Len Lewis ci ha inviato il primo catalogo 2016 di "second hand books" di atletica e Giochi Olimpici |
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Thursday, 11 February 2016 10:10 |
Len Lewis, gallese specializzato nella ricerca e vendita di libri di atletica e di Giochi Olimpici, antichi o di seconda mano, ci ha fatto avere il suo primo catalogo del 2016 che contiene qualche novità. C'è una bella scelta di libri di statistica da parecchi Paesi del mondo, biografie di atleti, storia dei Giochi, riviste, ritagli di giornali. Un vasto panorama nel quale qualsiasi appassionato di atletica può trovare qualche libro interessante per arricchire la sua collezione. Len è disponibile anche a fare delle ricerche mirate a qualche pubblicazione specifica, senza impegno finale di acquisto. Se ordinate qualcosa fate riferimento alla A.S.A.I., Len potrebbe avere un occhio di riguardo sui prezzi dei vostri acquisti. / This is the new version of the second hand books catalogue we received from Len Lewis (U.K.): many interesting pieces for statistics, biographies, Olympic Games, coaching, etc. This is his e mail address
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Last Updated on Thursday, 11 February 2016 09:21 |
Quel birbante di Ettore Capucci: storia di uno sprinter molto più veloce di bocca che di gambe |
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Sunday, 07 February 2016 08:00 |
Sapete quante volte ci siamo imbattuti in "casciaball " (dialetto milanese) che cercavano di convincerci che "loro, da giovani, avevavo tirato il peso a..., saltato..., corso...", sparando tempi e misure che, a quel tempo, sarebbero state perlomeno da primato nazionale. E via cantando, una malattia diffusissima. Ricordiamo due episodi in particolare, che riguardano due giornalisti: uno si inventò di sana pianta un risultato e minacciò querele, denuce, avvocati, poi mai visti, perchè il suo risultato non figurava nelle liste italiane. Un altro, povero meschino, per inseguire le "balle" senili di un bilioso ex atleta, scrisse perfino (su uno dei due quotidiani bresciani) che la performance - piazzamento o risultato che fosse - era stata fatta da questo signore nientepopodimeno che ai Giochi Olimpici di Buenos Aires del...! Come noto a tutti, i famosi Giochi Olimpici di Buenos Aires! Ma se ne potrebbero raccontare a migliaia, e talvolta abbocca anche gente seria. Le famose frottole metropolitane, come si definiscono, pensate a quante ne corrono oggi attraverso l'aria grazie a Internet, ai milioni di siti incontrollabili, ai megalomani che ci scrivono.
Per questo il "Metodo Martini" di scavare, investigare, osservare con il microscopio, selezionare, e sfoltire le favole, rimane l'unico valido. Ed è proprio il nostro vicepresidente che ci propone una bella storia di tanto tempo fa, primi anni del Novecento. Con queste nuove ricerche viene ridimensionata la figura di Ettore Capucci, residente a Edinburgo, ritenuto il nostro miglior velocista di quegli anni. Non resta che leggere la documentatissima ricostruzione fatta da Martini, per rendersi conto che Sor Capucci velocista era ma non cosí veloce come voleva far credere in giro.
«Per la storia dell’atletica laziale il più importante tra i "pro" fu però Ettore Capucci. Nato a Roma, emigrò ragazzo in Gran Bretagna, e vi si fermò poi per lavorare come cameriere in un albergo di Edimburgo.» Le prime notizie sulla sua attività professionistica riguardano l’anno 1902. Non alto di statura, tutto nervi, longilineo ma ben strutturato, era a Roma sul finire del 1904. «Al Club Sportivo Virtus si era saputo che era nella Capitale. Qualcuno fra i dirigenti si incaricò di andarlo a cercare, di parlargli e di condurlo in Piazza d’Armi. Fu stabilito ch’egli sarebbe venuto alla sera, e che sul Viale delle Milizie si sarebbe misurato con qualcuno, così, alla meglio. La notizia aveva dilagato. Un gruppo di sportsmen e di curiosi si era addensato in quel luogo. Si spogliò all’aperto, si mise le scarpette a punta, già note a Roma, e suscitò la prima meraviglia quando volle sgranchire le gambe, e partendo da un impeccabile all-four, balzò via agilissimo a grandi falcate… Fu Alberto Mesones che accettò la prova del fuoco. Capucci lo collocò 5 metri avanti, e al colpo di pistola partì come una freccia, tutto raggruppato, con una sincronicità di movimenti impressionante. A 30 metri dalla partenza Mesones era raggiunto e passato in tromba». Per la cronaca, Mesones nella prima metà dell’ottobre 1904, aveva vinto il campionato sociale a punti della Virtus, giungendo 2° sulle 100 yards dietro Giulio Sarrocchi.
Nella foto: la riproduzione della pagina del settimanale "La Stampa Sportiva" con l'articolo di Alberto Mesones sulle "imprese" britanniche di Ettore Capucci
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Last Updated on Wednesday, 10 February 2016 15:26 |
La "Lettre" di febbraio della Commissione Storica francese disponibile sul sito www.cdh.athle.com |
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Saturday, 06 February 2016 10:15 |
Bonjour à toutes et à tous,
Au nom de la Commission Documentation et Histoire de la Fédération Française d'Athlétisme, j'ai le plaisir de vous adresser la 52è lettre mensuelle d'information avec son traditionnel résumé des études réalisées ou mises à jour au cours du mois de janvier que vous pouvez consulter plus en détail via le lien suivant : cdm.athle.com/
Da leggere, tra l'altro, questa breve storia dell'atletica francese in pista coperta, scritta da Luc Vollard.
La pratique de l’athlétisme en salle a réellement pris son essor en France à partir de 1954 et dès 1963, les premiers critériums nationaux sont organisés. Ils deviennent de véritables championnats de France en... 1972, et c’est à Grenoble que le baptême a lieu, les 12 et 13 février, sur l’anneau à quatre couloirs de 166,60 mètres, le sprint court se déroulant au milieu sur 50 mètres. 150 athlètes sont présents et ce n’est pas encore la foule des grands jours dans les tribunes avec 300 entrées payantes le samedi et 700 le dimanche. Il faut dire que de nombreux ténors de notre athlétisme manquent à l’appel comme les médaillés européens de l’été précédent, Nallet, Villain et Wadoux, mais aussi Fenouil, Sarteur, Pani, Beer, Bambuck ou Dufresne.
Quelques belles performances seront cependant réalisées à commencer par Yves Brouzet au lancer de poids. Le colosse du Stade Français est d’ailleurs en grande forme puisqu’il a réussi 19m88 quelques jours auparavant à Berlin et il domine cette fois-ci la concurrence nationale avec 19m48. On tient assurément là notre premier lanceur à plus de vingt mètres, distance sur laquelle Pierre Colnard aura buté malgré une très longue carrière.
Colette Besson montre également un très net regain de forme en dominant le 400 m et sa rivale Nicole Duclos dans l’excellent temps de 53’’6 à huit dixième de la meilleure performance mondiale. On pense alors qu’elle fera mieux aux prochains championnats d’Europe, également prévus à Grenoble, ce qui ne sera pas le cas mais Jacky Boxberger aura par contre bien préparé son coup avec un 1500 m tactique, facilement dominé.
Surprise en revanche sur 50 m haies, où le faux départ de Philippe Bunel surprend Guy Drut qui reste dans ses starting-blocks alors que les quatre autres finalistes partent et ne sont pas rappelés. La course sera recourue mais pour une autre raison, Noé et Malrieu ayant recours à un barrage pour être départagé. Et on aura aussi noté l’émergence de Jean François Bonhème à la longueur, l’aisance de Francis Gonzalez, la constance de Sylvie Telliez et la victoire dans lendemain de Michel Limousin sur 50 m (Crédit photo Miroir de l’Athlétisme). Rédaction : Luc VOLLARD
Nella foto Yves Brouzet, pesista enorme, 1.98 x 150 kg. Nato a Béziers, morto a Grenoble, all'età di 45 anni. Primo pesista francese oltre i 20 metri. Sei titoli nazionali al coperto e quattro all'aperto. Suo figlio, Olivier, 2 metri e 4 di statura, è stato un eccellente giocatore di rugby, nel ruolo di seconda linea. Soprannominato "La Brouze", dal 1994 al 2003 ha vestito 72 volte la maglia della Nazionale francese.
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Last Updated on Saturday, 06 February 2016 10:56 |
Tre eccezionali cimeli provenienti dalla Collezione della famiglia di Emilio Lunghi per il sito ASAI |
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Tuesday, 02 February 2016 08:54 |
Vi abbiamo raccontato recentemente della uscita di un nuovo libro di Edoardo Giorello e di Angela Cartesegna sulla progressione dei primati liguri, libro presentato tre settimane fa a Genova. Occasione per incontrare amici del nostro "piccolo mondo antico". Occasione anche per allacciare rapporti con persone che possono aiutare a crescere questa nostra struttura e la sua finalità primaria (Archivio), e, al tempo stesso, offrire nuovo materiale al nostro spazio Internet. A Genova, ci si è presentata una occasione imperdibile: abbiamo visto sul libro che si presentava alcune riproduzioni che subito hanno attirato il nostro interesse. Soggetto: Emilio Lunghi, uno dei più grandi atleti che abbiamo avuto. Grazie alla cortesia di Edoardo e Angela, che ci hanno fatto da ambasciatori, abbiamo chiesto a Giorgio Lunghi, pronipote dell'Emilio campione, se ci concedeva l'onore e il piacere di pubblicare tre documenti davvero eccezionali. Immediata la riposta positiva, e di questo ringraziamo la famiglia Lunghi e coloro che ci hanno aiutato.
Con l'occasione desideriamo ricordare a tutti quelli che leggeranno queste righe che nello spazio "Momenti di Storia", "Le ricerche di Marco Martini", potrete leggere "La biografia di Lunghi" scritta dal nostro storico che di Lunghi è sempre stato un convinto ammiratore. La documentazione di questo articolo è in puro "stile martiniano", vale a dire accuratissima. Se poi qualcuno ha qualcosa da aggiungere, si faccia avanti, il nostro vicepresidente ne sarà ben lieto.
Rara immagine di Emilio Lunghi in divisa della Regia Marina Italiana; a partire da destra è il milite con la bicicletta a mano e si distingue perchè è il più alto di tutti!
Copia del telegramma spedito dallo stesso atleta da New York dove era rientrato da Montreal alcuni giorni dopo aver stabilito il primato mondiale delle 880 yards (804,472 metri) con 1:52 4/5. Lughi aveva corso e vinto la gara durante i Campionati canadesi sulla pista AAA Grounds, il 15 settembre 1909, dopo una bella lotta con lo statunitense Frank Riley, più distante il canadese Henri Hébert. Solo come curiosità si notino gli svarioni nel telegramma: New scritto con la doppia v, ropmendo invece di rompendo e mezzomigho invece di mezzomiglio.
Qui sotto: la carta d'identità rilasciata, in occasione dei Giochi Olimpici del 1924, dal Comitato Olimpico Francese a Emilio Lunghi come "officiel", documento che equivale a quello che oggi chiamiamo "accredito". In basso, a destra, si legge distintamente la firma del presidente del Comitato Olimpico Francese: Justinien Clary. Nei Giochi del 1900 vinse la medaglia di bronzo nel tiro dalla fossa olimpica, fu il fondatore della Federazione internazionale di tiro sportivo, ma, soprattutto, l'ideatore (presentò la proposta durante il Congresso CIO a Losanna nel 1921) dei Giochi Olimpici invernali: la prima edizione si celebrò a Chamonix nel 1924.
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Last Updated on Friday, 05 February 2016 08:55 |
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