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Marco Martini ci racconta la vita di Cosimo Puttilli marciatore che sognava i Giochi Olimpici PDF Stampa E-mail
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 Due barlettani che con la loro carriera hanno illustrato pagine di storia
dell'atletica italiana: Cosimo Puttilli e Pietro Paolo Mennea
 

Qualche giorno fa abbiamo presentato la bella iniziativa tenutasi lunedì a Barletta per volere dei familiari di Cosimo Puttilli, per ricordarne il ventesimo della scomparsa. Di questo marciatore abbiamo dato qualche sommario cenno in sede di presentazione. Se ne parla più diffusamente nel libro di Claudio Enrico Baldini, edito nel 2012 dall'A.S.A.I., "Maratona di marcia - Appunti per una storia 1898 - 2012", pubblicazione che è stata nuovamente illustrata durante il ricordo di Puttilli.

Ci voleva "il microscopio" di Marco Martini per darci il ritratto completo di questo uomo e di questo atleta e della sua lunga vicenda sportiva. Ci sia consentito dedicare questo ennesimo eccellente lavoro del nostro vicepresidente alla famiglia di Puttilli, e in particolare alla nipote Tonia, che ha aiutato Marco fornendo preziose informazioni sulla famiglia e che ha tenuto i contatti con noi nei giorni scorsi, e della quale abbiamo apprezzato l'entusiamo e la dedizione al ricordo di suo nonno.

«L’avevano lungamente pregato per farlo gareggiare in quella prova valevole per il campionato barlettano di marcia. Ma lui, ostinato, non aveva voluto saperne. Poi, quando il gruppo dei marciatori aveva già preso il via, provò vivissimo il desiderio di buttarsi nella mischia. Partito fuori gara, con oltre 200 metri di distacco, raggiunse i primi, li superò, e vinse con 8 minuti di vantaggio. Fu la prima gara di Puttilli marciatore. Prima gara e primo successo. Aveva cominciato con le corse campestri nel 1932; ne aveva vinte parecchie quando iniziò la carriera di marciatore nel modo descritto» (Salvatore Pappalardo, Il Littoriale della Domenica  31 gennaio 1943).

Nato a Barletta il 22 giugno 1913 Cosimo Puttilli, l’atleta di cui si parla nell’introduzione, nel 1921 si trasferì a Roma al seguito dei genitori, approdati nella capitale per motivi di lavoro. A  18 anni tornò a Barletta in ferie e conobbe «una bellissima signorina», Chiara Rizzi. Se ne innamorò a tal punto da non fare più ritorno a Roma, dove aveva lavorato insieme al padre come apprendista muratore. Una volta a Barletta, si fece assumere da suo cognato come panettiere. Sposò la sua amata il 19 marzo 1933 e nel 1934 nacque Giuseppe, che però morì dopo pochi giorni. Quest’ultimo tragico evento gli lasciò sicuramente più tempo libero per poter aderire, nel 1934, a importanti iniziative sportive organizzate in Puglia. Raramente questa regione ne allestiva, ma in quella stagione Bari si conquistò l’onore di poter ospitare i Campionati Italiani Giovani Fascisti, una categoria tipica dell’epoca a cui in quel 1934 potevano accedere i nati negli anni 1913, 1914, 1915 e 1916. La città si diede da fare per ben figurare, e realizzò anche un nuovo impianto (Stadio della Vittoria, dedicato ai caduti della Grande Guerra). Naturalmente tutta la regione, già mesi prima dell’evento, previsto per i giorni dal 2 al 6 settembre, entrò in fibrillazione, organizzando gare per Giovani Fascisti. Le autorità però decisero solo in ritardo di includere nel programma di quei campionati la prova di marcia, sulla distanza dei 15 chilometri, e così le prove di selezione che ogni provincia fece disputare si svolsero nelle domeniche del 12 e del 19 agosto. Puttilli vinse il campionato della sua provincia, sui 15 chilometri, e rifinì la preparazione sotto la guida dell’allenatore federale Domenico Milella, responsabile tecnico della squadra atletica della provincia di Bari. La 15 km di marcia fu la prima delle finali dei campionati; partì alle ore 16.30 di domenica 2 settembre con 300 concorrenti al via e starter di eccezione Bruno Mussolini. Cosimo si difese con onore: 1. Aniello Capuozzo (Napoli) 1h17:19.1/5, 2. Luigi Peri (Parma) 1h18:27, 3. Cuccinelli (Varese) 1h18:46, 17. Puttilli (Bari) 1h21:26.

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