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I primi passi del Centro Studi e Documentazione A.S.S.I. PDF Print E-mail

 

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Qualche giorno fa abbiamo dato notizia che gli attuali dirigenti della società sportiva A.S.S.I. Giglio Rosso di Firenze hanno deciso di intitolare la sala di lettura nella propria sede alla memoria di Aldo Capanni.

Non è nostro intendimento tornare in questa sede a raccontare chi sia stato e cosa abbia fatto nella sua purtroppo non lunga vita Aldo Capanni, che al nostro Archivio Storico è legato da un vincolo che va oltre la  morte e la  semplice memoria. Abbiamo deciso di riproporre la sua poliedrica figura togliendo dagli scaffali della libreria un volume da lui scritto e curato, che racconta, nei particolari minuziosi, la nascita e la vita di questa istituzione culturale che prese il nome di Centro Studi e Documentazione A.S.S.I. Giglio Rosso Firenze. "1971 - 1999, ventotto anni di cultura per lo sport": questo il titolo di quel volume che fu stampato dalle Edizioni Masso delle Fate nel settembre 1999. Da quella pubblicazione abbiamo ripreso la parte iniziale che racconta la nascita del Centro Studi, magari serve a rinfrescare offuscate memorie.

Prima di lasciare la parola al testo riprodotto, vogliamo trascrivere (da pagina 62 del libro) i nomi dei soci fondatori della Associazione Culturale "Centro Studi e Documentazione A.S.S.I. Giglio Rosso": Renzo Avogaro, Nazzarena Barbieri, Aldo Capanni, Franco Cervellati, Luca Gatteschi, Massimo Gianfortuna, Riccardo Ingallina, Ruggero Larco, Marcello Marchioni, Alvaro Masini, Fulvio Massini, Giuseppe Ocello, Chiara Porciatti, Franco Pucci, Stefano Pucci, Tiziano Strinati.E questo fu il primo Consiglio Direttivo: Marcello Marchioni presidente, Franco Cervellati vicepresidente; Aldo Capanni direttore; Chiara Porciatti segretaria; Riccardo Ingallina, Fulvio Massini e Giuseppe Ocello consiglieri; Tiziano Strinati sindaco revisore. Per il nostro amico Tiziano (anche nostro sindaco revisore, che non ci stancheremo mai di ringraziare) una lunga e fulgida carriera...potrebbe essere promosso alla Corte dei Conti!

I tre capitoli che seguono sono tratti dal libro.

Le origini

È difficile stabilire una data precisa per la "nascita" del Centro Studi, così come di ogni centro studi: una struttura "spontanea" con questa denominazione - con tutto quello che ne consegue - "parte" di solito dopo un processo di maturazione culturale, dopo un interscambio e un dibattito a più voci fra soggetti che tendono ad uno stesso scopo ideale. Può esserci un'idea, una scintilla, che stimola lo sviluppo di discussioni a proposito di problematiche collegate, ma poi questa idea deve confrontarsi con altre per far "nascere" un centro studi vero e proprio che si occupi di un dato argomento.

Se ci riferiamo all'idea, alla "scintilla", dobbiamo risalire ad una riunione svoltasi nella vecchia segreteria della società A.S.S.I. Giglio Rosso, una baracca di legno, nell'inverno del 1970: era una riunione organizzativa con cui dirigenti di allora della sezione atletica della società cercavano nuovi collaboratori. A quella riunione voluta e coordinata da Piero Massai eFranco Laghi, dirigenti di quella sezione, parteciparono Max Grazzini, padre della giovane promessa azzurra Stefano, Luciano Venturi, ex mezzofondista e futuro allenatore sociale, e Aldo Capanni, giovane appassionato di atletica che, ancora studente, aveva cominciato a collaborare con la società. Fu quest'ultimo a domandare se nelle - belle - intenzioni della società volte ad allargare le sue file dirigenziali e le sue attività vi fosse posto anche per la costituzione di una biblioteca: Lachi aderì istantaneamente all'idea, come peraltro era solito fare per ogni novità che appariva all'orizzonte e che gli pareva meritevole di attenzione.

Quell'incontro non ebbe lì per lì alcun seguito, perchè, come spesso succede nelle organizzazioni che si basano sul volontariato, il difficile non è avere idee, ma poi gestirle - o meglio, avere le forze per metterle in pratica: così mancando il tempo, le capacità o la predisposizione mentale per coordinare il lavoro di una squadra, di una "équipe", gli invitati di quella riunione non furono più ricontattati per diversi mesi.

"Rinnovamento"

Alla fine degli anni sessanta l'atletica leggera italiana fu pervasa da una corrente politica e di pensiero che prese il nome di "rinnovamento" e che portò alle massime cariche federali nuovi dirigenti.

Uno dei tratti distintivi di "rinnovamento" fu la spinta culturale notevolissima che, nascendo dai bisogni e dalle richieste della base, e degli allenatori periferici in particolare, fece dello studio e della ricerca una componente essenziale, di vetrina e di sostanza, nell'aspirazione di far superare all'atletica nazionale il divario che la divideva dalle altre nazioni europee più evolute.

In questo movimento: di opinione, di richieste della base, di volontà di "crescere"  nelle conoscenze teoriche e in quelle applicate, Firenze e l'A.S.S.I. Giglio Rosso furono in prima fila. Anche perchè il numero dei tecnici, in società, era notevolmente aumentato proprio in quegli anni grazie alle lungimiranti scelte operate dai dirigenti della sezione atletica: il direttore tecnico Piero Massai, Franco Lachi e il capo sezione Marcello Marchioni.

Per tutti questi tecnici e fra i frequentatori del cmpo sportivo e della sezione atletica si sviluppò così un vasto dibattito e la parola "studio" riferita allo sport, ai suoi aspetti tecnici, scientifici e metodologici divenne una realtà concreta e dibattuta e non più il patrimonio di pochi eletti precursori.

La nascita vera e propria

Questo vasto dibattito ebbe la sua naturale concretizzazione nell'ottobre del 1971, quando, finiti gli studi medi e vinto il concorso di ammissione all' I.S.E.F., fece il suo pieno ingresso in società un altro giovane aspirante tecnico, Aldo Capanni, che praticamente da subito - facendo seguito alla sua idea di circa un anno prima - chiese ed ottenne l'incarico di impiantare una biblioteca specializzata in atletica.

Il capo sezione Marchioni aderì con convinzione all'idea di Capanni e sostenne la sua iniziativa, che cominciò a concretizzarsi alla fine di quello stesso mese di ottobre con la collaborazione del tecnico sociale Franco Anichini e con una serie di lettere volte a conoscere le condizioni di abbonamento di alcune delle principali riviste nazionali ed internazionali di atletica leggera.

Furono così sottoscritti i primi abbonamenti ad alcune delle più importanti riviste tecniche mondiali, italiane, francesi, inglesi, tedesche ed americane. Contemporaneamente ciascuno di coloro che aderirono inizialmente all'idea (Anichini, Capanni, Lachi, Marchioni, Massai) portò qualcuno dei testi su cui aveva studiato o sui quali si era documentato e in uno scaffale di un armadio della segreteria, in coabitazione con la stessa, nacque così la "biblioteca".