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Quarantauno anni fa nasceva a Navazzo, sul lago di Garda, una corsa podistica che ha fatto strada PDF Print E-mail

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Il 15 aprile 1974, giorno di Pasquetta, nasceva, sulle strade delle montagne che fanno da cornice a vari borghi disseminati sul Montegargnano, una corsa podistica che avrebbe fatto....molta strada! La chiamarono "La Camináa", usando un termine dialettale, e continuò ad essere conosciuta così per parecchi anni ancora, fino al 1987, quando cambiò e prese il nome di "Diecimiglia del Garda", spesso storpiato da poco attenti e ancor meno solerti "mezze maniche" di certi uffici in "Diecimila del Garda", stampato nei calendari federali, il che faceva imbufalire, a ragione, gli organizzatori.

Impegnativa la prima edizione con i suoi 35 km, su e giù per le montagne che fanno da cornice a Navazzo e agli altri piccoli ma affascinanti borghi che popolano il Montegargnano. Il nucleo fondatore faceva capo all'Oratorio; c'erano Elio Forti, Claudio Tavernini, Fulvio Bertanza (che scelse il percorso attraverso le montagne), Aurelio Bontempi, Marco Zanini, ma non erano i soli. Era tempo in cui il podismo era un collante per tante comunità locali e fiorirono a centinaia, in ogni angolo della larga provincia bresciana.

La "Diecimiglia del Garda" ebbe una crescita costante e, per tanti versi eccezionale, basterebbe leggere l'albo d'oro: dai migliori italiani del tempo ai grandi stranieri come Moses Tanui e Paul Tergat. Ma la cosa straordinaria è la continuità: 41 anni filati, e la prossima, domenica 2 agosto, sarà la 42esima edizione. Non vogliamo farvi la storia, chi vuole può in parte leggersela nel bel libro scritto in occasione del 30esimo. Noi vogliamo solo fare gli auguri a Elio Forti, nostro preziosissimo socio, e a tutti i suoi collaboratori. Senza dimenticare che la gara maschile, dal 2007, è intitolata alla memoria del nostro indimenticabile amico Aldo Capanni.

In apertura la riproduzione della copertina del libro edito dal G.S. Montegargnano in occasione del 30esimo anniversario della manifestazione, copertina che reca l'impronta inconfondibile di un grande maestro di grafica come Martino Gerevini.