E con questo fanno otto. Tanti sono infatti i volumi prodotti dall'Archivio Storico dell'Atletica Italiana Bruno Bonomelli sulla storia dei Campionati italiani del nostro sport, dalla nascita nel 1897 al 1944. L'ultimo volume (dedicato alla memoria dell'amico Gianni Galeotti che non ha potuto vederne la realizzazione) copre infatti gli anni 1941 - 1944, anni di guerra, di privazioni, di lotte fratricide. Gli anni della Seconda Guerra Mondiale. Eppure, anche in questa marea di morte e di terrore l'atletica nel nostro Paese è sopravvissuta, almeno parzialmente e dignitosamente.

Ci raccontano quegli anni, i soci Augusto Frasca, Roberto L. Quercetani, Sergio Giuntini e Marco Martini, un quartetto che ha pochi rivali al mondo per competenza, documentazione, rigore e bello scrivere. A Frasca il compito di continuare ad introdurre il lettore nel mondo parallelo delle arti, della scienza, delle scoperte: non di sola atletica vive il lettore dei nostri libri! Quercetani ha gioco facile nel raccontarci l'atletica mondiale di quegli anni, una materia che domina da oltre sei decenni come nessun altro al mondo. Martini cerca, scava, e ci regala ogni volta un "prodotto" unico, nuovo, inedito, e pertanto molto affascinante. Una chicca imperdibile quel capitolo sulle atlete afro-americane nella atletica statunitense. Chi ama la storia del nostro Paese, storia tout-court seppure vista con l'occhio dello sportivo, scoprirà - o riscoprirà - una realtà lacerante di quella Italia che stava per lasciare definitivamente il fascismo con tante sofferenze da una parte e dall'altra., e lo sport non ne fu immune. Ce la racconta Sergio Giuntini, storico di mestiere, e così scrivendo ci sovviene il titolo di uno straordinario libro, incompiuto, "Apologia della storia o Mestiere di storico" del francese Marc Bloch, morto proprio nel 1944, anno di cui tratta anche Giuntini.

Il libro (130 pagine) si avvale, come quelli precedenti, della ricerca di immagini compiuta da Alberto Zanetti Lorenzetti, con l'aiuto, questa volta, degli stessi autori e di qualche amico esterno come Vito Garofalo, per anni direttore della Cinque Mulini. I tipi sono quelli consolidati della Tipografia F. Apollonio e C. di Brescia, con la continuità grafica di Roberto Scolari. La pubblicazione è a disposizione dei soci con un contributo di 35 Euro, comprese spese di spedizione; per il bonifico bancario si veda la Sezione "Benvenuti in ASAI".