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Auguste Maccario, le petit coureur ligurien champion dans la Principauté (5) PDF Stampa E-mail

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Le foto, da sinistra, in senso orario: Maccario al centro, in cravatta nella foto ricordo del Challenge Dubonnet del 1912; partenza della gara sulla 5 Miglia da Quai Antoine I, ci sembra un po' troppo robusto l'atleta indicato come Maccario, lui tanto mingherlino; l'arrivo della gara sui 1500 metri a Fontevieille danati a un numeroso pubblico; infine sul traguardo del Tour de Villefranche (1917)

Riannodiamo le vicende della vita e della carriera atletica di Auguste, alla francese, o Aügustu, alla ligure (forse), Maccario, interrotte dalle ferie del nostro redattore che, con il «bonus» vacanze, aveva cercato di fare una settimana (in regime di mezza pensione, abbiamo i soldi solo per l'happy hours) a Gabicce Mare alla Residenza Mariuccia, raccomandatissima dal sindacato dei pensionati, ma si è visto rifiutare il pagherò emesso dall'avv. Giuseppe Conte, da Volturara Appula, perchè inaffidabile (il bonus). Avevamo lasciato il nostro piccolo ventimigliese in giro per il Principato di Monaco a cercarsi un lavoro, il mondo non ha mai cambiato musica, ieri come oggi. Dicono, vaghe cronache, che si impiegò come cameriere, oggi scarseggiano anche questi impieghi. Ma intanto correva, ed era anche bravo. Attingiamo, come nelle precedenti puntate, per quegli anni da esauriente pubblicazione monegasca «L'Athlétisme a Monaco 1890-2006» di Jacques Candusso. Lo avevamo lasciato nel 1910, e dall'anno successivo riprendiamo.

1911 - 14 gennaio, «Challenge Dubonnet», dal nome della famosa bevanda aperitivo creata dal chimico Joseph Dubonnet nel 1846, mescolando chinino, cannella e altre erbe, per far trangugiare, senza protestare, il chinino ai militari di stanza in Nordafrica; la chiamarono vin tonique au quinquina. Dubonnet esiste anche oggi (la marca appartiene alla Pernod Ricard), e, udite udite, è la bevanda preferita della Regina Elisabetta: una parte di Gordon's Gin, due parti di vino aromatizzato Dubonnet, limone e un paio di cubetti di ghiaccio. Roba da atleti del calice...In quel lontano 1911, vinse il nostro, il quale due settimane dopo, dovette cedere il passo a tal Jean Bouin nel Cross International de St Raphaël. Siamo adesso in primavera, 2 aprile, sesta edizione della Nice - Monaco: sempre Bouin, che si lascia dietro Jacques Keyser, ottimo corridore di cross (cinque titoli nazionali e ben sette sui 1500 metri), nato in Francia da padre olandese e madre belga (nacque a Parigi nel 1885 e ivi morì nel 1954), vestì i colori tanto di Francia che d'Olanda; stavolta Maccario fu solamente quinto. Una settimana prima, a Newport, in Galles, il marsigliese aveva vinto il suo primo «Cross de Nations», undicesimo Keyser. Bouin farà filotto con i successi del 1912 e 1913, prima di andare a trovare la morte, settembre 1914, si dice per un proiettile sparato da un obice francese, il cosiddetto «fuoco amico». Keyser ebbe il suo miglior piazzamento, terzo, nel 1913. Auguste doveva fare i conti con un caso di omonimia, c'era un altro Maccario podista, ed era anche bravino: i giornali dell'epoca, per distinguerli, indicavano il secondo come «Maccario jeune», il giovane. Ma non era più semplice scriverlo col suo nome di battesimo (che non conosciamo per esteso, solo la lettera iniziale H.)? Verso fine novembre l'Augusto nostro vinse il Championnat de fond des Alpes Maritimes, proprio precedendo «le jeune», e quindi, il 3 dicembre,  il Tour de Monaco.

1912 - Per la prima volta (2 gennaio) un giornale, «Petite Niçoise», fece balenare l'idea di una maratona Monaco - Nice - Monaco per podisti professionisti, scrivendo i nomi di Dorando Pietri, del campione olimpico Hayes, e di altri come possibili partecipanti. Se ne riparlerà nel...1997! Tour de Cannes, 14 gennaio: partenza davanti al Casino, sulla croisette una folla enorme come adesso per il Festival del Cinema. Vinse Auguste, il quale mancherà il bis sette giorni dopo nel «Challenge Dubonnet», secondo, preceduto dal lionese J. Roche, che aveva fatto parte della Nazionale francese al «Cross de Nations». 31 marzo, Cross International de L'Herculis: partenza da Place St Dévote (patrona di Monaco) e attraverso boschi di pini e campi, siamo nel quartiere Beausoleil, si arrivava a Place des Moulins e quindi ritorno a St Dévote. Boschi? Pini? Campi? Era il 1912, oggi ci servirebbe l'aiuto dell'indimenticabile ragazzo della Via Gluck per cantare «là dove c'era l'erba ora c'è...una città». Nuovo successo di Auguste, che otterrà il terzo posto nella settima edizione della Nice - Monaco (14 aprile), ma davanti ebbe Bouin (quinto successo in questa corsa) e Keyser. I giornalisti, adusi all'iperbole, scrissero che fu «la plus grande compétition en Europe».

1913 - Varchiamo il confine, il 13 aprile si corse la Ventimiglia - Bordighera - Ventimiglia - Bordighera, cui diedero il nome di Maratona di Ventimiglia. Vinse uno dei grandi podisti italici del tempo, Carlo Speroni, di Busto Arsizio; dietro, Augusto Maccario. Speroni vinse anche la ottava Nice - Monaco (4 maggio). Il 25 dello stesso mese si corse il Grand Prix International de Monte-Carlo, sulla distanza di 5 miglia. Bouin precedette un altro validissimo italiano, il bergamasco (nato però a Nocera Inferiore nel 1892) Alfonso Orlando. La partenza di questa gara fu data in Quai Antoine Ier davanti alla fabbrica del gas, esattamente dove poi sorse la sede dello Yatch Club Monaco de Monaco, e lì rimase fino al 2014, quando fu inaugurata la nuova, a forma di nave, uscita dalla fantasia architettonica di Sir Norman Foster. Ma c'è dell'altro che riguarda più da vicino il nostro sport: in Quai Antoine Ier, ai numeri 6-8, ha la sua sede (inaugurata l'11 maggio 2015) la Federazione internazionale di atletica (sapete? quella che si chiamava I.A.A.F.).

1914-1915-1916-1917 - Notizia di una corsa nel 1916: un 1500 metri disputato nella zona di Fontvieille, dove sorgerà, nel 1939, lo Stade Louis II; su quel terreno si installerà un grande supermercato Carrefour, e poco distante verrà edificato il nuovo stadio. Abbiamo qui sopra la foto del vittorioso arrivo di Maccario. L'anno dopo, Auguste si impose nel Tour de Villafrance sur Mer, a pochi chilometri dal Principato. Si racconta anche di una sua impresa strana per il tempo, banale per i giorni nostri. La data è il 26 agosto. Auguste concluse al quinto posto una corsa ciclistica di 50 km, Nice-Pont Charles Albert-Nice; poi, al pomeriggio, s'impose in una gara podistica Nice-Villefranche-Nice. Quello che oggi chiameremmo duathlon. Come sempre: niente di nuovo sotto il sole.

Resta ancora qualcosina da raccontarvi, finale olimpica 1920 a parte. Alla prossima.