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Se oggi abbiamo l'Annuario FIDAL ogni anno dobbiamo dire "grazie" alla "proposta Bonomelli" del 1959 PDF Stampa E-mail

Qualche giorno fa, avendo ricevuto la richiesta di acquisto di uno degli Annuari FIDAL - Lascito Rosetta e Bruno Bonomelli - da un nostro socio spagnolo, prima di impacchettare il libro e spedirlo ci ha preso curiosità di sfogliarlo, se non altro per vedere se "Bibis" avesse fatto qualche annotazione o correzione, come era sua abitudine. Ci siamo imbattuti subito nella prima pagina di presentazione dell'Annuario, anno 1967, nelle parole del presidente della FIDAL, Cap. Giosuè Poli, che scrive:"Per la settima volta consecutiva, in adempimento della «proposta Bonomelli» accolta dal Congresso di Trento, nel 1959, la FIDAL pubblica il proprio Annuario". Ce ne eravamo dimenticati, colpevolmente. E invece è proprio così: se ancora oggi abbiamo ogni anno l'Annuario italiano del nostro sport edito direttamente dalla Federazione, dobbiamo dire "grazie" a Bruno Bonomelli, che nella sua vasta cultura fu sempre un sostenitore delle "compilazioni", lui stesso ne fu autore in proprio fra la fine degli anni '40 e la metà degli anni '50. E alcuni di noi da lui hanno mutuato questa cultura, dagli Annuari della provincia di Brescia (insieme allo stesso Bruno) fino agli Annuari della Federazione mondiale.

Purtroppo questa cultura ha subìto negli ultimi anni lo spregio di parecchie Federazioni, che, con varie e risibili scuse, hanno cancellato gli Annuari o ne hanno proposto dei surrogati. L'Italia resiste e noi ci auguriamo che sugli scaffali delle nostre biblioteche la fila degli Annuari FIDAL si allunghi. E ogni volta che la guarderemo diremo "grazie Bruno".