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I campioni raccontano la loro Olimpiade: Franco Fava e la storia di un minuscolo portachiavi del '72 PDF Stampa E-mail
Mercoledì 22 Giugno 2016 13:43

Sognando Olympia

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Non so di preciso cosa mi spinse quella mattina del 6 di settembre del 2015 a rimboccarmi le maniche e decidere finalmente di rimettere un po' d'ordine ai miei ricordi materiali che ancora straripavano disordinati nelle credenze e nelle cassapanche nella mia vecchia casa di famiglia a Roccasecca. Era stato nonno Cecco a collezionare con cura tutti gli articoli di giornale che mi riguardavano lungo tutti dagli anni ‘70. Tante targhe, coppe e anche qualche telegramma ingiallito, tra cui quello datato marzo 1968 a firma Vanni Carreddu (pseudonimo utilizzato allora da Vanni Loriga sul “Corriere dello Sport”) e indirizzato ad Antonio Vicini, capostazione a Roccasecca e per diletto collaboratore del quotidiano sportivo di Roma. Nel quale il giornalista chiedeva al ferroviere di seguirmi con particolare attenzione dopo il decimo posto al cross tricolore allievi di Viareggio. E' datato 4 aprile1974 invece il telegramma in cui un certo Giulio Andreotti, allora ministro della Difesa, si complimentava per il titolo mondiale militare di cross. <<Primo atleta europeo>>, recitava il testo indirizzato alle Fiamme Gialle di Ostia. Impolverati e ingialliti dal tempo, anche tanti cimeli di cui avevo perso memoria.

     Uno di questi ha la forma di un rombo. E' chiaramente un portachiavi di pessima qualità, di plastica trasparente ora logorata dal tempo, unito a una catenella ossidata. All'anello non è appesa nessuna chiave. (Chi volesse vedere l'oggetto descritto da Franco può entrare su questo indirizzo https://www.collezioneottaviocastellini.com/ultime-acquisizioni, n.d.r.). Ma il logo di colore azzurro chiaro su un lato e un numero impresso in rilievo sul nastrino Dymo sull'altro mi fanno fare un sobbalzo. Con la mente torno di colpo indietro di 43 anni. All'Olimpiade di Monaco 1972.

    Inaspettato tra le mie mani è tornato quel portachiavi di Monaco 1972. Allora c'era appesa la chiave del nostro appartamento, situato al terzo piano di Connolystrasse, nella palazzina della squadra italiana situata nel cuore del Villaggio atleti. Lo guardo e riguardo. E' solo un vecchio portachiavi. Ma non per me. I ricordi iniziano a rincorrersi veloci. A quella mattina di sole, sempre del 6 settembre, del 1972. Mi rivedo con i Ray-ban correre fuori dal Villaggio per la mia razione di chilometri quotidiana prima di tornare a Roma, dove papà mi attendeva in aeroporto con la Prinz Nsu4 per riportarmi a casa.

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Ultimo aggiornamento Giovedì 23 Giugno 2016 07:01
 
Marco Martini ci racconta una bellissima favola moderna che ha come protagonisti due giganti PDF Stampa E-mail
Giovedì 16 Giugno 2016 17:05

i campioni della simpatia

Marco Martini è l'incarnazione vivente della Regola dei Benedettini che suggerisce "ora et labora". Quanto preghi il nostro vicepresidente non lo sappiamo, è parte della sfera intima di ogni persona credente, ma quanto lavori è sotto gli occhi di tutti. O meglio: di qualcuno solamente, perchè quello che vi presentiamo adesso lo hanno visto pochi fortunati. E per dirla proprio tutta, siamo in debito con il nostro Marco per il ritardo con cui presentiamo questo suo nuovo lavoro. Altri, forse, scriverebbero "la sua ultima fatica", ma, avendo letto le 144 pagine escludiamo che Marco abbia fatto fatica a scriverle, al contrario si deve essere divertito. Gli è stato lieve il lavoro perchè l'argomento riguarda la storia di due atleti, due campioni, che Marco ha sempre ammirato, non tanto per le molte medaglie e  le tante vittorie che hanno dato gloria all'atletica italiana, ma soprattutto per la componente umana, fatta di amicizia senza riserve, di rispetto, di sostegno reciproco, e di tanto altro ancora. Ma li vogliamo dire 'sti due nomi? Non ce ne sarebbe bisogno, vista la copertina (fate click sopra e si ingrandisce) che troneggia sopra queste righe, ma suona bene anche alle nostre orecchie dire Giuseppe "Beppone" (come lo chiamava l'officiante del bello scrivere di allora, Gianni Brera) Tosi e Adolfo "Dolfo" (così chiamato in famiglia) Consolini. Titolo più bello Marco non poteva inventarsi:"I campioni della simpatia".

Due brani che meritano di essere ripresi. Davanti al feretro dell'amico, Beppone quasi parlando a se stesso, riflette:"In tanti anni di carriera trascorsi praticamente insieme, non abbiamo mai avuto un litigio. Siamo stati vicini l'uno all'altro reciprocamente, con affetto, ognuno prodigo di consigli per l'altro, disinteressatamente". Riferisce un cronista...a caso:"...gli sportivi videro quanto possano la generosità e la lealtà di un atleta autentico. Beppone Tosi corse a misurare con i suoi passi adusati la distanza; scosse il tondo rosso faccione quando fu arrivato a cinque, e senza attendere conferme si avvicinò al suo grande amico e gli mollò una pacca gioiosa. È il record del mondo, gridò! Consolini era incredulo, pareva non volesse convincersi". Gazzetta dello sport, 11 ottobre 1948, Gianni Brera. Era record del mondo!

È un gran libro di atletica, credeteci, perchè dentro ci sono tutti gli ingredienti: gli uomini e le loro vicende, gli uomini e le loro vittorie (e sconfitte), i dati precisi e meticolosi patrimonio del nostro sport (ancora per quanto vista la generazione di barbari che si avvicina alle porte della nostra cittadella?), le immagini di un tempo indimenticabile. Tosi - Consolini, Consolini - Tosi. Dice il titolo di un giornale riprodotto in copertina "quasi come dire Bartali - Coppi", ma mentre i due ciclisti la famosa borraccia se la scambiarono forse una volta soltanto, i due discoboli vivevano il loro essere grandi atleti con la semplicità della gente della terra: uno scendeva dalle pendici del Monte Baldo, riviera veronese del lago di Garda, l'altro aveva avuto i natali in pianura, a Borgo Ticino. Vogliamo cambiare il nostro giudizio: questo non è un gran libro di atletica, questo è un bellissmo libro che racconta una bellissima favola.

Se quelli che hanno qualche responsabilità nello sport, a qualsiasi livello, vedessero un poco più in là della punta del loro naso (ammesso, e non ne siamo sicuri, che arrivino fin lì), dovrebbero far distribuire questo libro ovunque: nelle società, durante le gare, regalarlo, farlo leggere, portarlo nelle scuole, la favola già esiste, serve raccontarla solamente, magari per immagini, in cartoni animati. Ne abbiamo così bisogno, davanti a una atletica sguaiata, maleducata, arrogante, animalesca. A Roma durante la recente competizione internazionale di marcia ci ha colpito la volgarità di un paio di Paesi sudamericani che hanno fatto scrivere il nome della loro Nazione sul culo (sì, avete capito bene, sul culo) delle ragazze. Lo sappiamo tutti, no? Già la marcia ha questo andamento che molti definiscono "sculettante", ed ecco allora i geni della pubblicità: che cosa c'è di meglio delle chiappe? Non ci rivolgiamo ai dirigenti, meglio lasciarli perdere, ma i genitori perchè non si ribellano a questa oscenità cui sono esposte le loro figlie? Oppure ancora, visto che parliamo di discoboli, quella stomachevole comparsata di un tale che, per festeggiare i suoi successi, riduce in brandelli la maglietta della sua squadra nazionale. Signora Merkel, quando si deciderà a chiamare il giovanotto e invitarlo a smetterla, pena una bella denuncia per oltraggio alla bandiera nazionale? O meglio l'esclusione a vita dalla stessa squadra. Beppe e Adolfo la maglia azzurra la ripiegavano con la massima cura, con amore, e la mettevano in valigia.

Leggetela, fatela leggere, questa favola. Serve il modesto esborso di 20 Euro, tutto compreso, come contributo alla striminzita cassa della A.S.A.I.Bruno Bonomelli. Aprite la voce "Benvenuti in ASAI" e trovate le coordinate per l'invio; indicate solo Tosi-Consolini, come causale.

Ultimo aggiornamento Mercoledì 04 Gennaio 2017 17:31
 
Nuova edizione delle liste italiane di ogni tempo con gli aggiornamenti al giorno 1 giugno 2016 PDF Stampa E-mail
Lunedì 06 Giugno 2016 13:35

Dando seguito alla decisione della nostra ultima Assemblea e, soprattutto, grazie alla disponibilità dei nostri laboriosi soci Enzo Sabbadin e Enzo Rivis, presentiamo una nuova edizione delle liste italiane di ogni tempo, innovazione che il nostro sito ha introdotto a partire da metà dello scorso anno, dopo tre edizioni, una cartacea e due su supporto informatico (1996, 2002 e 2008). I dati che pubblichiamo oggi sono aggiornati al 1° giugno 2016.

Può essere utile rinfrescare la memoria sull'uso che può farne l'utente appassionato di statistica. Nella colonna di sinistra della copertina del nostro sito l'utente trova una rubrica che recita "Liste italiane di ogni tempo" con due sottotitoli "Uomini", "Donne" , dove sono pubblicate le liste degli atleti/atlete italiani di ogni tempo, che vanno ad affiancare quello storiche compilate e aggiornate da Marco Martini, in altra Sezione. Piccola guida alla lettura: troverete per tutte le attuali discipline olimpiche, e in aggiunta 3000 metri - mezza maratona - marcia 10 mila metri - giavellotto vecchio modello, i / le migliori 40 atleti/e, e le migliori 20 prestazioni. Evidenziati in rosso/giallo i risultati ottenuti nel 2016; performances indoor e record personali in pista coperta sono in calce ad ogni disciplina. Chiunque, dopo averle consultate, avrà dei rilievi da fare, o apportare aggiornamenti, o correggere qualche dato del passato, sia tanto gentile di farle avere direttamente ai due compilatori ai loro indirizzi di posta elettronica  Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.  e Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.

NEW - On the left site of this page you can find a new section "Liste italiane di ogni tempo - Uomini - Donne". It is a compilation of the Italian All-time Lists, Men & Women, compiled by the two ASAI members Enzo Sabbadin and Enzo Rivis. The Lists (40 athletes, 20 performances for each event) are updated as of June 1, 2016 / Listas italianas todos tiempos: el link en la columna de la izquierda de esta misma pagina/ Listes italiennes de tous le tempes: hommes, femmes

Ultimo aggiornamento Martedì 05 Luglio 2016 16:42
 
Rassegna stampa: la nuova sede ASAI in una notizietta sul "Giornale di Brescia" PDF Stampa E-mail
Giovedì 02 Giugno 2016 16:11

Trovate qui allegato un ritaglio del "Giornale di Brescia" con una notizietta che riguarda la nuova sede sociale dell'Archivio Storico dell'Atletica Italiana Bruno Bonomelli, che trova ospitale dimora nella "Collezione Ottavio Castellini", a Navazzo di Gargnano, sul lago di Garda.

Ultimo aggiornamento Giovedì 02 Giugno 2016 17:11
 
La "Lettre" di giugno della Commissione Storica francese disponibile sul sito www.cdh.athle.com PDF Stampa E-mail
Mercoledì 01 Giugno 2016 13:00

Primo del mese, primo appuntamento con la "Lettre" dei nostri amici transalpini. Gilbert Rossillo ci ha spedito la consueta telegrafica nota per invitarci a leggere i nuovi lavori storico-statistici da loro compilati:

Bonjour à toutes et à tous,  
A​u nom de la Commission Documentation et Histoire de la Fédération Française d'Athlétisme, j'ai le plaisir de vous adresser la 56è ​lettre mensuelle d'information avec son traditionnel résumé des études réalisées ou mises à jour au cours du mois de mai que vous pouvez consulter plus en détail via le lien suivant : https://cdh.athle.com/



Richiamiamo l'attenzione dei nostri utenti sull'articolo di apertura di questo 56esimo numero della "Lettre". Roba antica, datata 1896, l'anno dei primi Giochi Olimpici. Leggete, se volete, quello che scrive Luc Vollard.

 

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En créant la liste officielle des records du monde en 1913, l’IAAF a reconnu quelques performances antérieures mais n’était pas remontée jusqu’aux origines de notre sport. Cependant, la chronologie qu’elle publie tous les quatre ans contient des résultats officieux qui ainsi ne sombrent pas dans l’oubli. Ceci concerne plusieurs Français et les premiers sont Pierre Merlin, Fernand Meiers et Michel Soalhat. Ce dernier y figure même à quatre reprises en débutant par le 1500 en 4’16’’2/5 le 26 mai 1895 alors qu’il n’a que 19 ans.
Mais c’est avec le 1000 m qu’il va marquer l’athlétisme de son empreinte. De retour sur la piste en herbe de la Croix-Catelan le 13 juin, il réalise 2’42’’0 et améliore les 2’43’’0 du Hongrois Gyula Malcsiner. Le printemps 1896 lui réussit tout autant avec 2’38’’3/5 le 10 mai et c’est au solstice d’été qui va réaliser son plus grand exploit. Toujours dans la verdure du bois de Boulogne, le Grand Prix de Paris permet au jeune néo-racingman de confirmer sa forme  éblouissante alors qu’il a déjà remporté les titres de champion de France de cross-country en février et du 4000 m steeple en avril, soit ses cinquième et sixième titres de sa jeune carrière. Ce 21 juin, il devance son équipier Félix Bourdier, autre grand pionnier de notre sport et descend le chronomètre à 2’38’’0 !
Il remportera encore le 800 m aux championnats de France, quelques jours plus tard, confirmera son titre en cross l’hiver suivant puis connaîtra une éclipse de quelques saisons avant de revenir sur le devant de la scène en 1904 pour le doublé 800 m / 1500 m avec un nouveau record de France sur la plus longue des distance. Il renouvèlera l’exploit en 1905 et connaîtra son unique sélection à l’occasion des Jeux Olympiques officieux d’Athènes en 1906. Appelé sur le front durant la Grande Guerre avec le 317ème Régiment d’Infanterie, il trouvera la mort dans les combats de la Marne le 01 octobre 1915. (Crédit photo Gallica – arrivée du Grand Prix de Paris 1906).
 

Rédacteur : Luc Vollard
 

Ultimo aggiornamento Mercoledì 01 Giugno 2016 15:16
 
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