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Il nostro socio Elio Forti ha fatto una passeggiata: il giro del lago di Garda PDF Print E-mail

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Questa non è storia dell'atletica. O meglio non lo è ancora, ma lo sarà. Il nostro socio (e per questo ne parliamo in questo spazio) Elio Forti non lo dice, e non lo dirà mai, ma lui coltiva dentro di sé, in gran segreto, il sogno che le sue gesta pedestri un giorno vengano ricordate dall'erigendo Archivio Storico dell'Atletica Navazzese (da Navazzo, Montegargnano, Comune di Gargnano, lago di Garda, 208 abitanti secondo censimento dello scorso anno, ce n'erano di più quando qui si installarono, in epoca pre-romana, dei turisti Gallo-Cenomani, adesso invece gli albergatori e ristoratori locali sono in spasmodica attesa della calata in massa degli Unni dal Centro Europa).

Elio Forti ha una lunga carriera pedestre da scrivere nel suo curriculum vitae: correva con tanta passione, e buon successo, da ragazzo e da giovanotto: poi 'sto virus, tamponi o no, non lo ha mai abbandonato, vuoi da dirigente, da allenatore di ragazzini del luogo alcuni, contadini, di talento straordinario, da fondatore di gruppi podistici, da organizzatore di corse, una da incorniciare: la Diecimiglia del Garda, ex La Camináa. Ma non ha fatto correre solo gli altri: ha scarpinato lui stesso, talvolta in compagnia, ma spesso da solo. Per lui camminare è un esercizio spirituale. Ci fa venire in mente le pagine scritte (1863) dal poeta, filosofo e anarchico americano dell'Ottocento, Henry David Thoreau, in uno dei suoi libri intitolato proprio «Camminare», titolo originale «Walking, or the Wild». Elio è andato da Navazzo a Roma due volte (Anni Santi), ha partecipato e finito cinque, sei o più volte la «100 Km del Passatore», va su e giù per le sue montagne come, o meglio, di uno stambecco, se deve consegnare un documento o vedere un lavoro edilizio (ha sempre fatto il geometra per tirare di che vivere) in un Comune a una ventina di chilomentri da casa sua, va e torna a piedi, sì a piedi. Slow Food di Carlin Petrini? Questa è Slow Life, vera.  Due anni fa ne ha pensata e realizzata una gigantesca: partito da Navazzo ha raggiunto Nazaré, in Portogallo, via Lourdes, Santiago de Compostela, Fatima, 2465 km in 51 giorni. Per chi non è obbligato a saperlo: Navazzo e Nazaré sono gemellate per parte...di podismo.

Il giro del lago di Garda lo aveva già fatto tre volte in passato: la prima non finita, per non abbandonare i compagni, le altre due portate a termine, una sotto una pioggia ininterrotta per tutta la durata, reggendo l'ombrello, ci son volute due settimane per schiodargli i muscoli delle spalle. E adesso questa: partito da Navazzo e tornato a Navazzo, sempre camminando senza interruzioni, salvo per risolvere qualche problema idrogeologico, dopo poco più di 23 ore. Totale come segnalato da moderna diavoleria chiamata GPS: 143 chilometri.

Dice, chiede: perchè l'ha fatto?  Le motivazioni, in gran parte, son bagaglio interiore. Non c'è GPS che le rilevi.