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29 giugno 1960, 29 giugno 1961: quater bagai milanes svelt cum' è la legura PDF Print E-mail

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Questa fotografia ha una storia, come tutte del resto. Brevemente ve la raccontiamo. Primi giorni di settembre del 2017, eravamo allo Stadio «Vittorio Colombo» di Castenedolo, una popolosa cittadina (oltre undici mila abitanti) a pochi chilometri da Brescia, in direzione Mantova. L'Atletica Virtus Castenedolo e il nostro Archivio Storico avevano unito le loro passioni per organizzare un «festival» di lancio del disco in ricordo dei cento anni dalla nascita di Adolfo Consolini. Era una gara sui generis, aperta a tutti, giovani, non più giovani, donne, uomini, ragazzi e ragazze. Era venuto dalla Valcamonica perfino Domenico Canobbio, che detiene da 44 anni (avete capito bene? quarantaquattro, come i gatti dello Zecchino d'oro, quelli in fila per tre col resto di due) il primato bresciano, l'unico, in una terra di omoni alti e forti delle varie vallate, ad aver superato i 50 metri nel disco. I presenti erano attorno alla pedana, sulla quale si esibivano l'esuberante  Carmelo Rado, classe 1933, e il veneto Diego Fortuna, con sua figlia Diletta, una speranza della specialità. C'erano, ospiti graditi, Gaetano Dalla Pria, Franco Sar, Adolfo Rotta, Fabio Monti, Giancarlo Sisti, parecchi soci dell'A.S.A.I., lanci e chiacchiere. Il nostro socio Giulio Salamina, curioso come un gatto, volle conoscere personalmente tutti coloro che non conosceva e quando gli venne presentato Giancarlo Sisti sparò, su due piedi, un "SardiSisti,Vincenzi, Ottolina, la famosa quattro per cento della Pirelli". Ci mancò poco che el Giancarlo finisse lungo e disteso. Di certo rimase ammutolito, cosa che nella sua lunga vita gli è capitata solo pochissime volte, non tace neppure con la testa sott'acqua. Mentre tentava di riprendersi dal coccolone, articolò un "ma chi l'è quest qui?". Una cosa l'aveva capita: che il tipo che aveva di fronte non era un casciaball. Giulio Salamina, operaio, corridore di fondo, cross e siepi, una memoria della madonna. Sembrava fossero stati sempre fratelli, lui e el Giancarlo A distanza di un po' di tempo il Sisti inviò al Salamina la foto che oggi pubblichiamo, foto girata a noi per la conservazione. La dedica dice:"Il ricordo di un vecchio appassionato fa sempre piacere. Giancarlo Sisti".

Tre sono le date che vogliomo ricordare oggi, che sono impresse nella memoria di questi quattro giovanotti, che sono in ordine nella foto (scattata nel 1961) Armando Sardi, Sergio Ottolina, Giancarlo Sisti e Francesco Vincenzi; a sinistra Giovanni Farina e a destra Angelo Ferrario, alter milanes, classe 1908, gagliardo velocista negli anni '30, soprattutto sui 200 metri.

29 giugno 1960 - Da «Atletica», settimanale della Federazione italiana di atletica leggera, numero 18, 9 luglio 1960 - Nell'angolino basso a destra della pagina 5, una notizietta titolata «Staffette-primato», riporta:" Nel corso di una riunione regionale, svoltasi il 29 giugno, la squadra del Centro Sportivo Pirelli - composta dagli atleti Sardi, Sisti, Vincenzi, Ottolina - ha migliorato il primato italiano di Società della staffetta 4x100 m. correndo la distanza in 41"2. Il precedente primato (41"3) apparteneva al G.S. Fiamme d'Oro Padova. Nella stessa riunione, la squadra del Pirelli - con i medesimi atleti, ma disposti nell'ordine Ottolina, Sisti, Vincenzi e Sardi - ha stabilito anche il nuovo primato italiano assoluto della staffetta 4x200 m. in 1'25"8. Il primato precedente apparteneva al G.S. Fiamme d'Oro di Padova con 1'26"6."

I celerini di Padova avevano corso in 41"3 una prima volta a Milano, il 16 giugno 1957, i quattro erano Gabbi, D'Asnasch, Ghiselli, Panciera. Si equagliarono un anno più tardi a Bruxelles, durante i Campionati internazionali militari: Boccardo, D'Asnasch, Ghiselli e Attilio Bravi (aveva vinto il salto in lungo con 7.63) bruciarono sul filo il quartetto americano. Un paio di settimane dopo, lo stesso identico quartetto ricorse in 41"3 la finale del Campionato italiano a Roma, sempre con Attilio Bravi in ultima. Il tempo di Bruxelles non appare nella lista dei primati omologati dalla F.I.D.A.L., eppure i quattro velocisti erano tutti tesserati per le FF.OO. Lo stesso club militare ottenne un duplice primato nella 4x200: quello assoluto (una squadra nazionale, 1'27"3) e quello di società (ASSI Giglio Rosso Firenze, 1'27"7). A Bari, il 29 ottobre, D'Asnasch, Panciera, Loddo e Boccardo corsero in 1'26"6, che sarà migliorato dai pirellini.

23 ottobre 1960 - Da «Atletica», settimanale della Federazione italiana di atletica leggera, numero 32, 29 ottobre 1960 - Non ancora smaltita la sbornia dei bellissimi Giochi Olimpici romani, si deve concludere la stagione con quel che manca: quattro maglie tricolori, decathlon, 3000 metri siepi e le due staffette. Dite la verità? Voi che vivete l'atletica oggi, ce lo vedete un decatleta che dopo aver finito le sue dieci fatiche il 6 settembre, essersi classificato sesto - tuttora miglior risultato di un italiano in competizione olimpica - con il nuovo primato nazionale, va a sobbarcarsi un altra faticaccia per la maglietta tricolore? Noi, no, a meno che ci siano di mezzo i quattrini, non uno straccetto di cotone. E invece Sar scese a Bari e onorò il suo nome, il risultato olimpico e dimostrò rispetto per l'atletica nazionale. Ma Franco Sar era un signore, dentro e fuori la pista. Chiuse con poco più di sei mila ottocento punti. In quella gara, abbiamo letto i nomi di Spinucci, poi per tanti anni allenatore alle Fiamme Gialle, e di Calcini padre, una istituzione dell'atletica fiorentina. Franco Volpi, vittima della ottusità federale ed escluso dai Giochi, si destreggiò sulle siepi, lasciando indietro Gianfranco Sommaggio. Dimostrazione che all'Olimpico la sua bella figura l'avrebbe fatta.

Di staffette dobbiamo parlare, la 4x100. Sono i nostri quattro «pirellini» che vincono sui poliziotti. Il commento del foglio federale:" La staffetta 4x100 ha presentato emozioni non comuni, data la superiorità dimostrata ormai da molti anni in questo settore dai quartetti delle Fiamme d'Oro. I patavini, infatti, pur potendo schierare un ottimo Berruti (campione olimpico, neh!) in terza frazione, hanno dovuto piegarsi all'efficientissima squadra schierata dal Pirelli: Sardi, Sisti, Vincenzi, Ottolina. Va in particolare segnalata l'ultima frazione di Ottolina, che ha consentito al Pirelli il recupero dello svantaggio piuttosto sensibile accumulato in precedenza". Pirelli 41"9, Fiamme Oro 42"0.

29 giugno 1961 - Da «Atletica», settimanale della Federazione italiana di atletica leggera, numero 19, 8 luglio 1961 - Siamo a pagina 3, titolo a quattro colonne (su cinque):«Primato degli staffettisti della Pirelli...». Siamo a Torino, Coppa dell'Industria. 4x100, seconda batteria, Sardi-Sisti-Vincenzi- Ottolina, Pirelli prima, 42"4. Finale, squalificati, avrebbero vinto anche correndo sulle mani. Nel programma era stata inserita una gara extra, regolarmente approvata dalla F.I.D.A.L.: una 4x200 metri. Tre quartetti: Pirelli A, Pirelli B e FIAT Torino. E arriva il nuovo primato, otto decimi meglio dell'anno precedente: 1'25"0, con Ottolina-Vincenzi-Sisti-Sardi. Per chiudere: in debutto di stagione (3 aprile) i Pirelliboys avevano segnato un 41"4; il 1° maggio vincono la Coppa Fiera di San Giorgio ad Alessandria (41"8), senza Ottolina; Berruti  (aveva vinto i 200 in 20"8) e Sar corrono in una formazione mista, per divertirsi; il 14 maggio, a Verona, nella Coppa Alcide De Gasperi, perdono dalle Fiamme Oro: 41"4 contro 41"9 (Sardi-Sar-Vincenzi-Sisti); semifinali Campionato di società: terza serie, Sardi-Ottolina-Vincenzi-Sisti, 41.2; finale dei societari, 11 giugno, a Torino, in batteria, la prima, Fiamme Oro 40"9, nuovo primato italiano di società, Pirelli, seconda batteria 41"7; in finale, FF.OO. 41"0, Pirelli 41"1. La settimana dopo, Milano, Trofeo Caduti Universitari Milanesi: il grande acuto individuale è quello di Livio Berruti, 20"5 (solita pista di 500 metri dell'Arena) ma le staffette fanno scintille: Fiamme Oro (Berruti-Bellotti-Cazzola-Mazza) 40"3, primatone per club, Pirelli (Sardi-Sisti-Vincenzi-Gottardi) 40"7.