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C'era una volta, tanto tempo fa: raccontiamo l'atletica italiana attraverso le immagini d'epoca (2) PDF Print E-mail

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Provate a guardare sopra la testa di Luigi Facelli (mettete il cursore del vostro PC sulla foto e premete). Cosa vedete? Una tribuna piena di gente, un folto pubblico accorso per assistere all'incontro Italia - Svizzera. Siamo nel 2012? No, no, siamo al 27 settembre del 1931, ottant'anni fa, a Bergamo, allo stadio "Mario Brumana", come si chiamava a quei tempi. Lo stadio, dove giocava la Atalanta Bergamasca Calcio, era stato inaugurato tre anni prima, nel 1928. Anzi, pare che ci siano state due cerimonie: la prima il 1° novembre con la partita Atalanta - Triestina (4 a 1), e poi ancora il 23 dicembre dello stesso anno, partita in cartello Atalanta - La Dominante Genova (che, nel dopoguerra, prenderà il nome di Sampdoria). Risultato: 2 a 0. Stadio che, pur con le necessarie ristrutturazioni, continua ad esistere, genericamente conosciuto come "il Comunale" e poi, in epoca più recente, ribattezzato "Atleti Azzurri d'Italia".

Ritorniamo all'atletica. Saccheggiando il tesoro di insegnamenti del nostro Marco Martini, che ha catalogato tutti gli incontri della Nazionale, possiamo far sfoggio di cultura e dire che era la quarta volta che le due squadre si incontravano, la seconda in uno scontro diretto (il primo a Basilea nel luglio 1930), le altre due volte c'era di mezzo anche la Francia. Gli azzurri avevano sempre largamente dominato sui bianchi rossocrociati della Svizra, per usare la lingua romancia. La pista di Bergamo confermò ampiamente la tradizione: 104,5 a 69,5 il punteggio finale. Sulle 17 gare del programma, si annotano 13 successi italici.

Svetta fra gli elvetici un nome, quello di Paul Martin, che partecipò a cinque edizioni dei Giochi Olimpici fra il 1920 e il 1936, sugli 800 e sui 1500. Sulla distanza più breve vinse l'argento nel 1924, dietro al britannico Douglas Lowe, al termine di una lotta appassionante (1:52.4/1:52.5). A Bergamo Martin vinse in 1:57.1/5 sul connazionale Schwebel (1:58.3/5).

La nostra fotografia (riprodotta dalla Domenica Sportiva)  documenta i 110 metri ostacoli e il netto dominio di Luigi Facelli. Il cronometro gli assegnò 15.1/5, vicino al suo primato nazionale; Gianni Caldana (primo a destra) finì a due metri, l'elvetico Mägli  a 10 e Guhl ancora più indietro.

Facelli e Martin si ritrovarono nella frazione conclusiva della 4x400, ma non ci fu confronto: il divario fra i due quartetti era troppo vistoso, circa otto secondi.