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Nel Dizionario Marabini sessant'anni di storia dell'Atletica Bergamo '59 PDF Stampa E-mail

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“…(1965, 1980 – 1984) – Mezzofondo, poi dirigente e vicepresidente. Archiviata la breve carriera agonistica, è entrato nei quadri dirigenziali poco più che ventenne, occupandosi in particolare di statistica e di comunicazione, anche nelle vesti di giornalista, sulle colonne prima di BergamoOggi e poi della Gazzetta dello Sport. Arrivato sino alla vicepresidenza, è uscito dalla società nel gennaio 2013”.

Questo scrive lui di lui, nell’elenco delle persone il cui cognome inizia con la lettera “M”. «Il lui», tradotto in italiano «egli», è Paolo Marabini, del quale diciamo noi, visto che non lo ha detto lui nella sua breve biografia, che è stato uno dei primi soci che ha aderito al nostro Archivio Storico, insieme alla sua indimenticabile zia Bice, per tutti Bicetta. Un anno organizzò pure un fior di Assemblea annuale in un albergo della sua città. E, da qualche anno, fa parte anche del nostro Consiglio Direttivo. Ma non della sua ricca biografia vogliamo parlare, ma di un suo lavoro compilatorio che ci è stato recapitato con la posta di ieri. Sulla copertina un numero 60 seminascosto da due lettere stilizzate, A e B, e sotto un semplice e lineare Atletica Bergamo 1959. In conclusione, per festeggiare i sessant’anni di vita della società bergamasca si è stampato questo dizionario, un «Chi è e chi è stato» nei sei decenni di vita. Anche la struttura è esattamente quella del dizionario, dalla lettera A (il primo è Bruno Abati) alla Y (chiude Avenir Yzeraj). E un lavoro così a chi si poteva chiedere se non a Paolo Marabini, che pure da sei anni non fa più parte della società? Un paio di mesi fa, questo nostro sito pubblicò un articolo celebrativo dell'anniversario proprio a firma di Paolo.

L’abbiamo sfogliato, del libro parliamo, se non altro per la curiosità di ritrovare nomi e cognomi di persone, non solo atleti, che abbiamo conosciuto. Dopo il dizionario, alcune pagine dedicate agli albi d’oro: tutti coloro che hanno vestito la maglia azzurra, le medaglie nelle grandi manifestazioni, i titoli italiani, gli scudetti, i primatisti nazionali, i risultati internazionali.

Un libro essenziale, senza sbrodolature. Pagine che ci fanno capire – caso mai ce ne fosse ancora bisogno – che le sorti del nostro sport sono e sono sempre state nelle mani delle società che operano sul territorio. E delle quali arrembanti dirigenti si ricordano ogni quattro anni per chiedere i voti assembleari: pressanti telefonate, qualche bel «pistolotto» in Assemblea, un bel po’ di promesse dispensate a pioggia e quasi mai mantenute, e via cantando.

L’Atletica Bergamo fa 60, quindi non ancora in età pensionabile, sia che si citi la tanto insultata Fornero oppure la fantomatica «quota 100» (tutte astruse formule per non far capire niente a nessuno). Ai dirigenti bergamaschi, quelli di oggi e quelli di domani o dopo, toccherà tirar ancora la carretta. Almeno hanno un filo di speranza…avete notato come si chiama l’ultimo atleta del Dizionario Marabini? «Avenir». Lunga vita all’Atletica Bergamo.