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Massimo Magnani ricorda così Giampaolo Lenzi: è stato l'uomo che mi ha cambiato la vita PDF Print E-mail

Abbiamo ricevuto da Massimo Magnani, maratoneta, allenatore e oggi Direttore Tecnico della Federazione italiana di atletica leggera, queste righe a ricordo del suo "maestro" Giampaolo Lenzi, scomparso pochi giorni fa. Le pubblichiamo ringraziando Massimo di questa attenzione e come omaggio ad una persona che molto ha operato nel nostro sport.

"Non è facile parlare di chi ti ha cresciuto e ti ha lasciato in modo così repentino , perché è facile cadere nella retorica, ma Giampaolo Lenzi, credo vada annoverato fra coloro che hanno davvero dato molto all’Atletica italiana e non solo. Giampaolo è stato un tecnico appassionato, studioso delle tematiche del mezzofondo e fondo e nella maratona ha contribuito in modo determinante all’evoluzione della specialità.  Il suo contributo non è stato importante, solamente perché ha prodotto risultati con diversi atleti ed atlete, ma soprattutto per aver individuato un approccio metodologico innovativo, che è diventato un riferimento internazionale e per aver cresciuto e formato altri tecnici che potessero continuare questo lavoro.

Sul piano personale per me, Giampaolo è stato “illuminante”, indicandomi la strada e cambiando la mia vita; a lui devo la mia passione per l’Atletica, la scelta dell’insegnamento a scuola e l’evoluzione della mia carriera. Ha costituito, per me, una guida costante e un punto di riferimento preciso, cui ricorrere nei momenti difficili; considero Giampaolo come uno di quei maestri che diventano come padri e sono veri giganti in quella vita che ti hanno insegnato a per-correre. Giampaolo era uomo dai valori e dai sentimenti forti, l’evidenza dei suoi valori era nei fatti quotidiani. Per la sua riservatezza, oserei dire timidezza, non sempre, invece, era evidente la capacità di manifestare quello che “sentiva”, ma io ho avuto la fortuna di godere di questo privilegio: questo mi ha legato a lui in modo molto stretto. Giampaolo con il suo esempio, i suoi insegnamenti, la sua semplicità, il suo rigore, le sua coerenza ha lasciato una grande eredità, oggi un dovere che sento forte, ma che auspico sentano anche tutti coloro che gli hanno voluto bene, è quello di non disperdere il patrimonio che ha lasciato.

A volte le persone a cui vogliamo bene ci donano se stesse nelle forme e nei momenti più imprevedibili e proprio perché sono GRANDI non se ne vanno mai: Giampaolo, per me non se n’è mai andato e non se ne andrà mai!"