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I soci dell'Archivio Storico rendono omaggio alla memoria di Adolfo Consolini a Costermano PDF Print E-mail
Wednesday, 23 December 2015 10:23

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Domenica scorsa, in occasione dell'anniversario della morte di Adolfo Consolini, avvenuta il 20 dicembre 1969, i soci Encarnacion Tamayo Nevado, Rosa Valzelli, Alberto Zanetti Lorenzetti e Ottavio Castellini, sono saliti al cimitero di Costermano, un bel borgo fra le sponde del lago di Garda, costa veronese, e le falde del Monte Baldo, dove il grande atleta italiano nacque - nel 1917, dunque il centenario si avvicina - e dove ha trovato sepoltura. Il sobrio monumento che lo ricorda si trova al centro del camposanto dominato dal busto bronzeo opera dello scultore reatino Dino Morsani, che altre opere a soggetto atletico ha scolpito e disegnato, alcune per il meeting di Rieti del nostro amico e socio Sandro Giovannelli.

I nostri soci hanno deposto una corona di alloro sulla tomba di "Dolfo", come tutti i suoi compaesani hanno sempre chiamato il campione olimpico di Londra 1948. Sul marmo del sarcofago una semplice scritta "Adolfo Consolini Discobolo", scritta che fu ripresa sulla copertina di un piccolo libro curato dalla Amministrazione Comunale di Costermano nella ricorrenza del decimo anniversario della scomparsa. Con questo semplice gesto, i soci A.S.A.I. hanno voluto riprendere una consuetudine che per anni ha visto salire al cimitero di Costermano alcuni componenti della Associazione Azzurri d'Italia, in particolare il campione olimpico Pino Dordoni, che di Consolini era fraterno amico, il grande ciclista Fiorenzo Magni e parecchi altri athleti che hanno onorato la Maglia Azzurra.

Last Updated on Monday, 28 December 2015 10:05
 
Addio a Gabre Gabric Calvesi, bresciana di Dalmazia PDF Print E-mail
Thursday, 17 December 2015 08:57

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L’atletica italiana l’aveva festeggiata poco più di un anno fa, quando aveva raggiunto il traguardo dei cento anni di vita. Era una delle figure più interessanti dell’atletica femminile italiana, autrice di una carriera lunghissima da discobola.

Prese parte alle Olimpiadi di Berlino del 1936 ed a quelle di Londra del 1948, per poi ottenere nel 1950 una seconda presenza ai Campionati d’Europa. Quattro titoli italiani, più di venti presenze in Nazionale, otto volte primatista italiana riassumono la sua storia da atleta, alla quale seguirono le attività di allenatrice e di giornalista pubblicista.

Nel 2011 era stata premiata a Roma con Ottavio Missoni in una iniziativa che ha voluto ricordare le origini dalmate di molti campioni, ma, all’indomani della Seconda Guerra mondiale, Gabre divenne bresciana d’adozione, avendo sposato il prof. Sandro Calvesi. Il matrimonio della figlia Lyana con Eddy Ottoz ha dato vita ad una “dinastia” di ostacolisti che è ben nota.

Poco dopo aver festeggiato in ottime condizioni fisiche e soprattutto di lucidità il secolo di vita, iniziarono i primi segni di declino che si sono aggravati negli ultimi giorni, costringendola al ricovero nel nosocomio Poliambulanza di Brescia, dove è spirata.

Come è insito nella vocazione storica di questo sito, uniamo a queste poche righe di ricordo della signora Gabre - che ha partecipato per anni a fianco del nostro segretario Alberto Zanetti Lorenzetti alla gestione della società Atletica Brescia 1950 - due documenti "d'epoca". Nella foto: siamo negli anni dell'immediato Dopoguerra al Campo di atletica di Brescia, quando arrivavano grandi campioni dall'estero: qui la signora Gabre fa le presentazioni di Fanny Blankers Koen - nominata Atleta del Secolo nello IAAF Gala del 1999 - allo sprinter Tonino Siddi, che copre parzialmente il quattrocentista bresciano Gino Paterlini. Alleghiamo anche un singolare testo, pubblicato nel libro dedicato all'Atletica Brescia e scritto da Alberto Zanetti Lorenzetti: riproduce l'articolo-profilo che Sandro Calvesi dedicò alla moglie Gabre prima dei Giochi Olimpici di Londra 1948 sulle pagine del quotidiano "Giornale di Brescia".

Last Updated on Thursday, 17 December 2015 10:26
 
Gabre Gabric Calvesi ha preso congedo per sempre dalla amata pedana del lancio del disco PDF Print E-mail
Wednesday, 16 December 2015 16:26

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Dopo aver doppiato il traguardo dei cento anni lo scorso anno e celebrato i 101 il passato 14 ottobre, ha concluso la sua vita terrena Gabre Gabric Calvesi, una fra le più conosciute e longeve atlete italiane. La signora Gabre si è spenta ieri a Brescia, la città dove aveva speso gran parte della vita, con il marito il professor Sandro Calvesi, il tecnico rimasto famoso nel mondo per aver allenato alcuni fra i migliori atleti italiani e stranieri degli Anni '60 e '70. Atleta poliedrica aveva spaziato in molte discipline, con preferenza per i lanci e per il lancio del disco in particolare, tanto da partecipare a due edizioni dei Giochi Olimpici (1936 e 1948) e a due Campionati d'Europa (1938 e 1950). Fu allenatrice alle società fondate dal marito, la più conosciuta la Atletica Brescia 1950, della quale è stata anche dirigente per decenni. Madre di due figlie, una delle quali, Lyana, andò in sposa a Eddy Ottoz, atleta-capolavoro di Sandro Calvesi. A loro volta genitori di Patrick e Laurent, continuatori della tradizione atletica della "stirpe". La signora Gabre non aveva dimenticato la passione per i lanci, tanto che, già 95enne, ottenne quattro primati mondiali Masters; al suo attivo anche cinque partecipazioni ai Mondiali Masters e a un Campionato d'Europa. Sulla figura di Gabre Gabric Calvesi torneremo nei prossimi giorni. La camera ardente è stata allestita alla Poliambulanza di Brescia.

Last Updated on Thursday, 17 December 2015 09:03
 
Carlo Amande, artigliere nella Grande Guerra '14 - '18, per un giorno soldato - marciatore a Genova PDF Print E-mail
Friday, 11 December 2015 09:40

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Qualche tempo fa, anzi parecchio tempo fa ad essere corretti, abbiamo ricevuto una e mail dal signor Valter Musso, messaggio che, per colpa di quel pelandrone del redattore di questo sito, è rimasta giacente senza il seguito che avrebbe dovuto avere. Ma adesso il maldestro cerca di rimediare, anche perchè l'argomento è di quelli che calzano come un guanto alla nostra ragione di esistere come Archivio Storico dell'atletica italiana: correggere imprecisioni, recuperare materiale, pubblicarlo. Anzitutto leggetevi il messaggio del signor Musso, il quale ci scrisse:

"Con la presente, in considerazione del mio mancato invio della precedente richiesta, torno a segnalare quanto Le avevo già precedentemente segnalato con il testo che erroneamente non Le ho trasmesso. Mi sto interessando quale parente superstite di una richiesta avanzatami da mio cugino, Dr. Amande Sebastiano, di 85 anni, con handicap motori e limiti nell'uso di mezzi elettronici (quasi come me). Mio cugino è figlio di Amande Carlo che il 14 luglio 1918 ha partecipato ai Campionati Sportivi del Corpo di Armata di Genova, risultando primo classificato nella specialità "10 Km Marcia". Mio cugino conserva come una reliquia il trofeo attribuito al padre in detta manifestazione. Purtroppo ha rilevato attraverso la lettura di quanto pubblicato in Internet da ASAI che il primo classificato risulta tale Carlo Arnandi anziché il vero vincitore tale Carlo Amande. Chiedo il suo aiuto per la rettifica e per la buona pace di mio cugino che mi incarica di ringraziarLa molto del Suo interessamento. Le recenti testimonianze anche televisive sul Centenario della Grande Guerra imprimono ulteriore significato alla richiesta qui rappresentata. La ringrazio ancora anticipatamente per quanto potrà fare e Le invio i miei migliori saluti".

Ed ecco la nostra risposta. "Egregio signor Musso, grazie per questa precisazione. Adesso le faccio una proposta: lei mi manda una foto del Trofeo, noi pubblichiamo la notizia. Potrebbe sembrarle un piccolo ricatto, no, fa parte del nostro spirito di ricerca e di completezza. Noi la sua precisazione la pubblichiamo in ogni caso, ma con il corredo della foto del Trofeo facciamo un figurone. Ci aiuta?  Altra richiesta: per caso, i familiari hanno conservato qualche foto, ritaglio di giornale o di pubblicazione di Guerra? Foto del signor Carlo in divisa, per esempio? Se ci fosse qualcosa, faccia delle copie e me le faccia avere".

Il signor Musso non perde tempo, va a Genova (lui abita a Savona) a visitare il cugino, fa fotografie di tutto il materiale disponibile su Carlo Amande e ce le invia. E oggi siamo orgogliosi di presentare tutta questa preziosa documentazione ai nostri soci e ai nostri utenti, documentazione che il dott. Sebastiano Amande, che esplicò la sua attività professionale come Direttore Emerito della prestigiosa Civica Biblioteca del Comune di Savona, conserva con devozione per la memoria di suo padre. Proprio per questo motivo rivolgiamo un invito ai nostri utenti a non utilizzare in altre pubblicazioni queste immagini che sono state prestate all'ASAI con questo fine preciso e unico. Al signor Sebastiano Amande e al signor Valter Musso il nostro vivissimo ringraziamento.

La documentazione comprende: il Foglio di congedo illimitato "per smobilitazione", datato novembre 1920, del soldato Carlo Amande, 19° Reggimento Artiglieria, con una nota che recita "durante il tempo passato sotto le armi ha tenuto buona condotta e ha servito con fedeltà e onore"; il foglio con l'indicazione delle indennità di viaggio in treno da Firenze a Savona (Lire 10,25); due belle foto del signor Amande Carlo, una con firma autografa; e infine la graziosa statuetta. dono della "Gazzetta dello Sport" con la dicitura Corpo d'Armata di Genova 1918. Tutte le foto possono essere ingrandite cliccando sopra ad ognuna.

Last Updated on Friday, 11 December 2015 15:23
 
Nuova edizione delle Liste italiane femminili 1927 con aggiunte di inediti risultati di quell'anno PDF Print E-mail
Wednesday, 09 December 2015 09:30

Nella sezione "Liste italiane 1921 - 1927, donne" pubblichiamo un aggiornamento di risultati inediti che il nostro socio biellese Bruno Cerutti ha segnalato a Marco Martini, compilatore delle liste storiche riservate alle ragazze, e non solo quelle. Un nuovo contributo di arricchimento a queste compilazioni frutto di pazienti ricerche su giornali e pubblicazioni locali, in questo caso in Piemonte. Ce ne fossero tanti con questa passione per l'"archeologia statistica" del nostro sport. Alla faccia delle ridicole affermazioni del tipo "chi non conosce la propria storia non ha futuro". Basta volerlo, e far meno chiacchiere.

Last Updated on Wednesday, 09 December 2015 14:49
 
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