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5 gennaio 1917, cento anni fa nasceva il "gigante buono" di Costermano: Adolfo Consolini PDF Stampa E-mail

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5 gennaio 1917, nasce in un piccolo borgo a mezza costa nell'ascendere al Monte Baldo, costa veronese del lago di Garda, uno degli indimenticabili campioni dell'atletica leggera italiana, meglio diremmo dello sport italiano: Adolfo Consolini. Il borgo si chiama Costermano, la casa natale si trova sulla strada tra Albarè e Gazzoli. "Dolfo" è l'ultimo della nidiata Consolini: prima di lui erano arrivate le sorelle Adelinda e Amalia e i fratelli Attilio e Palmerino. Il padre era il cantiniere della frazione ed era famoso nella contrada per la sua forza erculea; narrano che era in grado di sollevare due quintali di frumento alla volta. Il giovane rampollo non era da meno: Palmerino ricordava spesso l' aneddoto di quando il fratellino caricò da solo su un carro agricolo un pezzo di albero gigantesco. Stupiti lo pesarono: era 170 kg!

 Chi sia stato Adolfo Consolini atleta, i suoi successi, i suoi primati, lo lasceremo raccontare ad altri, da domani in poi. Oggi presentiamo, molto più banalmente, una selezione di libri che parlano di lui, per concludere con un lavoro straordinario di Marco Martini, pubblicato pochi mesi fa con la nostra amata sigla: "I campioni della simpatia", che potremmo definire con Plutarco, Vite parallele di due dioscuri del lancio del disco.

Abbiamo tartufato nei nostri scaffali e individuato gli scritti che parlano di lui. Queste pubblicazioni sono disponibili alla "Collezione Ottavio Caastellini" a Navazzo di Gargnano, sul lago di Garda, biblioteca che funge anche da punto di riferimento per i soci della A.S.A.I., e non solo loro naturalmente, anche per coloro che volessero fare consultazioni e ricerche. Ecco alcune note sui libri di cui vedete riprodotte le copertine. La prima in alto a destra, "Verona Atletica", fu  curata da Graziano Rugiadi, che ricordiamo per molti anni presidente del Comitato veronese della Federazione italiana di atletica. Infatti l'iniziativa fu del Comitato provinciale e della A.I.S.A.L., l'associazione degli storici e statistici di allora, numi tutelari Bruno Bonomelli e Alberto Emanuele Carli. In queste pagine una galleria di personaggi dell'atletica veronese, galleria che si apre proprio con Consolini. Alle ricerche di Carli si deve il primo esauriente lavoro di ricostruzione della carriera del campione olimpico con il libro "La storia di un discobolo, Adolfo Consolini", lavoro che risale al 1958, con dati aggiornati al 1957. Corposa la parte prettamente statistica.

Ci sono poi due pubblicazioni che vanno ascritte a merito della Amministrazione Comunale di Costermano, dal titolo molto semplice ma efficace: "Adolfo Consolini, discobolo". Due edizioni, la prima nel 1979 a dieci anni dalla scomparsa di Adolfo (dicembre 1969), la seconda dieci anni dopo. In pratica, solo una ristampa dei testi, arricchita da nuove fotografie, a carattere soprattutto locale.

E infine il lavoro del nostro vicepresidente Marco Martini "I campioni della simpatia", interamente dedicato a Giuseppe Tosi e Adolfo Consolini. Abbiamo già presentato mesi fa questo bellissimo lavoro, al momento dell'uscita. Oggi riproduciamo quella presentazione tale e quale, sperando di suscitare nuovamente entusiasmo per un lavoro fra i migliori della pubblicistica atletica nazionale. Ma se ne saranno accorti?

Marco Martini è l'incarnazione vivente della Regola dei Benedettini che suggerisce "ora et labora". Quanto preghi il nostro vicepresidente non lo sappiamo, è parte della sfera intima di ogni persona credente, ma quanto lavori è sotto gli occhi di tutti. O meglio: di qualcuno solamente, perchè quello che vi presentiamo adesso lo hanno visto pochi fortunati. E per dirla proprio tutta, siamo in debito con il nostro Marco per il ritardo con cui presentiamo questo suo nuovo lavoro. Altri, forse, scriverebbero "la sua ultima fatica", ma, avendo letto le 144 pagine escludiamo che Marco abbia fatto fatica a scriverle, al contrario si deve essere divertito. Gli è stato lieve il lavoro perchè l'argomento riguarda la storia di due atleti, due campioni, che Marco ha sempre ammirato, non tanto per le molte medaglie e  le tante vittorie che hanno dato gloria all'atletica italiana, ma soprattutto per la componente umana, fatta di amicizia senza riserve, di rispetto, di sostegno reciproco, e di tanto altro ancora. Ma li vogliamo dire 'sti due nomi? Non ce ne sarebbe bisogno, vista la copertina (fate click sopra e si ingrandisce) che troneggia sopra queste righe, ma suona bene anche alle nostre orecchie dire Giuseppe "Beppone" (come lo chiamava l'officiante del bello scrivere di allora, Gianni Brera) Tosi e Adolfo "Dolfo" (così chiamato in famiglia) Consolini. Titolo più bello Marco non poteva inventarsi:"I campioni della simpatia".

Due brani che meritano di essere ripresi. Davanti al feretro dell'amico, Beppone quasi parlando a se stesso, riflette:"In tanti anni di carriera trascorsi praticamente insieme, non abbiamo mai avuto un litigio. Siamo stati vicini l'uno all'altro reciprocamente, con affetto, ognuno prodigo di consigli per l'altro, disinteressatamente". Riferisce un cronista...a caso:"...gli sportivi videro quanto possano la generosità e la lealtà di un atleta autentico. Beppone Tosi corse a misurare con i suoi passi adusati la distanza; scosse il tondo rosso faccione quando fu arrivato a cinque, e senza attendere conferme si avvicinò al suo grande amico e gli mollò una pacca gioiosa. È il record del mondo, gridò! Consolini era incredulo, pareva non volesse convincersi". Gazzetta dello sport, 11 ottobre 1948, Gianni Brera. Era record del mondo!

È un gran libro di atletica, credeteci, perchè dentro ci sono tutti gli ingredienti: gli uomini e le loro vicende, gli uomini e le loro vittorie (e sconfitte), i dati precisi e meticolosi patrimonio del nostro sport (ancora per quanto vista la generazione di barbari che si avvicina alle porte della nostra cittadella?), le immagini di un tempo indimenticabile. Tosi - Consolini, Consolini - Tosi. Dice il titolo di un giornale riprodotto in copertina "quasi come dire Bartali - Coppi", ma mentre i due ciclisti la famosa borraccia se la scambiarono forse una volta soltanto, i due discoboli vivevano il loro essere grandi atleti con la semplicità della gente della terra: uno scendeva dalle pendici del Monte Baldo, riviera veronese del lago di Garda, l'altro aveva avuto i natali in pianura, a Borgo Ticino. Vogliamo cambiare il nostro giudizio: questo non è un gran libro di atletica, questo è un bellissmo libro che racconta una bellissima favola.

Se quelli che hanno qualche responsabilità nello sport, a qualsiasi livello, vedessero un poco più in là della punta del loro naso (ammesso, e non ne siamo sicuri, che arrivino fin lì), dovrebbero far distribuire questo libro ovunque: nelle società, durante le gare, regalarlo, farlo leggere, portarlo nelle scuole, la favola già esiste, serve raccontarla solamente, magari per immagini, in cartoni animati. Ne abbiamo così bisogno, davanti a una atletica sguaiata, maleducata, arrogante, animalesca. A Roma durante la recente competizione internazionale di marcia ci ha colpito la volgarità di un paio di Paesi sudamericani che hanno fatto scrivere il nome della loro Nazione sul culo (sì, avete capito bene, sul culo) delle ragazze. Lo sappiamo tutti, no? Già la marcia ha questo andamento che molti definiscono "sculettante", ed ecco allora i geni della pubblicità: che cosa c'è di meglio delle chiappe? Non ci rivolgiamo ai dirigenti, meglio lasciarli perdere, ma i genitori perchè non si ribellano a questa oscenità cui sono esposte le loro figlie? Oppure ancora, visto che parliamo di discoboli, quella stomachevole comparsata di un tale che, per festeggiare i suoi successi, riduce in brandelli la maglietta della sua squadra nazionale. Signora Merkel, quando si deciderà a chiamare il giovanotto e invitarlo a smetterla, pena una bella denuncia per oltraggio alla bandiera nazionale? O meglio l'esclusione a vita dalla stessa squadra. Beppe e Adolfo la maglia azzurra la ripiegavano con la massima cura, con amore, e la mettevano in valigia.

Leggetela, fatela leggere, questa favola. Serve il modesto esborso di 20 Euro, tutto compreso, come contributo alla striminzita cassa della A.S.A.I.Bruno Bonomelli. Aprite la voce "Benvenuti in ASAI" e trovate le coordinate per l'invio; indicate solo Tosi-Consolini, come causale.