Almaz Ayana en la que fue la mejor carrera de la historia, con numerosos records de área y nacionales.

-       Final de 400 vallas de hombres. Cuatro hombres sub 48.00 con cuatro records nacionales.

-       4x100 de hombres. Demostración por parte de JPN del margen de mejora en esta prueba con un buen entrenamiento técnico de las entregas.

-       Salto de Longitud de hombres. Si bien las marcas no fueron extraordinarias, fue una competición muy disputada entre los cuatro primeros.

-       5000 de mujeres. Emotivo gesto de compañerismo entre Abbey D’Agostino y Nikki Hamblin tras la caída que ambas sufrieron durante las series clasificatorias.

-       Maratón de hombres. Superioridad incontestable del que sin duda es el mejor corredor de maratón del momento: Eliud Kipchoge. Este atleta ha estado entre los mejores desde 2003, cuando con 20 años ganó el 5000 del mundial de París.

-       Heptathlon. Además de la emocionante batalla entre Thiam y Ennis, hay que destacar el extraordinario nivel del salto de altura, con dos mujeres por encima de 1,98 (más que en la final).

-       800 de hombres. Segundo título olímpico para Rudisha que, en otra majestuosa carrera demostró ser un grande. 

Sin considerarlos mejores momentos, destacaría también los multimedallistas: 

-       Usain Bolt (100, 200, 4x100, tre ori)

-       Elaine Thompson (100, 200, 4x100, due ori, un bronzo)

-       Mo Farah (5000, 10.000, due ori)

-       Andre De Grasse (100, 200, 4x100, un bronzo, un argento, un bronzo)

Ultimo aggiornamento Mercoledì 31 Agosto 2016 12:57
 
Nuotata del cuore: medaglie ricoperte di un materiale speciale che si chiama solidarietà umana PDF Stampa E-mail
Sabato 27 Agosto 2016 16:04

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MADERNO - Sognando Olympia alla “Nuotata del cuore”. Nel segno della condivisione, della solidarietà e dell’inclusione sociale. Bracciata dopo bracciata. Entusiasmo, preparazione e cuore. Li hanno messi in campo i ragazzi disabili seguiti a Villa Zanardelli dal Centro di Fobap Anffas. Con le loro boe rosse,  affiancate da quelle bianche di cinquanta nuotatori, hanno percorso gli ottocento metri di lago tra l’antica villa e il bar Carta Bianca, alla curva della Frana. Questa la sintesi della 4ª Special Maderno Swimming, che rientra nel quadro delle manifestazioni aderenti al progetto multisport coordinato da un gruppo di amici gardesani, con il supporto di partner qualificati, quali GS Montegargnano e Circolo Vela Gargnano.

In acqua, con agonisti e semplici appassionati iscritti alla prova, si sono cimentati Giancarlo Ragnoli, Luca Bonzanini e Alessandra Beltramo, ospiti del Centro diurno disabili Villa Dalla Rosa e dell’Rsd di Villa Zanardelli di Fobap. Hanno nuotato affiancati dai loro istruttori-accompagnatori: Marco Pezzoli, responsabile del Centro; Laura Keller, educatrice, e il volontario Claudio Turina. Alessandra è stata seguita in canoa dal responsabile dell’Rsd, Valter Chiari, e dall’infermiera Federica Gatta. Puntuale la presenza del testimonial Federico Troletti, agente di Polizia e organizzatore di gare in acque libere. Nel suo palmares anche la traversata a nuoto solitaria del Garda da Riva a Rivoltella nel 2011: 54 km percorsi in 15h14’20”.

Alla fine premi per i ragazzi consegnati da Filippo Perrini, direttore generale Fobap. Raggiunto il traguardo di “promuovere una nuova sensibilità verso le persone in situazione di handicap – sottolinea Marco Pezzoli - rilanciando l’immagine della persona disabile che, attraverso l’impegno e la performance sportiva, diviene protagonista attiva nel proprio contesto di vita. Al tempo stesso a tutti coloro che hanno provato a mettersi in gioco sfidando prima di tutto se stessi, le proprie paure e i propri limiti”.

L’appuntamento, patrocinato dal Comune, è stato sostenuto da Asd GardaPanorama e Federico Troletti Team. Supporto dei Volontari del Garda per il pronto intervento e Guardia Costiera.

Ultimo aggiornamento Sabato 27 Agosto 2016 18:35
 
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