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Le gare di Adolfo Consolini al Campo Polisportivo "Lamarmora" di Biella PDF Stampa E-mail

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Si è pappato un bel numero di chilometri il nostro socio Bruno Cerutti, partito da Coggiola, provincia di Biella, e arrivato a Castenedolo, provincia di Brescia, per assistere al Memorial Adolfo Consolini. Una valida ragione l'aveva: si esibiva quel pomeriggio - e poi avrebbe snocciolato i suoi ricordi in serata nella parte chiacchierata del Memorial -  anche quel Carmelo Rado, che, pur non essendo nativo della città di Quintino Sella, svolse buona parte, quella inziale, della sua lunga, anzi lunghissima, carriera nella società Unione Giovane Biella, e con questi colori, sotto la maglia azzurra, si classificò settimo ai Giochi Olimpici di Roma 1960. 

Cerutti non ha fatto solamente atto di presenza, graditissima agli organizzatori, ma ha anche portato una raccolta di articoli che i giornali biellesi pubblicarono in occasione delle gare che Consolini disputò al Campo Polisportivo "Lamarmora". Già in occasione della Assemblea dell'A.S.A.I. a Piacenza lo scorso aprile, Bruno aveva mostrato parte di questo interessante materiale sul campione di Costermano, del quale ricorre il centenario della nascita, come andiamo scrivendo dallo scorso gennaio.

Quattro furono le sue presenze agonistiche nell'arco di venti anni 1939 - 1959 nella città capitale laniera d'Italia, con tessuti invidiati in tutto il mondo, perfino dai cosiddetti snob. Biella era chiamata la "Manchester d'Italia". Un piccola curiosità extra atletica: la località dove vive Cerutti, Coggiola, fu la sede dove la famiglia Fila (undici fratelli), nei primi anni del '900, diedero vita alla omonima azienda tessile, il Lanificio di Coggiola, dopo aver partecipato alla creazione della Loro Piana & Fila. Il marchio Fila ha avuto una notorietà enorme nello sport vestendo grandi campioni, e anche in atletica ebbe il suo momento di gloria negli anni '90 con uno squadrone di maratoneti, la maggior parte provenienti dal Kenya. 

Adesso conviene lasciare la parola al testo con cui l'amico Bruno apre il suo lavoro. Sola una piccola coda: ce ne fossero altri come lui...

Adolfo Consolini gareggia a Biella quattro volte:

24 settembre 1939 - Gran Premio Città di Biella

22 ottobre 1950 - Gara nazionale di lancio del disco in occasione dell'incontro Biella - Trivero

10 giugno 1951 - Semifinale del Campionato italiano di società

20 settembre 1959 - Incontro triangolare C.S.Pirelli - A.A.A.Genova - Unione Giovane Biella

Nella prima occasione, Consolini è uno tra i campioni citati nel sottotitolo dell'articolo con cui il bisettimanale locale "Il Biellese" presenta l'avvenimento. Dopo l'evento, il nome di Consolini compare solo nei risultati delle due gare cui ha partecipato (primo nel disco con 46.55 e terzo nel peso con 13.38), mentre nell'articolo c'è praticamente spazio solo per il confronto sui 5000 tra Giuseppe Beviacqua e Luigi Pellin (triverese d'adozione e per molti anni militante della locale Società Pietro Micca). il 46.55 rappresenta la nona misura stagionale nel 1939.

Nella seconda occasione c'è una grande attenzione attorno all'evento: Consolini e Tosi hanno occupato i primi due gradini del podio alle Olimpiadi di Londra del 1948 e tutti gli sportivi italiani si aspettano che Consolini riconquisti il primato mondiale che gli è stato sottratto dallo statunitense Gordien. A Biella viene organizzata una gara nazionale in contemporanea con un incontro tra due rappresentative locali (Biella contro Trivero), qualche partecipante di rilievo rinuncia all'ultimo momento, ma i due assi ci sono. Consolini e Tosi sollevano molto entusiasmo, il record non arriva, ma il 53.90 di Consolini rappresenta la settima sua misura nel 1950.

Nella terza occasione il giornale pubblica addirittura il nome di tutti i partecipanti, ma il risultato di Consolini non soddisfa il cronista che forse si attendeva una misura di maggior livello (il 52.51 resta comunque la sua ottava misura del 1951.

Nell'ultima occasione, l'evento arriva la settimana successiva ai Campionati italiani assoluti in cui Consolini prevale su Rado, con questi che gli arriva a soli 43 centimetri (52.63 a 52.20). Ci sono tutte le premesse per una grande gara perchè Rado è biellese d'adozione e si allena sulla pedana che li ospita per la competizione. Vince Consolini con 54.78, sua miglior misura del 1959, mentre Rado, qui secondo con 53.20, riuscirà una settimana dopo a Bolzano a superare Adolfo a più di otto anni dell'ultima sconfitta per opera di un atleta italiano (Tosi, ovviamente...).

Nella foto, che dobbiamo alla cortesia di Bruno Cerutti: siamo allo stadio "Lamormora" di Biella, il 22 ottobre 1950, nella foto ricordo con atleti dell'E.N.A.L. Zegna Trivero e di Biella, insieme a dirigenti e organizzatori locali, spuntano le tute "Italia" di Adolfo Consolini e di Beppe Tosi, inconfondibile con la sua stazza da corazzata più che da corazziere.