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Masullo, E. Rossi, Ferrian, Miano, Dorio: le inossidabili ragazze degli anni '80 PDF Print E-mail

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La foto-ricordo di quella sera, sabato 11 febbraio 1984, al Palazzo a vela di Torino: da sinistra, Erica Rossi, Marisa Masullo, Daniela Ferrian e Laura Miano festeggiano la miglior prestazione mondiale della 4 x 200 in pista coperta (dalla rivista federale «Atletica»)

Un nostro socio ci ha fatto avere una ricerchina facile facile, elementare diremmo, ma pur sempre interessante sulle liste di ogni tempo in pista coperta di cui il nostro sito ha pubblicato recentemente una versione aggiornata a conclusione della stagione invernale 2020-2021 (compilatori Enzo Rivis e Enzo Sabbadin). Piccola indagine che mette la sottolineatura su dettagli che, talvolta, passano inosservati, paiono scontati.

Sperando di evitare malintesi, chiariamo che sono state prese in considerazione le discipline che fanno parte della compilazione Rivis-Sabbadin. Il criterio seguito è quello della suddivisione per decenni, il che consente di evidenziare «l'anzianetà» delle migliori prestazioni italiane. Se parlassimo di «primati» allora dovremmo riferirci alla lista delle discipline stabilita della Federazione mondiale di atletica, ma riteniamo che ci sia libertà di...giocare con i numeri, e soprattutto di conservare il ricordo di prestazioni che, a loro tempo, hanno avuto un significato tecnico.

Qual è la miglior prestazione nazionale in pista coperta più longeva? Il 4:04.01 di Gabriella Dorio sui 1500 metri, ottenuto domenica 7 marzo 1982, al Palasport di Milano (quello che crollò miseramente sotto tonnellate di neve cadute nel gennaio 1985, ricordate?) nella finale (diretta, non ci furono eliminatorie, solo nove atlete presenti) dei Campionati d'Europa, edizione numero 13. Scrisse Roberto L. Quercetani nel suo articolato commento sulla rivista federale «Atletica»:

"Meno drammatico (appena prima aveva commentato la vittoria, del giorno avanti, di Agnese Possamai sui 3000 metri al termine di una esibizione di...lotta libera con la rumena Puica, n.d.r.) il successo della Dorio nei 1500. La vicentina ha usato la tattica che più si addice alle sue doti, assumendo subito il comando delle operazioni nel tentativo di «macinare» progressivamente le avversarie. Tattica tanto più pagante al coperto, dove la brevità dei rettilinei rende difficile qualsiasi recupero.Dopo un primo 400 in 67.17 e un secondo in 67.93, ha «affondato» le unghie fra i 1000 e i 1200, tratto da lei coperto in 29.84. Lì ha colto il frutto della vittoria, perchè il successivo ritorno di Brigitte Kraus, per quanto perentorio, non è bastato a capovolgere la situazione. Alla fine ambedue erano visibilmente provate, ma la Dorio ha conservato un lieve vantaggio, 4:04.01 contro 4:04.22, tempi che collocano, le protagoniste rispettivamente al quarto e al quinto posto nella lista mondiale indoor di sempre."

Venendo ai tempi moderni la miglior prestazione sui 1500 data 2015, merito di Federica Del Buono, figlia dell'indimenticabile Gianni e di Rossella Gramola, che in quella gara europea del 1984 era la seconda italiana in gara e finì ottava in 4:20.79 (molto vicino al suo miglior tempo, e tale è restato, 4:19.36, sempre a Milano qualche settimana prima). La figlia ha corso in 4:08.87, che le vale il terzo posto nelle liste dopo Dorio e Possamai.

Di Marisa Masullo e del suo 7.19 del 1983 già abbiamo detto nelle righe a commento delle liste ogni tempo pubblicate recentemente (chi vuole può andare qui). L'ultimo primato targato Anni Ottanta è quello della staffetta 4 x 200 metri, talvolta identificato anche con 4 x 1 giro, a patto che la pista sviluppasse 200 metri. Siamo a Torino, sabato 11 febbraio 1984, le due nazionali uomini e donne misurano le forze con Polonia e Jugoslavia. Come tradizione si chiude con le staffette. Il quartetto Miano - Ferrian - Masullo - Erika Rossi (oppure Ferrian - Masullo - E. Rossi - Miano? oppure Miano - Ferrian - E.Rossi - Masullo?, alla faccia della precisione) corre in 1:34.05 che risulta essere il miglior tempo mondiale, ma senza sigillo ufficiale: i mondiali indoor furono riconosciuti solo dall' 1 gennaio 1987, e a quella data un quartetto tedesco di Sindelfingen aveva fatto meglio, 1:33.56. E così del «primato» torinese si ricordano solo le protagoniste, noi e pochi altri. Resta comunque come primato nazionale. La stessa sera (si inaugurava in pompa magna la nuova pista torinese) anche i ragazzi fecero il mondiale della «4 x 2», con Pavoni - Bongiorni - Tilli - Simionato (o Pavoni - Tilli - Bongiorni - Simionato? stessa storia). Chissà mai che qualcuno dei protagonisti inciampi, per caso, in questo spazio e ci possa raccontare come fu esattamente.

Anzianetà dei primati  femminili in pista coperta, di dieci anni in dieci anni

1980 - 1990: 1500 metri, 60 metri, staffetta 4 x 200 metri

1991 - 2000: 400 metri, salto in lungo*

2001 - 2010: 200 metri, 800 metri, 3000 metri, salto triplo, getto del peso, pentathlon

2011 - 2020: 80 metri ostacoli, salto in alto, salto con l'asta, marcia 3 mila metri

2021: salto in lungo*, staffetta 4 x 400

* A distanza di 23 anni, la figlia Larissa ha eguagliato la madre Fiona: 6.91 per entrambe. Con questa misura la mamma vinse il titolo europeo in pista coperta, si era a Valencia, Spagna: fu l'unica medaglia d'oro per l'Italia; fra gli uomini, argento per Ashraf Saber sui 400 metri.